Capitolo 29 - Falò, ricordi e chiarimenti

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La sera arrivò in fretta e i quattro ragazzi erano pronti per raggiungere i loro amici del villaggio.

Anche Tony ed Erica avevano deciso di partecipare al falò, lasciando così la casa libera per Chris e Flora. Le ragazze decisero di non indossare niente di esagerato per il falò.

Pervinca aveva scelto un pantaloncino di jeans con una camicetta beige antico e una catenella legata in vita. Anche Scarlet aveva indossato un pantalone di jeans, però lei ci abbinò una maglia rosa. Infine Flora indossava un vestitino bianco dal taglio largo.

«Wow ragazze... siete incantevoli» disse Aster. Tutti i ragazzi avevano indossato un semplice jeans con una maglia o camicia. Senza attendere oltre, salirono in groppa ai loro cavalli e si diressero al museo.

«Chi sa perché, ma avevo già il presentimento che avreste indossato tutte la gonna, Babù» esordì Pervinca attirando dei Ragazzi della Banda che, in quel momento, parlavo tranquillamente tra di loro.

«Finalmente, pensavamo aveste deciso di darci buca» esordì Flox.

«Ragazze state benissimo» disse invece Shirley salutandole calorosamente.

Come c'era da aspettarsi, tutte le ragazze di Fairy Oak avevano scelto di indossare dei vestiti. Vaniglia indossava un abitino a fiori con scollo a V dai toni del verde e del celeste con un cinturino arancio in vita, Flox aveva un vestito multicolore con scollatura a cuore e una fantasia a righe verticali con una fascia e le spalline nere, Shirley era senza dubbio più sobria dell'amica e il suo vestito era rosa antico con fiori di campo e lo scollo drappeggiato di merletto, anche Camelia aveva un vestito, rosso anch'esso con fantasia floreale (evidentemente andava di moda questa fantasia n. d. C.) con il corpetto aderente e a girocollo.

«Anche voi state tutte benissimo. Se non ci fosse Vì, mi sentirei fuori posto» commentò Scarlet.

«Io no» disse invece la diretta interessata.

«Allora andiamo? Altrimenti si fa buio e non concludiamo proprio niente» disse Aster.

Tenendo i loro cavalli per le redini, i sei ragazzi seguirono la Banda fino alla spiaggia, dove era stato allestito il falò, con tanto di tronchi per sedersi intorno al fuoco.

La serata passò tra chiacchiere e risate; finché, senza farsi notare, Vì si allontanò dal gruppo risalendo il sentiero che costeggiava il fiume.

Poco dopo, la ragazza era seduta sulla sponda del fiume Otrot che guardava il riflesso della luna nell'acqua, immersa nei suoi pensieri. Non era molto distante dall'ingresso del passaggio segreto. Pervinca aveva scoperto quel luogo circa un anno prima della guerra che la separò dalla sua famiglia. Erano passati ormai otto anni da quel giorno ma lei lo ricordava benissimo.


Pervinca stava camminando immersa nei suoi pensieri, Vaniglia era in spiaggia insieme a Felì e gli altri ragazzi della banda e lei, volendo stare da sola, decise di risalire il fiume.

Si fermò quando raggiunse un ponte, ci salì e si sedette al centro con le gambe a penzoloni. Rimase per un po' lì ad ascoltare il suono dello scorrere dell'acqua. Quando decise di tornare in spiaggia dai suoi amici, fu bloccata da dei singhiozzi. Si mise in piedi e si sporse per capire da dove venissero, girò il viso e vide, sulla sponda opposta, proprio sotto l'attaccatura al suolo del ponte, una galleria. Scese dal ponte e, facendo attenzione a non scivolare, scese nella grotta. Dopo un paio di metri, si trovò davanti una porta di legno intarsiata. Quando l'aprì si trovò in una stanza di forma circolare, non ebbe il tempo di guardarsi attorno, che la sua attenzione fu catturata dalla bambina che stava piangendo.

Non ci si può nascondere dal proprio destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora