Seeing you happy, makes me happy. And that's what love is. Right?
Dal capitolo precedente:
"Io non sono vostro fratello" disse infine, sussurrando. Ma io e Zayn lo sentimmo. E come se lo sentimmo.Io rimasi lì con lo sguardo assente. Non parlavo e non mi muovevo: i muscoli mi si erano bloccati nella pelle. Guardavo un punto indefinito nell'aria di quella stanza e non riuscivo a formare pensieri che avessero senso. Sentivo Zayn parlare con l'altro, ma non ci capivo niente. Sentivo di essere in un mondo a parte con i loro sottofondi in una lingua straniera che non avevo mai studiato: il tedesco, ad esempio. Notavo come le guance dei due ragazzi erano riempite da lacrime e ben presto notai come lo erano anche le mie.
"VAFFANCULO" Sbraitò Zayn e poi sentii una porta sbattere: segno che, forse, era uscito.
Due secondi più tardi sentii una mano toccarmi la guancia destra ed accarezzarmela.
"Ti prego Ash" sussurrò Luke, muovendo il pollice su e giù per asciugarmi le lacrime.
Io, che guardavo ancora quel punto indefinito della stanza, girai finalmente lo sguardo verso il castano che avevo davanti a me. I suoi occhi erano rossi, gonfi e pieni di lacrime che aveva versato e continuava a versare. Sembrava distrutto e, probabilmente, lo era. Come lo ero io, come lo era Zayn, e come lo era chiunque ricevesse una notizia del genere.
"Quando aspettavi a dirlo?" dissi con tutta la calma di questo mondo.
Spesso, mi chiedevo anch'io come facevo a rimanere così tranquilla in queste situazioni. Ad esempio, anche da Justin quella mattina mantenni la calma per qualche secondo.
Okay, dopo scoppiai, ma un po' di calma la mantenni.
"Ash, io.." iniziò a dire lui, accarezzandomi ancora la guancia.
Non sapeva cosa dire, ovviamente. Rimase lì senza dire nulla, mentre cercava nella sua mente qualche parola da dirmi.
"HO DETTO, QUANDO ASPETTAVI A DIRLO?" urlai poi io, strattonando in malo modo la sua mano dalla mia guancia.
Ecco, ero scoppiata. Praticamente scoppiata.
Dopo ciò andai di sopra in camera e chiusi a chiave la porta. Quest'ultima, iniziò ad emettere qualche rumore: segno che qualcuno stava bussando, ovvero Luke. Io non rispondevo, facevo finta di nulla, come se io non ero lì.
Non potevo ancora credere alla sua frase: "io non sono vostro fratello".
Io per tutti quegli anni avevo pensato che lui era quel fratello maggiore che si occupava di me, che era geloso, che mi proteggeva. Uno di quei fratelli maggiori che sono disposti a fare a botte con qualsiasi ragazzo ti faccia soffrire. Uno di quei fratelli maggiori che ti conforta, sempre, che trova sempre qualche parola che possa farti stare meglio, accarezzandoti i capelli, sotto le coperte del suo letto. Io pensavo che Luke fosse quel fratello che mi consolava quando Zayn se ne andò, quello che cercava di farmi uscire da quella maledetta camera, quello che cercava di farmi spuntare un sorriso sul viso.
Mi ritrovai a pensare tutte le volte in cui faceva parti di gelosia: lui non lo faceva perché era mio fratello e mi voleva bene.
Lui lo faceva perché mi amava e non era mio fratello.
Mi ritrovai a pensare tutti i baci, tutte le notti passate con lui sotto le coperte a parlare, tutte le volte che abbiamo riso insieme. E poi mi ritrovai a pensare che, sì, è vero: le cose possono capovolgersi in un attimo.
Fino al giorno prima ero con Justin, sul letto, con lui che mi sussurrava qualche parolina dolce e fino al giorno prima con Luke andava tutto alla grande. Invece oggi ho scoperto che quel Justin con cui ero sul letto ha una figlia e che mio fratello, in realtà, non è mio fratello.
I rumori dietro la porta cessarono a poco a poco. Decisi di chiamare Harry per sfogarmi e così feci. Ma prima mandai un messaggio a Zayn.
To Zayn:
Zayn, dove sei andato? Per favore non fare stronzate. XxFrom Zayn:
Piccola non preoccuparti, sono solo nel giardino di casa a fumare, fra un po' entro. XxA quel punto, mi tranquillizzai e cercai quindi il nome "Harry" tra i contatti.
Lo chiamai e gli raccontai tutto quel che era successo nell'ultima ora. Lui rimase senza parole e disse che se voleva poteva venire anche Zayn con noi in Italia, domattina. Dopo aver staccato, chiamai invece Daisy con la quale mi sentivo spesso su whatsapp, e le raccontai tutto. Delle lacrime scendevano quando le parole uscivano dalla mia bocca.
Lacrime amare, troppo amare. Lacrime brutte come la coca-cola dopo il dolce, lacrime brutte come la Nutella senza pane, lacrime brutte come la cotoletta senza le patatine. Lacrime brutte come lei senza lui.
Le dissi, inoltre, che domani sarei partita per non so quanto e lei ci rimase un po' male.
"Beh...io ci rimango male, è ovvio, ma è una tua scelta Ash. Se ritieni giusto andartene da qui, non devi pensare nessuno. Tanto c'è appunto whatsapp, skype e molti altri social da cui potremo sentirci" disse lei.
"Ma certo, hai ragione Day. Comunque io vado, ho un sonno esagerato. Mi dispiace non averti salutato prima della partenza. Mi mancherai amica, ti voglio bene" dissi io, sorridendo all'ultima frase.
"Anche io ti voglio bene ed anche tu mi mancherai tanto" rispose la mia amica.
"Chiamami quando arriverai in Italia e fammi sapere tutto" continuò.
"Ah, e forza Asharry" concluse il discorso.
"Asharry? Cos'è, Day?" risi io, penso la seconda volta in quella giornata.
"Ash più Harry uguale Asharry. Sveglia amore sveglia!" esclamò lei, ridendo.
"Ehi, ma cosa stai dicendo" dissi io, scuotendo la testa e sorridendo anche se lei non poteva vederlo.
"Vi shippo troppo, sh. Tanto so che vi metterete insieme, ah. Adesso va' a dormire" disse infine e, dopo avermi dato la buonanotte, staccai e mi stesi sul mio amato letto per l'ultima volta.
Più tardi sentii la mia porta aprirsi, per poi farci spuntare Zayn. Lui venne a sedersi sul mio letto e prese ad accarezzarmi la guancia ed i capelli.
"Mi dispiace così tanto per te" sussurrò lui.
Io sgranai gli occhi alla sua affermazione.
"Lo sapevi? Zayn va-" stavo per dire, ma lui mi interruppe.
"No Ash, aspetta, dammi il tempo di formulare una frase" rise lui, provocando un risolino anche a me.
"Stavo dicendo: mi dispiace per te perché oltre a Justin hai scoperto, insieme a me, che Luke non è nostro fratello. Giuro che non... N-non ci posso credere cazzo" strinse gli occhi e serrò i pugni per non far uscire lacrime dalle sue iridi scure.
"A me non interessa di me, ma di te. Non doveva farti soffrire, non doveva. Non doveva farlo. Nessuno deve toccarti" riuscì a dire, ma una goccia gli cadde sul viso, attraversandolo tutto.
"Ho preso anch'io un biglietto per l'Italia. L'ho preso per...Roma" spiegò lui.
"Dove andrete tu ed Harry" mi sussurrò poi, accennando un sorriso.
Dopo un po' lo abbracciai e tutta la notte rimanemmo su quel letto a parlare. Io piansi il più delle volte pensando Luke e Justin.
La mia mente era occupata solo dai loro nomi ormai: Luke e Justin. Luke e Justin. Luke e Justin. Luke e Justin.
Prima o poi, sapevo, che sarei scoppiata. Lo sapevo. Una persona può trattenere fino ad un certo punto, poi basta.
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There's nothing like us || Justin Bieber
FanfictionLui, Justin Bieber. Lei, Ashlee Cole. Un incontro inaspettato in un corridoio dell'università, darà una svolta alla vita di questi due ragazzi. Dico soltanto una cosa: quando pensate che tutto stia andando per il verso giusto, ci sarà sempre quella...