Just as sure as the stars in the sky, I need you to shine in the light.
Dopo quelle che sembravano tre ore e mezzo arrivammo.
Una volta atterrato l'aereo prendemmo le nostre valigie e ci incamminammo verso l'uscita del mezzo. Appena fummo sulla soglia della porta, l'hostess ci fermò.
"Ragazzi" mise una mano sul mio braccio per bloccarmi.
"Sì?" sissi guardandola con un sorriso.
Era una ragazza molto gentile.
"Siete davvero una bella coppia" disse rivolgendomi il sorriso più gentile che abbia mai visto.
"Grazie signorina" rispose Justin, per poi prendermi per mano e camminare verso l'uscita, dove avremmo preso un taxi per andare al nostro hotel.
POV di Justin:
"Bonjour Paris" esclamammo io ed Ash appena uscimmo all'aria.Il taxi sarebbe arrivato fra dieci minuti. Voi vi starete chiedendo il perché di tutto questo. Ma io vi rispondo con una semplice cosa: la amo. L'ho fatto perché la amo, non c'è una spiegazione. Sapevo che Parigi voleva visitarla da tutta la vita e la portai lì.
Mentre aspettavamo ancora il taxi, il suo cellulare squillò. Mise le mani nella sua borsa per cercarlo e quando lo trovò, fece scorrere il dito sullo schermo per aprire la chiamata.
"Chi è?" le chiedo sussurrando.
Lei mise la mano sulla mia bocca come per zittirmi ed io cominciai a lasciare piccoli baci su di essa, per poi arrivare sulle braccia e poi quasi al collo, ma lei mi fermò e continuò a parlare. Le strappai il telefono dalla mano ed anche se avrei avuto voglia di staccare vedo prima chi è.
Il fottuto Daniel.
Quanto lo odio. Avrei voluto buttare il telefono all'aria in quel momento. Però, proprio perché la amo, mi limitai a mettere il viva voce. Lei mi guardò un po' male, ma poi mi sorrise. Intanto arrivò il taxi ed io spiegai al signore dove doveva portarci.
"E con chi sei a Parigi piccola?" sentii dire da dietro il cellulare.
Piccola?
Chi cazzo si crede di essere per chiamare in questo modo la mia ragazza? Al solo udire quel nomignolo, presi subito il telefono dalla mano di Ash.
Lei cercò di prendermelo di mano, ma proprio mentre stavamo scendendo dal taxi che si è fermato, io comincio a parlare.
"«Piccola» ci chiami un'altra ragazza e non Ash, coglione" sbotto, riferendomi al coglione dietro io telefono.
Lei ripeteva di darle il telefono, ma io non la ascoltavo.
"Oh, Justin ciao, come stai amico? Io Ash la chiamo come voglio dal momento in cui ci siamo baciati" mi rispose tranquillamente.
Baciati? Che cazzo?
"Caro Dan Sonocoglione Dawson, potrà anche averti baciato tre mesi fa, ma di sicuro non stava con me. Quindi, personalmente, sono cose che non mi riguardano. Adesso se proprio mi permetti, dobbiamo andare in camera. Bye" dico per poi staccare, prendere Ash per mano ed andare nella hall dell'hotel.
POV di Ashlee:
Quando Justin staccò al telefono, io venni attratta dalla meraviglia dell'hotel. Era immenso. All'entrata c'erano due grandi colonne di marmo bianco decorato in corallo, mentre la forma era quasi come una casa. Il complesso era fatto di pietre, invece come porta c'era quella che gira con tanti vetri.Il portiere andò a prendere le valigie dal taxi e le portò direttamente nelle nostre camere.
Una volta dati i documenti alla reception, ci consegnarono la chiave ed andammo al quarto piano.
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There's nothing like us || Justin Bieber
FanficLui, Justin Bieber. Lei, Ashlee Cole. Un incontro inaspettato in un corridoio dell'università, darà una svolta alla vita di questi due ragazzi. Dico soltanto una cosa: quando pensate che tutto stia andando per il verso giusto, ci sarà sempre quella...