«Aaaaahhhhhhh» a svegliare i ragazzi dal sonno fu l'urlo di Pervinca. La ragazza era seduta sul letto con le mani nei capelli e la fronte madida di sudore.
«Pervinca? Stai bene?» disse Aster alzandosi di scatto e andando vicino all'amica. La ragazza non riusciva ancora a parlare e si era portata una mano sul petto come a rallentare i battiti del cuore.
«È ancora lo stesso sogno?» le chiese Scarlet sedendosi vicino all'amica.
«No, non proprio» rispose con voce lieve la rossa.
«Ho sognato il giorno della battaglia di sette anni fa, ho ricordato quello che Lui mi ha mostrato ma non è stato solo quello...» continuò per poi immobilizzarsi con lo sguardo fisso nel vuoto.
«Che cos'altro hai visto?» chiese Derek, che aveva anche lui raggiunto l'amica.
«Una stanza. Ma non una stanza qualsiasi, era una di quelle della vecchia città, solo che non era al buio anzi, era illuminata a giorno» rispose senza guardare in faccia nessuno.
«E ricordi come ci sei arrivata?» le chiese Aster,
«Sì – rispose alzando lo sguardo – ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima!» disse di colpo alzandosi dal letto e indossando le prime cose he trovava.
«Di che stai parlando Vì?» chiese preoccupata Scarlet.
«Non vi siete chiesti perché gli altri non riuscivano a vedere la seconda porta nella grotta quel giorno? È lo stesso principio per il sentiero, - rispose vedendo gli amici farsi più seri - devo andare a controllare» finì prendendo la fondina della sua spada e legandosela in vita.
«Aspetta Vì, vengo con te» le disse Aster iniziando a vestirsi, imitato subito dagli amici. Una volta pronti scesero in cantina; la stanza degli incantesimi era nel buio più completo ma nonostante questo non ritenettero necessario accendere delle candele. Entrarono nel corridoio e lo percorsero tutto.
«Bene ora dove andiamo» disse Scarlet quando arrivarono al sentiero che la volta precedente li aveva fatti girare in tondo.
«Percorriamolo, sono certa che non sarà come l'altra volta» rispose Pervinca, con calma i ragazzi si misero a camminare ripercorrendo il sentiero.
«Che strano, questa parte non la ricordo. Com'è possibile?» disse Derek indicando la strada circondata di felci che stavano percorrendo.
«Non ne ho idea» rispose Vì. Poco dopo si trovarono davanti a delle rovine.
«Non ci posso credere! Vì, quelle sono le rovine della vecchia città!» esclamò Scarlet con gli occhi sgranati. Gli altri tre non erano meno scioccati dell'amica bionda.
«Come ci siamo arrivati qui? Non c'era niente» disse ancora più confuso Derek.
«Evidentemente dovevamo aspettare la notte, ottimo lavoro Vì» rispose Aster cominciando a camminare con gli altri verso le macerie.
«Cosa stiamo cercando con precisione Pervinca?» chiese Aster iniziano a tastare la roccia con l'amica.
«Un ingresso, come una porta o anche una crepa nella parete» rispose la rossa.
«Di qua ragazzi. C'è una porta» disse Scarlet. I tre ragazzi si avvicinarono ed entrarono. Si trovarono in un corridoio buio e umido.
«Che schifo! Il pavimento è bagnato e c'è puzza di muffa» disse disgustata Scarlet.
Trattenendo il respiro, i quattro ragazzi continuarono a camminare. Camminavano tutti lungo le pareti per non perdere l'equilibrio, per via dell'acqua sul pavimento, e per trovare la giusta direzione, non riuscendo a vedere niente. Avevano provato più volte a creare delle sfere di fuoco ma la loro magia pareva essere scomparsa. Procedendo a passo lento, arrivarono in una stanza leggermente più illuminata del corridoio. A portare un po' di luce era una torcia, sicuramente magica, che ardeva sul lato della porta. A quel punto Aster provò, con un incantesimo, ad accendere la seconda torcia e in un battito di ciglia la stanza fu illuminata a giorno. Era tanto grande quanto vuota, completamente di pietra.
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Non ci si può nascondere dal proprio destino
FantasyCosa succederebbe se durante la Battaglia qualcosa non andasse nel verso giusto? Pervinca e Vaniglia stanno per compiere l'incantesimo che riporterà l'equilibrio tra luce e buio, ma Pervinca nel mezzo dell'incantesimo manda via sua sorella. Perchè...