Capitolo 38 - Il potere oscuro aumenta

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Con l'ascesa della notte tutte le ferite dei quattro ragazzi si stavano rimarginando, questo li portò ad un ultimo folle tentativo di salvezza. Con una forza che non credevano di possedere iniziarono a tirare le catene che li tenevano bloccati contro la parete. Il dolore era lancinante, sembrava che le braccia fossero sul punto di staccarsi dal resto del corpo da un momento all'altro ma non si fermarono. Le loro urla diventavano sempre più forti a causa del Meiton che risucchiava tutti i loro poteri ed energie. Derek fu il primo a riuscire a rompere gli anelli della catena che lo legavano al gancio di metallo attaccato alla parete e subito corse a liberare Scarlet. Nel frattempo anche Aster era riuscito a liberarsi ed era corso da Vì.

Nonostante la distanza quelle grida arrivavano alle orecchie dei cittadini forti e chiare. Esattamente come avevano incuriosito loro, le grida avevano attirato anche l'attenzione del grande drago oscuro Kinay che aveva preso ad aggirarsi intorno alla torre.

«Signor sindaco dovete far evacuare il villaggio. È pericoloso rimanere qui» esordì Antar correndo verso il sindaco.

«E dove li devo mandare. Non posso fare niente» Pancrazio Pimpernel era in evidente panico e non riusciva a pensare lucidamente.

«Portateli nei sotterranei. Non c'è tempo da perdere. Noi possiamo aprirvi un varco più grande ma dovete sbrigarvi» intervenne Violet. Mentre il sindaco insieme ai saggi radunava la folla e cercava di imporre la calma, Antar e Duffus iniziarono a spingere con forza la fontana che, sorprendentemente iniziò a spostarsi.

Quando si fu creato un varco di almeno una decina di centimetri la sollevarono con un incantesimo. Sotto la fontana vi era una buca non molto ampia con del gradini che scendevano di un paio di metri sottoterra.

«Sbrigatevi» sbottò Duffus vedendo che nessuno si muoveva.

«Oh sì, certo. Scendete. Veloci. Ma non accalcatevi» disse il sindaco. Ci vollero una trentina di minuti per far passare tutti i cittadini da quelle strette scale scavate nella roccia. Alla fine erano rimasti solo i quattro antenati e una paio dei Saggi.

«Sono scesi tutti?» chiese Antar.

«Sì ci siamo tutti» rispose Tomelilla scendendo anche lei nel passaggio. Con una rapidità provocata solo da anni di allenamento, Antar e Duffus saltarono nel tunnel pochi attimi prima che la fontana tornasse al suo posto con un gran tonfo.

«Se continuiamo verso sud ci troveremo in una sala abbastanza grande da ospitarci tutti» esordì Menta iniziando a camminare con tutti gli altri.

Approfittando della completa guarigione di tutte le loro ferite, i ragazzi corsero giù dalla torre più velocemente che poterono. Non essendo più esposti alla luce della luna rossa i Meiton non rilasciavano più oscurità e, senza un motivo preciso, i ragazzi sapevano che non sarebbe passato molto tempo prima che le loro ferite riapparissero. A metà di un corridoio si imbatterono in una decina di soldati i cui lineamenti del viso ricordavano i felini. Non ci volle molto a capirne il motivo poiché si lanciarono all'inseguimento mutando forma in tigri e leoni. Nel tentativo di rallentarli, Derek prese una fiaccola dalle pareti e la lanciò sul pavimento infiammando immediatamente il tappeto rosso su cui stavano correndo.

«Le fiamme stanno aumentando troppo» desse Pervinca che era in cosa al gruppo.

«Saltiamo fuori dalla finestra. Se siamo fortunati riusciremo a volare» propose Scarlet. Senza rallentare la loro corsa, svoltarono in un altro corridoio.

«ADESSO» Aster e Derek furono i primi a lanciarsi seguiti subito dalle due ragazze. Le braccia incrociate davanti al viso per poter coprire gli occhi dalle schegge di vetro. Dopo alcuni metri in caduta libera riuscirono a spiccare il volo.

Non ci si può nascondere dal proprio destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora