Capitolo 36 - Nastri, cripta, Rune

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Il giorno era finalmente arrivato, meno di un paio d'ore e sarebbe accaduto l'inevitabile. Nonostante la giornata fosse volata, adesso il tempo pareva non passare mai.

Durante la giornata avevano adottato tutte le difese che potevano, i bambini e alcune donne avevano raggiunto la città sotterranea attraverso le grotte sotto la scuola, i poteri di Naim erano stati risvegliati e adesso era di nuovo più forte che mai, erano state forgiate nuove armi ma erano in molti ad avere la certezza che sarebbe stato tutto inutile.

Al tramonto, tutti i cittadini erano già riuniti nelle piazze e strade principali, ma nessuno aveva il coraggio di parlare.

Un silenzio innaturale regnava sul villaggio, gli sguardi di tutti erano rivolti alle mura e, con le proprie armi in mano, aspettavano la sera.

Nello stesso momento in cui l'ultimo raggio di sole abbandonò il cielo e lasciò il posto a una fredda luna piena, delle ombre nere iniziarono a materializzarsi sulle strade, circondando i cittadini.

«Oh bene, siete tutti qui. Ci avete risparmiato la noia di radunarvi e imprigionarvi» esordì una voce maschile, era una voce particole: era dolce e melodiosa ma aveva il potere di far gelare il sangue nelle vene, e apparteneva a un uomo altrettanto bello e affascinante.

Era un uomo alto, con i capelli neri e gli occhi azzurri.

«Se credi che ci arrenderemo senza combattere, ti sbagli di grosso» disse Tomelilla.

«Pth... quando mai»disse Vì in tono ironico. In quel momento Vaniglia incrociò lo sguardo di sua sorella e l'unica cosa che vi vide era odio.

«Perché Pervinca? Ti risulta che ci siamo mai arresi al nemico?» chiese Duff guardando fissi i ragazzi.

«A proposito di questo... sappiamo tutti di questa vostra tendenza a perseverare e abbandonare nei momenti più sbagliati». James s'intromise nel discorso dopo diversi minuti di silenzio da parte dei suoi quattro compagni. Nessuno dei ragazzi voleva incrociare lo sguardo dei propri familiari che, invece, li guardavano intensamente.

Mentre avveniva questa conversazione, alcuni maghi luminosi misero in atto il primo punto del piano di difesa che avevano escogitato e, senza farsi vedere, crearono delle sfere di luce che poi scagliarono contro i nemici, abbagliandoli per pochi minuti. Il gesto fece inferocire le creature oscure, che iniziarono a scagliarsi contro i cittadini.

«Non avreste dovuto farlo. Ora ne pagherete le conseguenze» James fluttuava nell'aria e, da sopra i tetti, guardava i suoi uomini distruggere tutto quello che trovavano. I quattro magici, che inizialmente erano scesi in campo, combattevano come belve.

La lotta andava avanti da circa un'ora e la stanchezza iniziava ad avere la meglio sui magici luminosi.

Gli eserciti nemici combattevano come belve e non risparmiavano nessuno. «»

La lotta andava avanti già da circa un'ora e la stanchezza iniziava ad avere la meglio sui magici luminosi.

Gli eserciti nemici non risparmiavano nessuno. Pervinca, Derek, Aster e Scarlet combattevano contro i loro familiari e li avevano ormai circondati costringendoli con le spalle al muro.

«Perché vi comportate così?» chiese Rosie Pollimon con lo sguardo basso.

«PERCHÉ?! SUL SERIO MI STATE CHIEDENDO PERCHÉ?!» urlò Aster furioso.

«Ci avete abbandonati» aggiunse poco dopo abbassando lo sguardo e, in seguito, dissolvendo l'incantesimo che stava creando.

«Per la seconda volta» rimarcò la dose Pervinca con gli occhi velati di lacrime.

Non ci si può nascondere dal proprio destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora