Capitolo 14 - Tutta questione di carattere

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Quella mattina non avevano indosso i loro soliti abiti sportivi, al contrario, indossavano tutte e quattro jeans e camicia. Il tempo di prepararsi e sellare i cavalli ed era ormai mattina.

«Siete sicure che non disturberemo a quest'ora?» chiese Derek alle due ragazze salendo sul dorso di Cobalt.

«Tranquillo Der, avranno già iniziato ad aprire le botteghe e sicuramente incontreremo i tuoi zii» gli rispose Scarlet. A passo lento, si misero in cammino. Erano un paio di minuti che percorrevano il sentiero in religioso silenzio, quando Pervinca si bloccò.

«Che succede Vì?» le chiese Aster avvicinandosi.

«Una strana sensazione» rispose la rossa guardando dietro di se.

«Non ignorare mai le sensazioni. L'ultima volta che l'ho fatto io ci siamo ritrovati qui» disse Scarlet.

«Di che si tratta?» le domandò Derek.

«È come se qualcuno ci stesse osservando. – disse guardando oltre gli alberi che circondavano il sentiero a est – Ah, sarà la mia immaginazione» continuò dopo un sospiro e sorridendo agli amici.

«Se lo dici tu. Allora andiamo altrimenti finisce che si fa tardi» disse Aster riponendosi in testa alla fila. Quando arrivarono al villaggio, come predetto da Scarlet, molte botteghe stavano aprendo, tra queste vi era quella dei Burdock.

«Buon giorno ragazzi. Come mai siete arrivati così presto?» chiese Marta avvicinandosi al gruppo.

«Giorno zia. Niente di che, non avevamo niente da fare a casa» rispose Derek.

«Bene giovanotto giacché non avete niente da fare mi dai una mano a spostare il materiale nel magazzino» disse la donna, aspettandosi lamentele dal ragazzo che invece non arrivarono.

«Perfetto, anzi ti aiutiamo tutti» le rispose sorridendo.

«Dai Tesoro, stavo scherzando. Non vi chiederei mai una cosa del genere» disse ancora la donna.

«Noi non scherziamo. Ti aiutiamo volentieri e poi non lascerei mai fare del lavoro pesante a una donna salvo che non si tratti di loro due» ripose Aster facendo arrossire la signora Burdock e beccandosi una sberla sulla nuca da parte di Scarlet.

«Visto zia? Allora da dove iniziamo» chiese sorridendo Derek.

«Per di qua» ripose la donna ridendo e indicando l'ingresso del negozio.

«Vanno spostate tutte le merci dal magazzino per fare l'inventario» disse ancora la donna entrando.

«Va bene. Allora noi ci occupiamo del lavoro pesante tu prendi nota» disse Pervinca.

«Non Vì voi due non potete, siete ragazze» si oppose Marta.

«Non se ne parla. L'hai sentito Aster no?! Noi due possiamo» rispose Scar affiancando la migliore amica. Tra chiacchiere e risate i ragazzi spostarono la merce di metà magazzino, presto si fecero le sette e la piazza cominciò ad affollarsi.

Grisam, sceso a dare una mano alla madre verso le 7:15, rimase bloccato a vedere Pervinca che, con Aster, stava riportando in magazzino i sacchi di farina. Aveva le maniche della camicia rossa a quadri sollevate fino al gomito e il jeans aderente le fasciava le gambe alla perfezione; ma la cosa che fece immobilizzare ancora di più il mago del buio, fu il sorriso sincero che faceva spendere il volto della ragazza.

«Ciao Tesoro» a ridestarlo dai suoi pensieri fu la voce di sua madre.

«Giorno mamma – la salutò sorridendole – avete bisogno di una mano?» chiese poi indicando il lavoro che svolgevano i quattro ragazzi.

Non ci si può nascondere dal proprio destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora