Erano passati tre giorni dall'inizio del "trattamento", tre interminabili giorni in cui il dolore e la disperazione portarono i quattro magici a lottare controllo loro stessi per non crollare.
Quella situazione li portò corsi a porsi delle domande:
valeva la pena continuare a lottare per delle persone che li avevano dimenticati per tanti anni? Era passata più di una settimana, e se non li avessero mai cercati? Anche i loro compagni li avevano abbandonati al loro destino?
Furono questi interrogativi a cancellare la luce dai loro cuori e dai loro occhi, che da rossi per il pianto divennero rossi di odio e di sangue.
«Oggi sono nati quattro magici oscuri. Questa notte la luce ha abbandonato i loro cuori lasciando il posto all'oscurità più totale. Da questo momento fino alla fine dei tempi loro saranno i vostri sovrani, solo io sarò sopra di loro, e voi gli dovrete la stessa obbedienza che avete nei miei riguardi. Insieme a loro daremo vita a una nuova dinastia di maghi oscuri e cancelleremo qualsiasi traccia di luce che oggi esiste».
Gli eserciti erano tutti riuniti per ascoltare il discorso di James Nox in un grande salone. Dalle enormi vetrate, lasciate scoperte dalle tende di velluto nero, filtrava la luce della luna ormai quasi piena. I quattro ragazzi erano stati accolti come dei re, di cui portavano anche l'aspetto: indossavano degli abiti simili a quelli che avevano al loro arrivo alla Rocca, che gli erano stati successivamente tolti dopo il loro rifiuto, ma erano più eleganti.
«Benvenuti in famiglia, figli miei» aggiunse in seguito il mago fondendo il suo sguardo di ghiaccio con il loro iniettato di sangue, privi dell'umanità che poco tempo prima li faceva brillare.
Un fulmine, seguito da un poderoso tuono, squarciò la tranquillità del cielo notturno illuminando di una fredda luce bianca contrastante con l'aria calda dell'estate.
Quando Vaniglia aprì gli occhi, svegliata dal forte tuono, vide solo il buio davanti a sé ma aveva la consapevolezza che stava per accadere qualcosa, qualcosa di terribile.
La mattina dopo poté vedere negli occhi di tutti la sua stessa certezza che, però, aveva paura di ammettere: il giorno dell'ultima battaglia si stava avvicinando.
Dopo essere stata svegliata dal fulmine, Lalla Tomelilla non era più riuscita a dormire perciò era corsa nella stanza degli incantesimi e aveva cominciato a sfogliare le carte consumate che occupavano la sua scrivania. Da quando sua nipote era stata rapita di nuovo insieme agli altri ragazzi, non si era data pace. Passava molte ore su voluminosi libri polverosi alla ricerca di qualche notizia in più.
Era quasi ora di pranzo quando qualcuno iniziò a bussare incessantemente alla porta.
«Lillà apri questa porta prima che la butti giù. Abbiamo delle novità» disse la voce di Duff. La strega si precipitò immediatamente alla porta, spalancandola.
«Che genere di novità, Duff? Che aspetti? Parla!» esordì la donna senza dargli il tempo di pensare una risposta.
«Grisam mi ha parlato di un libro di leggende della Valle che i ragazzi stavano leggendo su cui è raccontata una versione diversa rispetto alla storia antica che noi conosciamo» spiegò il mago del buio.
«Chi altro sa di questo libro? Perché non ci hanno detto niente prima?» chiese iniziando a percorrere il corridoio per raggiungere il piano superiore.
«Mio nipote ha detto che oltre lui lo sanno solo Flox, Shirley e Vaniglia oltre a Flora e i suoi compagni» rispose.
Non appena arrivò nella sala da pranzo, Tomelilla non perse tempo e pose la domanda a sua nipote.
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Non ci si può nascondere dal proprio destino
FantasyCosa succederebbe se durante la Battaglia qualcosa non andasse nel verso giusto? Pervinca e Vaniglia stanno per compiere l'incantesimo che riporterà l'equilibrio tra luce e buio, ma Pervinca nel mezzo dell'incantesimo manda via sua sorella. Perchè...