Capitolo 64

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If you don't end up smiling while you are kissing someone, you are probably kissing the wrong person.

Dal capitolo precedente:
Pronuncio con la mia bocca, in modo più calmo possibile, per poi camminare verso il bar e prendere qualcosa da bere.

Flashback
Dopo l'ora di lezione, decido di fermarmi a prendere un caffè, avendo un'ora buca.

Il mio cuore si fa in mille pezzi quando lo vedo seduto, con le mani in faccia, e quando sento dei singhiozzi di pianto provenire dalla sua bocca.

Il muro intorno si è completamente rotto, nel momento in cui sto andando verso il suo tavolino.

FineFlashback

Non so come, mi venne in mente quell'immagine.

Lui era seduto lì, su quella sedia. Andai verso di lui, un po' indecisa e con il cuore a pezzi. Lui mi porse quella lettera. Quella lettera che fu capace di farmi crollare, completamente. Quando alzò la sua faccia verso la mia, i suoi occhi erano rossi, gonfi. Penso di non averlo mai visto in quello stato, mai.

Immersa nei pensieri, sentii delle braccia circondarmi il bacino da dietro. Il suo profumo.

"Buongiorno piccola mia" sussurrò, iniziando a lasciare baci umidi sulla pelle del mio collo.

Io sorrisi, poi voltai il viso verso di lui.

"Buongiorno" risposi sorridendo ancora, lasciandogli un piccolo bacio a stampo.

Mi staccai dalla sua presa, mentre lui mi guardava con una faccia che non riesco a descrivervi: sorpreso, interrogativo, deluso.

"Davvero pensi che un piccolo bacio a stampo mi basti?" scoppiò in una fragorosa risata. Io lo seguii a ruota.

"Sei un idiota" pronunciai.

Lui, in tutta risposta, si avvicinò e si avvinghiò velocemente sulle mie labbra, senza pensarci un secondo. Approfondì da subito in bacio chiedendo accesso con la lingua, che io gli permisi subito. Dopo qualche secondo ci staccammo e lui mi sorrise.

"Ora va bene" modellò di nuovo le sue labbra in un sorriso meraviglioso.

Mi prese per mano ed incominciammo a camminare verso il bar.

"A cosa pensavi prima?" chiese una volta che ci eravamo seduti.

"C-chi? Cioè, io? Nulla" risposi, facendo una piccola risata nervosa per non appesantire l'aria.

"Non ti credo" sorrise a sua volta.

"Dimmelo, forza" finì.

Intanto arrivò il cameriere ed ordinammo due caffè macchiati. Io mi guardai intorno per non incrociare i suoi occhi, poiché stavo leggermente mentendo.

"Ash, dai" continuò poi, dopo qualche secondo.

A quel punto, decisi di dirgli la verità: infondo non era nulla di male. È solo che non volevo fargli ricordare quel suo brutto momento.

"Okay... I-io stavo pensando a quando... Cioè, vedendo questo bar dopo tempo mi è venuta in mente... L'immagine di t-te che insomma..." dissi queste parole balbettando.

"Ehi calma" mi rassicurò, poggiando una mano sulla mia guancia sinistra ed accarezzandola delicatamente.

"Okay" sussurrai.

Arrivò il ragazzo con il vassoio, che ci porse i due caffè ed andò via, lasciandoci lo scontrino sul tavolo. Decisi di continuare.

"Guardando questo bar, dopo tempo, mi è venuta in mente l'immagine di te, seduto su una sedia, che piangevi. Quando ti vidi giuro che mi crollò il mondo addosso. Non potei fare a meno di avvicinarmi. E quando alzasti la tua testa e vidi i tuoi occhi così gonfi, rossi.." in quel preciso momento una lacrima mi rigò il viso.

There's nothing like us || Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora