Capitolo 62

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Ehy, brother.

Dal capitolo precedente:
"Ash, devo dirti una cosa" queste parole escono dalla sua bocca con un'espressione alquanto preoccupante, che suscita terrore nel mio corpo.

Ingoiai quella poca saliva che mi era rimasta in bocca.

"Dimmi" dissi con una voce sottilissima.

Ci sedemmo sul divano per concentrarci di più. Iniziò a parlare.

"I-io..." proprio in quel momento, il mio cellulare iniziò a squillare provocando il rumore della vibrazione.

"Tempismo perfetto" dissi io un po' irritata, per poi alzarmi e guardare il nome scritto sullo schermo: Daniel.

Stavo facendo una cosa più importante e, purtroppo, decisi di lasciar perdere e riandare sul divano senza risponderlo.

"Nessuno di importante, va' avanti" gli sorrisi per incoraggiarlo a parlare.

Notai le mani di Justin tremare leggermente, sulla sua faccia iniziarono a formarsi goccioline di sudore, che lui in una mossa rapida asciugò.

"Jus che succede? Dai dici quel che devi dirmi" gli dissi io prendendogli le mani e stringendole.

POV di Justin:
Stavo per dirle la verità.

Quella che, probabilmente, mi avrebbe fatto togliere un peso.

Ma anche quella che molto probabilmente la avrebbe fatta allontanare da me. Quella che mi avrebbe privato di sentire il suo profumo quando voglio, quella di assaggiare le sue labbra così morbide e tenere, quella di dirle quando voglio che la amo, che è meravigliosa e che la amo ancora ed ancora.

Proprio pensando ciò, mi si formò un nodo in gola. Iniziai a tremare leggermente ed a sudare. Con una mossa veloce eliminai le goccioline di sudore, per poi passarmi una mano tra la mia chioma bionda.

"Jus che succede? Dai dici quel che devi dirmi" mi incoraggiò lei.

Ma io niente. Non ce la facevo. Non ora. Non potevo rischiare di perderla per una stupida verità.

«La perderai lo stesso se non lo dici ora» mi comunicò la vocina dentro il mio corpo.

Ma io questa volta non mi feci influenzare da essa e decisi di fare quel che dicevo io.

"Volevo dirti che... Beh, ti amo tantissimo amore. Davvero, non c'è stata nessuna che ho amato più di te. Quegli occhi mi hanno incatenato dalla prima volta che ti ho vista. Non potevo fare a meno di guardarti ogni secondo. Come camminavi, come spostavi il ciuffo dal viso, come ballavi, come cantavi, come ridevi. Come facevi ogni singola cosa. Non potevo credere che mi stavo innamorando di te, eppure è successo. Pensavo di amare un'altra persona, ma grazie a te ho capito che non era quella la verità. La verità è che ho sempre amato te. Anche quando non ti conoscevo, probabilmente c'era questa ragazza misteriosa di cui ero perdutamente innamorato. Era questo ciò che volevo dirti" le dissi infine facendomi scappare un sorrisetto.

Lei ricambiò quest'ultimo, poi rivolse il suo sguardo alle nostre mani ancora intrecciate, per poi alzarlo di nuovo. Mi guardò per qualche secondo con quegli occhi in cui mi perdevo sempre, dalla prima volta che li avevo conosciuti. Poi alzò una mano e la portò sulla mia guancia, accarezzandola dolcemente. Si avvicinò lentamente e mi stampò un bacio sulle labbra.

"Sei adorabile, ti amo" pronunciò infine, per poi incatenare le sue braccia al mio collo ed abbracciarmi fortissimo.

«Sei uno stronzo Justin. Dovevi dirle la verità. Non vedi quanto ti ama? Che coglione» sussurrava ancora quella vocina fastidiosa, ma io non le detti assolutamente importanza e lasciai passare avanti.

POV di Ashlee:
Quel pomeriggio decidemmo di stare a casa, a vedere un film con i miei fratelli e più tardi ci raggiunse Dan. Ormai le vacanze stavano per terminare, anche perché il giorno dopo era il giorno dell'epifania, dopodiché saremo tornati all'università.

E ciò voleva dire: seguire corsi, studiare, studiare, seguire corsi, studiare, dare esami, studiare.

Molto leggero come programma, vero? Ma, a dir la verità, un po' ne ero contenta. Ero contenta di ritornare alla normalità, camminare nei corridoi con Justin e le nostre mani intrecciate, sempre, di salutarci e dirci «mi mancherai» perché quell'ora non avremmo frequentato gli stessi corsi.

Quando il film era finito ed erano ormai le undici di sera, Daniel si rivolse verso di me.

"Dovrei dire una cosa, importante" mi disse in maniera seria.

Io annuii, in segno che poteva parlare. Eravamo tutti sul divano e tutti avevano l'attenzione su di noi, ma soprattutto su di lui. I miei fratelli avevano dei sorrisetti nascosti e quindi capii subito che già sapevano tutto. Il mio migliore amico, allora, si alzò ed iniziò a frugare qualcosa nella tasca del suo pantalone.

"Merda" lo sentii imprecare, mentre cercava quell'oggetto.

Non trovandolo, iniziò a cercare nell'altra tasca, per poi far apparire un sorrisetto sul suo volto, facendo intuire che aveva trovato quel che doveva trovare.

"Forza, dici" dissi io, entusiasta, mentre Justin era intento a guardare non so cosa al suo cellulare.

D'un tratto, Dan estrasse dalla tasca una chiave. Una semplice chiave, come quella di una semplice porta. Una chiave di ferro, con una targhetta blu come ciondolo. La sventolò davanti alla sua faccia, sfoderando uno dei suoi sorrisi più belli di sempre.

"Ehm, cos'è?" chiesi io, con una faccia interrogativa.

Lui rise, poi ritornando serio iniziò a parlare.

"Tanto già so che se tornassi a Washington sarei sempre più depresso, più di quanto lo ero prima, senza te" disse questa semplice frase.

Io rimasi incredula per il significato della frase e colpita per le parole che aveva usato. Saltai giù dal divano con una rapidità da invidiare, per poi saltare, letteralmente, sul mio migliore amico e divorandolo in un abbraccio.

"Oddio, oddio, grazie, cioè ti voglio benissimo o mio dio sono contentissima" dissi stringendo sempre più le mie braccia al suo collo, quasi soffocandolo, penso.

"Io ti ho sempre voluta bene e sempre te ne vorrò" mi rispose lui con voce dolce, mentre ci staccammo dopo qualche secondo.

A quel punto ci guardammo negli occhi e lui pronunciò un'altra frase: quella frase che è stata in grado, per un secondo, di farmi cadere.

"Ricordi? Io ormai sono il tuo nuovo fratello" sorrise poi, facendo diventare i suoi occhi lucidi ed anche i miei.

Questa frase aveva un significato enorme per me.

Forse sono paranoica con la storia di mio fratello, ma queste parole Daniel le pronunciò proprio quando Zayn andò via. Il giorno dopo, uno di quei tanti giorni bruttissimi, lui era nella mia stanza. Eravamo seduti, così, per perdere tempo, sul mio letto. Dovevamo studiare, ma ovviamente io non volevo e di conseguenza nemmeno lui voleva.

Non smetterò mai di dire che non potrò mai ringraziarlo abbastanza per quello che ha fatto per me.

Comunque, parlavamo, o meglio parlava. Lui cercava di consolarmi ed io piangevo. Piangevo a dirotto. Non sapevo cosa fare, dove andare, dove cercare mio fratello o cosa fare per farlo ritornare.

Flashback

-Ehi, ehi guardami- disse lui con voce bassa, mettendo un dito sotto il mio mento per farmi alzare il capo, cosa che io feci.

-Non piangere, per favore- continuò lui guardandomi negli occhi.

Mi accarezzò la guancia, asciugandomi le mille lacrime che erano cadute dai miei occhi.

-Sorridi ti prego- mi pregò letteralmente.

-Adesso ti dico una cosa, una piccola promessa, okay?- mi chiese ed io annuii.

-Io ormai sono io tuo nuovo fratello, va bene? Non ti lascerò mai- mi disse dolcemente, facendo spuntare un sorriso sul suo volto e finalmente anche sul mio.

-Ti voglio bene infinitamente, per sempre- risposi io, stampandogli poi le mie labbra sulle sue, per poi abbracciarlo.

FineFlashback

There's nothing like us || Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora