Capitolo 25

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Sometimes love is not enough.

POV di Justin:
"Justin!" sento una voce urlare, ma non ho le forza per rispondere, né per fare qualcosa.

"Justin svegliati cazzo!" urla ancora più forte.

Mi sembra di aver capito chi è. Lui è Ryan, il mio migliore amico. Ci conosciamo da quando eravamo nel pancione delle nostre mamme.

Da una vita, insomma.

Lui ci è sempre stato per me, come io ci sono sempre stato per lui. Per me è come un fratello.

POV di Ashlee:
Proprio mentre sono sul divano a guardare la tv, mi suona il cellulare. Quindi mi alzo e vado a prenderlo. Leggo sullo schermo il nome di Ryan, il migliore amico di Justin, e decido di rispondere perché potrebbe essere una cosa importante. Scorro il pollice sullo schermo ed apro la chiamata.

"Pronto Ash, sono Ryan" dice con una voce alquanto preoccupata.

"Io prima sono andato a casa di Justin per salutarlo, ma non l'ho trovato e quindi sono andato al piano di sopra e l'ho trovato steso sul pavimento" spiega freneticamente.

"Come? Cosa gli è successo?" gli chiedo alzando il tono di voce.

"Ho chiamato l'ambulanza ed hanno detto che ha avuto un attacco d'asma. Lui ne ha sempre sofferto. Adesso sono in ospedale e gli stanno facendo gli accertamenti" al solo sentire le parole 'Justin-ospedale' vengo travolta da una preoccupazione enorme.

"Oh mio dio, adesso vengo subito" dico prendendo di fretta la borsa.

Attacco il telefono senza nemmeno avere una risposta di Ryan e chiamo mio fratello che è nella camera da letto.

"Lukeee, muoviti dobbiamo andare all'ospedale. Muoviti vieni cazzo" urlo o forse, con precisione, 'sbraito'.

Lui corre subito in cucina e senza nemmeno chiedere prende le chiavi e corriamo entrambi verso la macchina. Quando stiamo raggiungendo l'ospedale mi chiede cos'è successo.

"Justin ha avuto un attacco d'asma dopo che ce ne siamo andati. Ryan è andato a casa sua e l'ha trovato steso a terra. Era svenuto. Per fortuna ha chiamato l'autoambulanza ed ora sono lì" dico piano, facendomi scendere una lacrima.

"Ehy piccola, non piangere. Ora lui sta bene, lo stanno solo controllando" mi dice Luke massaggiandomi la gamba.

"Luke è stata colpa mia. Lui stava piangendo per me e poi si è sentito male" dico piangendo.

"Vai più veloce cavolo, per favore" aggiungo, alzando la voce.

"Eccoci qui dai, andiamo" dice dopo un minuto.

Io esco dalla macchina sbattendo dietro di me la porta ed inizio a correre. In un corridoio vedo Ryan e gli chiedo dov'è Justin e come sta.

"Ora sta meglio, sta riposando. Lo terranno due giorni qui per accertarsi. Vai, è quella porta lì" mi spiega, indicandomi una porta infondo al corridoio.

Entro e vedo quell'angelo sul lettino, con gli occhi chiusi. Mi avvicino e gli accarezzo la guancia.

"È stata tutta colpa mia. Merda, vederti qui, così, non sai quanto dolore mi procura. Lo so che è stato solo un attacco d'asma un po' forte, ma ti è venuto per colpa mia. Non potrò mai perdonarmelo" dico piangendo ed accarezzandogli ancora la guancia, mentre con l'altra mano gli tengo la sua.

Quando sto per andarmi a sedere sulla sedia vicino al suo letto, la sua mano stringe la mia.

"Piccola, ti amo" sussurra.

Io mi avvicino subito a lui.

"Amore mio, eccoti" lo abbraccio, e solo ora mi accorgo di piangere ancora.

"Non piangere, non è stata colpa tua" dice con voce bassa, stringendomi.

