Capitolo 68

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Even the Devil was once an Angel.

"Allacciate le cinture di sicurezza, grazie" disse quella voce metallica dell'altoparlante dall'aereo.

Poi un'hostess al centro ci mostrava come usare, invece, i salvagenti in caso di emergenza. Ero seduta di fianco ad Harry, mentre mio fratello era davanti. La mia mano e quella del riccio erano intrecciate e la mia testa era sulla sua spalla. Qualche volta lui lasciava dei piccoli baci sulle nocche delle mie dita oppure sulla testa.

Quando lo vidi, quella mattina, gli saltai subito addosso. Mi strinsi a lui più che potevo e mi scappò anche una lacrima, che però lui subito asciugò. Mi spiegò, inoltre, che aveva parlato con il preside della mia università, il quale disse che potevo tranquillamente continuare le mie lezioni all'edificio che avevano in Italia. Lo ripeto e lo ripeterò per sempre: non potrò mai fare a meno di questo ragazzo.

Quella mattina il mio cellulare squillava ancora ed ancora, ininterrottamente: chiamate e messaggi di Luke e Justin. Ormai erano soltanto loro a far vibrare il mio iPhone ed anche quello di mio fratello Zayn. Proprio per questo, una volta arrivati all'aeroporto cambiammo il nostro numero in un centro telefonico, cambiando quindi la scheda sim. E da quel momento in poi potevamo goderci la pace.

...

Erano ormai passati cinque mesi da quando abitavo nella mia amata Roma. Amavo questa città, i suoi abitanti ed ogni singola parte della casa che condividevo con Harry. Era una casa stupenda e grandissima, infatti aveva due piani: il piano di sotto dove c'era il soggiorno, la cucina ed il salotto ed il piano di sopra dove c'erano due camere da letto e due bagni, uno grande ed uno piccolo. Ormai io ed Harry eravamo legatissimi e nulla poteva separarci.

Per quanto riguarda mio fratello, Zayn, anche lui abitava in un appartamento vicino casa nostra. Ogni giorno veniva a casa nostra oppure noi a casa sua e passavamo tutta la giornata insieme, tra film, passeggiate per le affollate vie di Roma e risate. Per quella sera avevamo deciso di andare in un locale in città molto noto: il Marilyn. Ormai l'estate stava per arrivare e tutti i locali estivi aprivano. E proprio quel giorno c'era l'apertura di quell'edificio tanto nominato.

Inoltre, all'università, mi sono creata molti amici in questi mesi ed era con loro che dovevo andarci: Daniele, Angela, Marco, Francesca, Luca ed Eleonora. Sono dei ragazzi davvero simpatici e con loro, anche se li conosco da poco, sento che posso essere sempre me stessa. Luca, Marco e Daniele sono molto carini: Luca è magro e non molto alto, i capelli sono bruni ed il ciuffo ha qualche sfumatura bionda. Marco è della stessa statura del primo, anche lui è magro ed i suoi capelli sono sempre corti ma castani. Infine Daniele, il più carino, è abbastanza alto, magro, capelli corti biondi e con un ciuffo stupendo. Anche le ragazze sono molto carine e con loro posso parlare di tutto.

Vi volevo dire che Daniel, il mio migliore amico, è rimasto a Londra e non potete capire quanto mi manchi. Ma, qualche volta, viene in Italia con i ragazzi -Louis, Liam, Niall- per trovarci, infatti dovranno venire proprio tra un po' e sono contentissima.

...

"Aaash, piccola, su dai veloce, i ragazzi sono arrivati" sentii Harry gridare da giù e, dopo aver dato un ultimo sguardo al mio riflesso nello specchio, scesi velocemente dalle scale.

Per quella sera avevo deciso di indossare un vestitino bianco sopra al ginocchio, con qualche scritta nera sopra ed a lunghe maniche, mentre come scarpe dei tacchi neri e come trucco il solito con un rossetto rosso.

Proprio nel momento in cui misi piede sull'ultima scala, sentii la porta aprirsi e delle voci che provocavano un po' di chiasso. Alzai lo sguardo dai miei piedi ed appena lo feci, sono sicura che i miei occhi si illuminarono come non mai e sul mio viso apparì uno dei miei sorrisi più belli. Corsi verso Daniel e lo abbracciai fortissimo, allacciando le mie braccia al suo collo e soffocandolo quasi.

"Mi sei mancata piccola mia" disse lui, stampandomi un bacio sulla guancia sinistra, che dopo qualche secondo ricambiai.

Salutai Niall e Liam con un grande ed altrettanto forte abbraccio. Andai a salutare mio fratello Zayn, ma notai che mancava qualcuno: Louis.

"Ma...L-Lou n-non è venuto c-con voi?" domandai balbettando, mentre rendendomi conto che, effettivamente, non era venuto, le lacrime iniziarono a formarsi nei miei occhi.

Io e Louis avevamo creato un bellissimo rapporto sin dalla prima volta che ci conoscemmo. Non so, mi faceva sentire meglio, mi faceva sempre sorridere ed ormai eravamo come migliori amici. Ci sentivamo ogni giorno via whatsapp, skype oppure via telefono e ci raccontavamo tutto. Riusciva sempre a farmi scappare un sorriso, anche in quel periodo in cui stavo attraversando dei momenti orrendi. Lui era sempre lì, che mi ascoltava e che mi faceva riprendere.

Ci tenevo tanto a vederlo oggi, ma non era venuto.

E le maledette lacrime minacciavano di uscire, ma io le respingevo sempre.

Harry notò la mia espressione e si avvicinò al mio viso, iniziandolo ad accarezzare con le sue mani.

"Piccola, vedi...Louis aveva un piccolo problema in famiglia e...non è potuto venire" disse con un tono di voce basso e dolce, dolcissimo.

"Ah, beh.. Capisco. Fa nulla, lo chiamerò" risposi fredda e distaccata, scansandomi dalla presa di Harry.

"Andiamo? Dai, abbiamo una piccola sorpresa per te" annunciò poi Zayn, seguito da qualche risatina degli altri.

Entrammo nella macchina di Harry e ci avviammo verso il Marilyn. Dopo quelli che sembrarono dieci minuti, la macchina si fermò e noi uscimmo, trovandoci di fronte questo bellissimo locale. Era tutto all'aperto, con in fondo un grande ombrellone di paglia, sotto il quale c'era il bar e le casse per il dj. La musica rimbombava già nelle nostre orecchie e non si capiva nulla.

Harry si avvicinò al mio orecchio.

"Ti ho già detto che sei bellissima?" domandò con voce roca.

Io scossi la testa sorridendo.

"Ah beh, allora sono un coglione" rise lui.

Mostrammo i biglietti alla sicurezza, ma Harry poco dopo prese la mia mano ed insieme ai ragazzi mi portò un po' più lontano di lì.

"Chiudi gli occhi e stai ferma" ordinò, una volta arrivati in un posto dove la musica si sentiva poco e lasciava che le nostre voci fossero chiare.

Io feci come mi era stato detto. Qualche secondo più tardi sentii il mio telefono vibrare, segno che mi era arrivato un messaggio. Aprii gli occhi e non vidi nessuno. C'ero solo io, i ragazzi erano spariti. Sbloccai il cellulare e lessi.

From Harry:
Non ti muovere, sta' ferma e tieni gli occhi chiusi. Un minuto e siamo lì.

Io feci come richiesto, e poco dopo sentii dei passi muoversi dietro di me. Un nuovo messaggio.

From Harry:
Adesso girati avanti, tenendo gli occhi chiusi. Quando ti sei girata del tutto, aprili.

Girai su me stessa ed una volta arrivata alla parte opposta da cui ero prima, aprii le mie palpebre.

Lui era lì, davanti a me, che manteneva un grande striscione con scritto «mi sei mancata piccola... Non potevo non essere qui».

Una lacrima involontaria scappò dal mio occhio sinistro, mentre portavo le mie mani alla bocca per la sorpresa. Senza pensarci un secondo, corsi subito da lui. Quest'ultimo buttò lo striscione a terra e mi afferrò. Incatenai le braccia al suo collo e le gambe ai suoi fianchi e per poco lo facevo strozzare.

"Mi sei mancato tantissimo Lou" sussurrai al suo orecchio, quando ero ancora tra le sue braccia.

"Anche tu piccolina, tantissimo" rispose lui stringendomi ancora più forte.

There's nothing like us || Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora