Capitolo 19 - Prima lezione

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Scarlet e Pervinca se ne stavano sedute al tavolo della cucina, entrambe con una tazza di caffè fumante in mano. Avevano passato buona parte della notte precedente in giro per i corridoi dell'antica città, in conclusione, avevano scoperto che i corridoi attraversavano tutto il sottosuolo del villaggio.

Quando erano tornati a casa, erano così stanchi che andarono immediatamente a dormire.

«Vì, io vado a farmi una doccia, con la speranza di svegliarmi. Tu che fai?» chiese Scarlet alzandosi e mettendo la sua tazza nel lavello.

«Finisco il mio caffè e preparo la colazione agli altri» rispose la rossa ridestandosi dai suoi pensieri. Non si dissero altro, e Scarlet si recò al piano di sopra. Pervinca, ancora totalmente immobile a fissare il vuoto, non si accorse dell'ingresso di Grisam.

«Ciao» le disse facendola accorgere della sua presenza.

«Ciao, scusa non ti ho sentito entrare» si scusò Pervinca. Dall'ultima chiacchierata con i suoi amici era passato un po' di tempo e lei aveva deciso che sarebbe stata il più lontano possibile da Grisam, almeno finché non avrebbe parlato con Antony e non avesse capito veramente cosa voleva.

«Non preoccuparti, a che pensavi?» le chiese Grisam.

«Niente di particolare. – rispose la ragazza – Che cosa preferisci per colazione?» chiese lei per cambiare argomento.

«Tranquilla posso fare io» disse il biondo.

«Ma no posso fare io, allora?» chiese sorridendo.

«Del caffè va benissimo» rispose rassegnato Grisam.

«Solo?» chiese confusa Pervinca.

«Sì, perché?» chiese altrettanto confuso Grisam.

«Niente, è l'abitudine, nessuno dei ragazzi si accontenta solo di una tazza di caffè, hanno dei pozzi senza fondo al posto dello stomaco» spiegò Pervinca facendo un cenno col capo verso il piano superiore, dove Aster e Derek dormivano ancora.

«Come mai ti sei svegliato così presto?» chiese Pervinca versando il caffè e porgendoglielo.

«Non riuscivo più a prendere sonno» rispose tranquillo Grisam.

«Vuoi anche una fetta di torta al cioccolato?» chiese Pervinca ricordandosi della torta preparata il giorno precedente.

«Va bene, grazie» dopo che Vì gli porse il dolce, i due si misero a parlare del più e del meno facendo attenzione a non svegliare gli altri con le loro risate.

Poco dopo tutti gli altri scesero in cucina e fecero colazione. Non passò molto, che le chiacchiere dei ragazzi furono interrotte da un incessante battere di pugni alla porta seguiti da una voce maschile abbastanza alta.

«RAGAZZI SVEGLIAAAAA. NON ABBIAMO INTENZIONE DÌ STARE TUTTA LA MATTINA QUI FUORI!!!» la voce era quella di Christopher, Pervinca e Scarlet con un enorme sorriso stampato in faccia corsero ad aprire e poco dopo, dal soggiorno, si sentirono le urla giocose e le ristate delle ragazze. Non ci volle molto che gli altri videro il possente mago della luce entrare nella stanza con le due ragazze messe a mo di sacchi di patate sulle spalle.

«Giorno» esordì il mago come se niente fosse. Subito dopo fecero il loro ingresso Erica, che corse ad abbracciare Ast, Antony e Flora. Dopo i diversi saluti e dopo un'abbondante colazione per i nuovi arrivati, si riunirono tutti in salotto, dove ai quattro amici fu spiegata tutta la situazione.

«E quindi oggi che si fa?» chiese Christopher quando Derek smise di parlare.

«Prima di date una rinfrescata e vi riposate, poi si vedrà» rispose Pervinca dando una pacca sulla spalla all'amico e scatenando le sue risate.

«Questo era sottintenteso, Vì» le disse ancora ridendo.

«Mi raccomando, nessuno apparte loro quattro sa niente di tutto quello che vi abbiamo raccontato, quindi acqua in bocca» disse Scarlet.

I quattro, senza ulteriori indugi, andarono al piano di sopra a sistemare le loro cose e farsi una doccia.

Nella tarda mattinata ricevettero un messaggio da parte dei saggi e del sindaco che li avvisava che il primo allenamento si sarebbe tenuto quel pomeriggio.

Come da accordi, alle tre del pomeriggio il campo sportivo era strapieno, i ragazzi che avrebbero partecipato all'allenamento erano tutti nel campo mentre sugli spalti c'erano la maggior parte dei genitori e gli altri ragazzi più piccoli. Per evitare incidenti si era deciso che Duff, Tomelilla e Ortensia avrebbero supervisionato l'allenamento. Appena il gruppo fece il suo ingresso nel campo, Aster, Derek, Scarlet e Pervinca furono assaliti da quattro piccoli uragani.

«CIAOOO» avevano urlato i bambini in contemporanea, facendo accorgere tutti gli altri del loro arrivo.

«Ehi cuccioli» disse Scarlet prendendo in braccio sua sorella, imitata dai tre amici.

«Vi ricordate di loro?» chiese poi girandosi verso gli altri.

«Certo» rispose Mike salutando con la mano sua cugina. Immediatamente, si avvicinarono i tre Saggi e Ortensia abbracciò forte sua figlia.

«Avete deciso come tenere gli allenamenti?» chiese Duff.

«Pensavamo che per oggi avremmo dato una spolverata alle loro conoscenze magiche e poi spiegheremo le basi del combattimento» rispose Derek.

«Va bene, se avrete bisogno di aiuto, chiamate» disse Tomelilla. Poco dopo i tre tornarono sugli spalti con i bambini. Quando il silenzio celò nel campo, si fecero avanti Chris e Flora.

«Bene, come tutti sapete, siete qui per essere addestrati al combattimento. Oggi per cominciare abbiamo deciso di insegnarvi alcune tecniche basilari per il combattimento e controllare il vostro livello di preparazione magica» iniziò Christopher.

«Sicuramente nessuno di voi ha mai combattuto in vita sua perciò inizieremo non proprio dalle basi, poiché immagino che almeno qualcuno di voi ha sicuramente fatto a pugni almeno una volta» disse Derek che, dopo aver visto tutti i ragazzi negare col capo spalancò la bocca shoccato.

«Non ci credo che non abbiate mai fatto a botte!» esordì Chris.

«Credici Chris. Loro sono bravi ragazzi, non scavezza-collo come noi» disse Vì ridendo.

«Fantastico! Dovremo iniziare da come schivare un pugno» disse Derek.

Andandoci molto leggeri, Derek, Christopher e Pervinca spiegarono i movimenti basilari per il combattimento con le spade.

«Bene, adesso faremo una prova pratica. Der, Vì? Ve ne occupate voi?» chiese Chris ai due ragazzi che erano seduti per terra.

«Con immenso piacere» disse Derek alzandosi.

«Tranquillo Der, farò piano» disse invece Vì, ricevendo per risposta una risata sarcastica da parte di Derek. I due si misero l'uno davanti all'altra e fecero vedere i movimenti che gli avevano insegnato.

«Adesso provate voi, ma non esagerate» disse Chris.

Il gruppo se la cavò egregiamente guadagnandosi solo qualche livido.

«Come sta andando?» chiese la voce di Aster alle spalle di Vì.

«Sono bravi. Chris e Der gli fanno ancora vedere le mosse e io tengo d'occhio tutti» rispose lei, senza bisogno di guardare l'amico.

«Ma muori dalla voglia di fare a botte anche tu, vero?» chiese ancora Ast.

«Quello sempre» rispose sorridendo.

Poco dopo si scambiarono i gruppi e, alle 19:00 avevano deciso di mandare a casa tutti.


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