Mi stacco dall'abbraccio e lui mi chiede di aiutarlo ad alzarsi.

"Justin non puoi, hai questi" gli dico indicandogli i fili che gli controllano il battito cardiaco.

"Ma io voglio alzarmi! Sto bene cazzo!" dice alzando la voce, e subito il 'bip' della macchinetta inizia ad aumentare.

"Dottore venga!" dico correndo in corridoio.

Arrivano due uomini ed una donna ed ovviamente mi cacciano dalla stanza. Uscendo dalla stanza, vado verso Ryan e mio fratello che sono seduti e di nuovo un mare di lacrime invade il mio volto.

"Piccola, dai, non piangere. Andrà tutto bene, non preoccuparti" Luke mi stringe in un abbraccio.

"Ash tra qualche giorno sarà tutto okay, ora non piangere dai" dice Ryan massaggiandomi il braccio.

Dopo quelli che sembrano quindici minuti, i dottori escono dalla stanza di Justin.

"Dottore cos'è successo? Sta bene? Per favore mi dica tutto" dico asciugandomi le lacrime e camminando a passo svelto verso loro.

"Signorina non c'è motivo di piangere, non si preoccupi. Non è niente di grave. Forse si era un po' agitato e si sono accelerati i battiti cardiaci. Non era niente di preoccupante. Il ragazzo tra due giorni potrà tornare a casa" mi spiega, facendomi tirare un sospiro di sollievo.

"Oh, meno male. Posso andare da lui?" gli chiedo, mentre sul viso gli esce un sorriso.

"Sa signorina, lei e il signor Bieber formate davvero una bella coppia. Prima ho visto come vi guardavate e vi si vedeva negli occhi che siete innamorati l'uno dell'altra. Sono convinto che un giorno vi sposerete" dice dandomi una pacca sulla spalla.

"Grazie dottore, ora vado. Con permesso" dico sorridendo, per poi avviarmi da Justin.

Mentre sto per andare, una voce mi blocca facendomi girare.

"Ah, e signorina, non pianga per favore" mi dice il dottore, ed io gli sorrido.

*two days later*

Oggi sarebbe uscito Justin dall'ospedale ed io devo andarci. Sono le nove del mattino e come avete capito, non devo andare all'università. Decido di scendere dal letto e di farmi una doccia. Vado in bagno, mi spoglio, e lascio che le mille goccioline di acqua mi cadano sul corpo. Dopo indosso un jeans strappato con una maglietta nera corta della 'more love' ed infine come scarpe le converse nere con le borchie argentate. Mi trucco con un velo di terra, un po' di mascara ed un rossetto rosa, dopodiché vado in cucina e bevo un succo senza nemmeno una merendina. Dopo qualche minuto mi passa a prendere Ryan ed io lascio un bigliettino a Luke.
...
Abbiamo preso Justin in ospedale ed ora siamo a casa sua, decido di accompagnare Justin mentre Ryan aspetta in macchina. Apre la porta di casa ed entriamo chiudendola. Il ragazzo dai capelli biondi si ferma ed inizia ad accarezzarmi una guancia con la sua mano, per poi avvicinarsi alle mie labbra per baciarmi.

"No Justin" lo blocco.

La mia decisione è stata quella di avere una pausa, e non devo cedere.

"Dai Ash, io non ce la faccio a stare senza te" mi dice.

"Rispetta le mie decisioni. Adesso devo andare, ciao" esco aprendo la porta e non chiudendola.

Mentre sto per avviarmi in macchina sento un rumore di qualcosa di vetro rompersi e Justin urlare "porca puttana!".

Decido di andare indietro e vedere cosa sia successo.

"Justin! Non fare così, cavolo!" divo alzando la voce e recandomi in casa.

Quando entro vedo un vaso rotto a terra e con scopa e paletta raccolgo tutto.

"Non devi fare così Justin, cazzo!" gli dico, e questa volta esco di casa sbattendo la porta e mi avvio in macchina.

There's nothing like us || Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora