Capitolo 21 - Troppi hanno sofferto

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Pervinca e Tony parlarono di tutto e di più quel giorno, finché non arrivò il momento di parlare di Grisam.

«Non avrei mai immaginato che fosse stato il tuo primo ragazzo» esordì il ragazzo quando Vì finì di raccontare.

«Già» fu il secco commento di Pervinca.

«Vì, se ti dicessi che anche io ho conosciuto una ragazza... qui. Come la prenderesti?» chiese il mago luminoso titubante abbassando lo sguardo.

«Ti direi che non sono per niente arrabbiata - rispose facendo il modo che la guardasse - chi è?» chiese poi.

«Non so come si chiama, ma è una strega della luce, ha i capelli castani e gli occhi color cioccolato» rispose sorridendo.

«Deduco dagli occhi che ti brillano e dal sorriso ebete che hai in faccia, che ti piace molto - disse Vì - fatti avanti» gli propose poi.

«Magari fosse così semplice» rispose Antony rattristandosi.

«Perché?» chiese Vì a qual punto.

«È fidanzata» rispose lui sospirando sconsolato.

«Oh... lasciala andare Tony, credimi ci sto passando anch'io» disse Pervinca, a sua volta rattristita.

I ragazzi della Banda quel giorno avevano deciso di andare in spiaggia e dopo aver incontrato Derek, Scar, Aster ed Erica, li convinsero ad andare con loro.

«È assurdo che quei due non si parlino ancora. Dove siamo? All'asilo?» sbottò Flox una volta che Scarlet finì di raccontare gli eventi degli ultimi giorni.

«Non è poi la fine del mondo se non si parlano» esordì Derek che stava sdraiato a pancia in su sulla sabbia calda.

«Perché?» chiesero tutte le ragazze della Banda all'unisono.

«Se non si parlano: niente litigi...» iniziò Der.

«... Niente schiamazzi...» continuò Aster.

«... Più ore di silenzio» finì Derek.

«E meno male che sono vostri amici. Pensa se fossero stati vostri nemici» disse Camelia.

«Ma io lo dico per il bene di Vì; lei non gli parla perché è troppo orgogliosa, come lo sono io del resto, e lui non parla a lei solo perché è arrabbiato. Quando si calmerà, sarà lui a scusarsi» rispose Aster.

Non passò molto tempo che sentirono delle voci e delle risate. Poco dopo scorsero in lontananza Pervinca e Antony che scherzavano mentre si avvicinavano al gruppo.

«Non posso crederci fino a stamattina s'ignoravano» disse Erica.

«Secondo me sono tornati insieme» disse invece Nepeta.

«No, lei non lo farebbe mai. Non dopo di quello che è successo» disse Aster.

«Ehi. Come va?» esordì Antony avvicinandosi sorridente al gruppo.

«Noi bene. Voi più tosto?» chiese Vaniglia con sguardo interrogativo.

«No. Non siamo tornati insieme, Babù, e non accadrà mai» rispose Vì intuendo l'indirizzo dei pensieri di tutti.

«Oh grazie al cielo. Mi stava prendendo un infarto» esordì Derek.

«Mi hai levato le parole di bocca» concordò Aster con un sospiro di sollievo.

Dopo aver spiegato agli altri la situazione, il gruppo riprese a scherzare come se niente fosse.

Rimasero tutti lì a scherzare fino al tramonto. A quel punto il gruppo si divise per tornare ognuno a casa propria.

«Voi iniziate ad andare, ragazzi. Io resto qui ancora un po'» esordì Pervinca tenendo lo sguardo fisso sul fuoco, che era stato in precedenza acceso.

«Va bene, ma non fare troppo tardi» rispose Derek per tutti.

La ragazza annuì e riprese a guardare le fiamme.

Grisam stava per tornare a casa insieme a Flox e Acanti quando sentì delle voci in lontananza.

«Voi iniziate ad andare, ragazzi. Io resto qui ancora un po'» disse la voce di Pervinca.

«Va bene, ma non fare troppo tardi» disse la voce di suo cugino. Il mago rimase immobile sul posto. Era da quasi due mesi che provava a rimanere solo con Vì, voleva parlare, anche se non sapeva neanche di cosa. Le sensazioni che s'impadronivano di lui appena era arrivata non erano cambiate, anzi si erano accentuate e aveva bisogno di parlare con lei per sapere, per capire, cosa sentisse veramente.

«Qualcosa non va, Gvisam?» chiese Acanti ridestandolo dai suoi pensieri.

«... C-cosa?» chiese confuso.

«Eri immobile e non rispondevi quando ti chiamavo. Ti senti bene?» chiese Flox.

«Sì sì , sto bene. voi andate a casa io... credo di aver dimenticato una cosa» disse Grisam, raccontando la prima balla che gli fosse passata per la mente.

«Se vuoi, ti aspettiamo» disse Acanti.

«No voi andate pure. Ci vediamo domani a scuola» rispose per tornare in spiaggia.

Pervinca era seduta sulla sabbia bianca con il mento poggiato sulle ginocchia, in una posizione rannicchiata. Il ragazzo, non sapendo cosa dire per attirare la sua attenzione, si schiarì la voce.

Pervinca, che non si era accorta dell'arrivo di Grisam, sussultò e si voltò con sguardo impaurito.

«Ah, sei tu Gri» esordì tranquillizzandosi.

«Non mi hai sentito arrivare?» le chiese per stemperare l'imbarazzo.

«No, ero immersa nei pensieri, mi capita spesso» rispose spostano nuovamente lo sguardo sulle fiamme.

«Qualcosa non va Vì?» le chiese notando la sua espressione particolarmente triste.

«Niente. Solo, pensavo a quanto siano cambiate le cose in sette anni» rispose con tono nostalgico.

«Quando dopo la battaglia non ti trovammo, i tuoi genitori entrarono in un profondo stato di depressione. Erano inconsolabili, ma le cose sembrarono tornare alla normalità quando tua madre scoprì di essere incinta» raccontò Grisam guardando anche lui il fuoco.

«Mi dispiace di aver dato tutti questi dispiaceri a tutti. Quando ho fatto l'incantesimo non era neanche in programma che rimanessi in vita. E, pensandoci ora, sarebbe stato meglio per tutti se io fossi morta sette anni fa» disse Pervinca con gli occhi lucidi.

«Questo non devi dirlo neanche per scherzo. È stato per tutti un sogno che diventava realtà quando sei tornata» disse il Capitano prendendole la mano.

«Ma ho fatto soffrire tutti. I miei genitori hanno sofferto, Vaniglia ha sofferto e... e anche tu» disse con voce spezzata.

«Ma ora sei qui. Ed io non potrei esserne più felice» detto questo, Grisam la baciò.

Il bacio non durò molto, ma fu abbastanza da far arrivare Pervinca alle conclusioni che cercava dal giorno che lo rivide: provava qualcosa per il giovane Capitano, qualcosa di molto forte che da ora in avanti sarebbe stato ancora più difficile ignorare.

«No - disse appena si staccarono - è sbagliato Gri, tu stai con Camelia e non è giusto che altre persone soffrano a causa mia» disse tra le lacrime. Grisam non ebbe il tempo di dire niente poiché Pervinca scappò via.

Non ci si può nascondere dal proprio destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora