Capitolo 39

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E mi manchi così tanto che, giuro, ora prendo il treno e vengo ad abbracciarti.

"J-Justin" balbettai.

Ragazzi, ho seriamente paura.

Dov'è mio fratello? Cosa gli hanno fatto o cosa gli stanno facendo? Perché non è qui a toccarmi i capelli mentre io sono con la testa poggiata alla sua spalla a guardare la tv? Perché quando sono venuta non mi ha abbracciata? Fatemi trovare mio fratello, per favore.

Justin mi raggiunse in camera e notò il foglio che avevo in mano. Il foglio tremava, io tremavo. Non mi era mai capitata una cosa del genere.

"Non preoccuparti piccola, calma calma" dice abbracciandomi.

Come facevo ad essere calma?

Spiegatemi cos'è la calma.

Dopo qualche secondo Ryan ci raggiunse e lesse anch'esso il foglio.

Justin decise che era meglio andare a casa sua.

Appena arrivati, si recò di sopra e qualche minuto dopo scese con una valigetta in mano.

"Oh bro ce l'hai ancora!" sorrise Ryan.

"Ci puoi giurare amico!" esclamò Justin.

Mark sembrava aver già capito cos'era.

Io invece non ne avevo la minima idea.

Dopo averglielo chiesto, il ragazzo dai capelli biondi e gli occhi color caramello aprì l'aggeggio di metallo, che rivelava armi: pistole.

Un brivido mi percorse lungo la schiena.

"Ecco cos'è, bambolina" disse facendo un sorriso malizioso.

Un altro brivido attraversò tutto il mio corpo.
...
Erano ormai le dieci di sera.

Gli altri ragazzi ci avevano raggiunti ed erano già lì.

Sembravano tipi a posto.

Erano tutti simpatici e gentili.

Mentre facevo conoscenza con tutti avvistai un ragazzo che mi sembrava familiare, ma non al momento.

In effetti quel ragazzo mi dava la sua impressione.

Forse in tutto questo tempo non ve ne ho mai parlato.

Mi manca tantissimo.

Non lo vedo da quando avevo 14 anni.

Vi starete chiedendo perché, ma sapete... Non parlo da molto di lui. Adesso ve lo spiego.

Beh, lui ha due anni in più a me, quindi ne ha venti adesso.

Quando aveva 16 anni ci abbandonò per un'ennesima discussione con papà. Non andavano molto d'accordo. Ci abbandonò e da lì non abbiamo più avuto sue notizie.

Mi manca ogni giorno di più.

Quando parlo di lui piango ed è per questo che non l'ho mai fatto con voi.

Piango perché ricordo tutte le volte che sorridevamo insieme. Tutte quelle volte che mi proteggeva, come lo fa ora Luke. Tutte quelle volte che andavamo a comprare il gelato io, lui e Luke dal gelataio di fronte casa nostra. I suoi gusti preferiti erano stracciatella e nocciola. Prendeva sempre quelli. È per questo che da quando se ne andò, stracciatella è il mio gusto preferito. Come suo ricordo ho soltanto una nostra foto che conservo sempre nel borsellino.

Ricordo ancora il momento in cui facemmo quella foto.

flashback

"Auguri piccola mia!" esclama lui sorridendomi.

Oggi è il mio tredicesimo compleanno e sono davvero contenta per la festa che ci sarà stasera.

"Ohw, grazie zainetto" dico chiamandolo con il suo soprannome.

"Vieni qui, ho il tuo regalo" dice sorridendo a trentadue denti.

Quando lo scartai, si rivelò un bellissimo iPod.

Lui sapeva che amavo la musica e me ne comprò uno nuovo, poiché quello che avevo si stava rompendo ed io me ne lamentavo sempre.

Lo guardai per qualche minuto, poi gli saltai addosso in un forte e tenero abbraccio.

"Grazie, grazie, grazie ti voglio benissimo" dico stringendolo davvero forte.

"Facciamo una foto ricordo?" mi chiede dolcemente staccandosi dall'abbraccio.

"Ovvio" prendo il mio cellulare e feci un selfie.

Lui che aveva un braccio intorno alle mie spalle e sorridevamo.

"Ti voglio benissimo Ash" disse dopo qualche secondo.

"Anche io zaino" sorrisi.

fine flashback

Avevo un bellissimo rapporto con lui. Giocavamo, scherzavamo. Ci volevamo un mondo di bene.

Quando ci abbandonò ebbi una specie di trauma.

Non mangiai per ben due settimane. Quello che mangiavo nella giornata era massimo un po' d'acqua e mezza fetta di pane. Non parlavo con nessuno. Mi rinchiusi in stanza e non uscivo più. Uscivo soltanto per andare a scuola e per andare in bagno. A scuola non parlavo con nessuno, ma nonostante ciò le mie amiche mi stavano sempre vicina.

Quando lo chiamavo al cellulare lui non rispondeva e quindi un giorno persi le speranze.

Capii che non mangiare nulla non serviva a farlo ritornare. Capii che forse non voleva più saperne neanche di me ed ora ho capito che di me se ne sarà anche dimenticato.

Ma non ve l'ho ancora descritto? Va bene, ora ve lo descrivo.

Lui si chiama Zayn. È abbastanza alto ed è magro. Ha gli occhi marroni ed i capelli scuri.

Era davvero bellissimo.

Ma adesso basta, non voglio parlare più di lui.

Forse è solo una mia impressione.

Se fosse stato lui l'avrei riconosciuto

Quando arrivò il turno di questo misterioso ragazzo, lui si avvicinò ancora di più e guardandolo meglio non potevo credere ad i miei occhi.

"E lui è Zayn" disse Justin presentandoci.

Come avevo fatto a non accorgermene?

È davvero lui.

Non mi ero affatto sbagliata.

È cambiato, ma non troppo. I capelli sono ancora quelli di una volta, con la piccola cresta. La faccia è sempre quella, ma la barba lo fa diventare più uomo. Una lacrima solca il mio viso ed anche il suo.

"Z-Zayn, sei tu?" chiesi incerta, con la voce che mi tremava.

There's nothing like us || Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora