Capitolo 7 - Stanza degli incantesimi e passaggi segreti

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La mattina seguente fecero colazione in compagnia di Duff, Tomelilla e Ortensia.

«Penso che dovremmo iniziare a cercare la stanza degli incantesimi» disse di punto in bianco Tomelilla.

«Erano magici? » domandò stupita Pervinca.

«Si erano magici del buio, ma nessuno è mai entrato nella loro stanza degli incantesimi quindi ci sarà molto da cercare» spiegò Ortensia.

«Beh non dovremo cercare molto. Per riparare le poche cose che non andavano abbiamo ispezionato tutte le stanze, le uniche che non abbiamo aperto sono la soffitta e quella che credo sia una cantica» disse Aster.

«Bene, allora non è molto» disse Duff.

«A proposito. La casa è davvero stupenda. Sicuri che non disturbiamo? » domandò Flora.

«Sta tranquilla cara. La casa era stata abbandonata. Sono stati loro quattro insieme ai ragazzi del villaggio a rimetterla a nuovo» disse Ortensia, prendendo una mano a sua figlia e sorridendole.

«Lieto di sapere che non vi siete annoiati senza di noi» disse scherzoso Chris.

Finita la colazione, si divisero le cose da fare. Flora, Ortensia e Aster andarono in soffitta, Pervinca Derek, Tomelilla e Duff andarono in cantina; mentre tutti gli altri cominciarono a mettere in ordine i vestiti e gli altri oggetti portati.

Dopo circa un'ora, quelli che erano andati in soffitta scesero amareggiati e impolverati.

«Gli altri sono ancora di sotto? » domandò Flora, togliendosi alcune ragnatele.

«Ragazzi – disse Vì entrando – l'abbiamo trovata» detto questo andarono tutti verso la porta, che dalla cucina portava di sotto. Uno per volta scesero da una scala di legno trovandosi in una stanza un po' umida nella quale echeggiava un forte odore di legno e vino.

«Io non vedo niente di strano è una normale cantina» disse Aster confuso guardando l'amica. Fecero alcuni passi avanti e si trovarono davanti a delle botti gigantesche, Pervinca mise una mano sul rubinetto di una di queste e, usandolo come una maniglia, aprì la botte, come fosse una porta, ed entrò. Gli la seguirono confusi trovandosi all'interno di una stanza che sembrava un'altra cantina, ma, al contrario della precedente, qui non c'era odore di vino. Derek, Duff e Tomelilla si stavano guardando intorno.

Si trovavano in una stanza molto grande e circolare. Gli scaffali, incorporati nelle pareti, erano traboccanti di libri e erbe. Al centro c'era un grande armadio, dove era conservato un infinito numero di bottigliette, fiale e altri contenitori. L'unico tavolo presente nella stanza era ricoperto di pergamene con sigilli e altri libri. L'unica finestra presente nella stanza era situata in punto strategico perché facesse filtrare la luce a ogni ora del giorno, sotto questa finestra c'erano alcuni casi con varie erbe medicinali. Nonostante il tempo, la stanza era molto ordinata e non c'era neanche un granello di polvere.

«Wow. Non mi aspettavo così una vera stanza degli incantesimi di magici del buio» disse Tony guardandosi attorno.

«In effetti, è davvero sorprendente. La mia è disordinatissima» disse Ortensia esterrefatta.

«Vì? Dove vai? » disse Scar rivolgendosi all'amica che si stava allontanando.

«Non avevo notato quella porta prima. Vado a vedere dove porta» rispose la ragazza avvicinandosi alla sua meta.

«Aspetta. Vengo con te» disse ancora Scarlet. Alla fine si recarono tutti verso la porta.

«Uffa, è chiusa» disse Derek amareggiato.

«Oh ma dai! Non si è mai sentito di una porta chiusa mi abbia fermato dal fare qualcosa. Fatemi spazio» sbottò Pervinca.

«Senza arrivare a metodi violenti, Stellina (tutti i ragazzi del gruppo chiamano le ragazze "Stellina" perché è un modo carino di dimostrare che a loro ci tengono. N.d.A.), hai a disposizione ben quattro maghi della luce, che ne possiamo occupare noi» disse Christopher mettendole le mani sulle spalle la dietro; Christopher era l'unico dopo Scarlet a riuscire a calmarla quando è arrabbiata.

Detto questo, si avvicinò alla porta e recitò l'incantesimo nella mente, dopo di che provò di nuovo ad aprire.

«Ehm... non si apre» disse grattandosi la nuca in imbarazzo.

«Adesso fai provare me?» domandò all'amico con un sorriso sadico stampato in faccia. Senza aspettare risposta si dispose davanti alla porta con i palmi delle mani rivolte a essa. Mormorò a voce quasi inudibile e a occhi chiusi l'incantesimo e quando riaprì di occhi, più verdi che mai, la porta si spalancò davanti agli occhi sgranati dei tre saggi.

«Sai, a volte penso che tu sia troppo violenta. Diventi una furia per un niente» disse Derek guardando l'amica soddisfatta.

«Era stata sigillata con un incantesimo Chris, non saresti mai riuscito ad aprirla con un incantesimo luminoso» spigò Vì all'amico, avvicinandosi a controllare la porta.

Dopo aver costatato che andassero cambiati i cardini e la serratura, superarono tutti la soglia e attraversarono un corridoio scavato nella roccia alla fine del quale si trovarono in una foresta.

L'ingresso della grotta era nascondo da piante rampicanti che non facevano notare l'esistenza del passaggio.

«Incredibile, gli abitanti della casa avevano molto tempo libero se hanno potuto fare tutto questo» scherzò Antony.

«Dove siamo?» domandò Flora dopo qualche minuto di Silenzio.

«A Bosco-che-Canta» disse Ortensia senza nessuna emozione nella voce.

«Beh, ormai ci siamo. Seguiamo il percorso e vediamo dove andiamo a finire» disse Scarlet affiancando Vì e incamminandosi con lei.

«Ma è quasi ora di pranzo e potremmo impiegarci molto tempo» cercò di dissuaderli Tomelilla.

«Se volete tornare indietro fate pure. Noi andiamo a controllare» disse Aster che, insieme a Derek, aveva iniziato a seguire le due ragazze.

«O al massimo tornate nel tunnel, ho notato una seconda uscita verso metà percorso» disse Pervinca Fermandosi.

«Va bene allora facciamo così. Io, Erica e Tony torniamo indietro con loro, tu Chris vai con quei quattro scavezzacollo e tienili d'occhio per favore» disse Flora spostando lo sguardo su tutti.

«Certo tesoro» disse Christopher, che stava già abbracciando le due ragazze.

«Non abbiamo bisogno del baby-sitter. Ma ti perdono solo perché ci lasci lui» disse Scar abbracciando il loro amico gigante.


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