Capitolo 10 - Scoperta

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«Non può essere il segno di cui parlava quella donna, Lillà» Duff, Tomelilla e Ortensia stavano discutendo sullo strano tatuaggio dei ragazzi da quando l'avevano visto. I ragazzi della banda passavano continuamente lo sguardo dai loro quattro amici, al tatuaggio, ai loro zii. I quattro interessati erano invece immobilizzati a fissare il proprio braccio cercando una spiegazione logica a quello strano fenomeno.

«Dobbiamo fare delle ricerche e capire come sia potuto apparire. È impossibile che un incantesimo lasci un segno del genere» disse Ortensia guardando suo nipote, preoccupata.

«No. Dobbiamo avvertire gli altri, sono certa che Flora troverà una soluzione» disse Pervinca senza nessuna emozione nella voce.

«Meglio di no, Vì. È inutile farli preoccupare inutilmente. Abbiamo provato anche con gli incantesimi per farli sparire ma sembrano immuni» disse Derek andando vicino alle due ragazze, sedute sul divano.

«Ha ragione Derek. È il caso di informarci. Voi tornate tutti al villaggio e controllate quello che avete. Noi quattro consulteremo i libri della stanza degli incantesimi. Sono certo che così avremo più possibilità di trovare una soluzione» disse in tono pacato Aster, senza lasciar trasparire il nervosismo che lo attanagliava.

«Va bene, Aster. Ragazzi forza andiamo, sta incominciando a fare buio» disse Tomelilla rivolgendosi pria ad Aster e dopo agli altri ragazzi.

«Non se ne parla proprio! Io resto con mio fratello» s'impuntò Flox, imitata subito dopo da Babù.

«No, ci sarete solo d'impiccio. Noi siamo abituati a lavorare da soli» disse Derek.

«Neanche per sogno. Vogliamo aiutarvi. Altrimenti se torniamo al villaggio, lo sapranno tutti in pochi minuti» disse Grisam che, come le due ragazze, non aveva nessuna intenzione di lasciare Pervinca da sola in questa situazione.

«Ci stai ricattando?!» disse indignata, e allo stesso tempo sorpresa, Vì.

«Va bene, non possiamo rischiare di trovarci altre palle al piede, e se lo vengono a sapere altri non potremo mettere neanche un piede fuori da casa. Ma non potete restare tutti, non ho voglia di fare da baby-sitter» disse duro Aster guardando i ragazzi del villaggio.

«Non abbiamo bisogn-» la lamentela di Flox fu interrotta dalla voce di Grisam.

«Perfetto, allora resteremo solo noi tre» disse indicando se stesso, Babù e Flox.

«Shirley, penso sia il caso che tu torni al villaggio con noi invece di tornare a casa. Ormai è buio» disse preoccupata Ortensia.

«Se vuole lei può restare» disse Derek, immediatamente fulminato con lo sguardo da Aster.

«D'accordo» disse leggermente confusa la ragazza.

«Se proprio dovete restare, fatevi portare un cambio per domani, sarà pericoloso tornare a casa a notte fonda. Lo spazio di certo non manca» disse Pervinca leggermente irritata.

«Va bene allora vedrò di passare per portarvi qualcosa ragazzi» disse Duff iniziando a mettere la giacca.

«Meglio di no papà. Se è pericoloso per loro tornare lo sarà anche per voi. Gli prestiamo noi qualcosa, più o meno avremo le stesse taglie» disse Derek.

«Se per va bene» disse Ortensia. In poco tempo, Jim, Tommy, Acanti e Camelia salutarono i propri ragazzi, che si raccomandarono di non fare parola con nessuno della situazione.

«Bene direi di preparare qualcosa per cena» disse Vì, improvvisamente più calma.

«Vì! Come fai a pensare al cibo in un momento come questo!» disse Vaniglia.

Non ci si può nascondere dal proprio destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora