capitolo 10

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La discoteca “La Regina” era affollatissima e in più c’erano buttafuori ovunque. Niall mi fece scendere dal motorino e insieme ci intrufolammo dentro, attraverso una scorciatoia che lui conosceva a memoria. L’odore dell’alcool si sentiva perfino sin dove noi stavamo camminando: le fognature.

C’erano feci ovunque che emanavano un cattivissimo odore, stavo per morire. Svoltammo vari angoli e nessuno dei due aveva aperto bocca. Mi stringeva semplicemente la vita, tenendomi stretta a se. Sentivo un leggero distacco da parte sua… anche se erano passate solo 7 ore. Fui io a iniziare il discorso.

-Niall…che ti prende?-

-niente cucciola.. .-

-sei…diverso-

Mi fermai difronte a lui, guardandolo dritto negli occhi. Le sue iridi azzurre erano miste a quel giallo che amavo tanto… ma anzi di trasmettermi il calore che speravo, erano infastidite, gelide. Mi venne un po’ di malinconia vedendo il mio ragazzo che non mi dava più tante attenzioni come un mese fa. Per lui ero il suo tutto…ogni volta mi rubava dei baci altre volte mi dedicava una canzone. Amavo quel cuore generoso che aveva. Niall si avvicinò lentamente a me e mi diede un leggero bacio a stampo mentre con una mano mi accarezzava la guancia. Adesso le sue iridi erano così innocenti che mi fecero venire la pelle d’oca.

-sei bellissima amore… ti adoro-

-anche io..-

Lo ribaciai per un ultima volta prima che potesse prendermi per il polso e trasportarmi in sala.

**

-due odka al melone!-

Il barista ci portò due bicchieri con del liquido dentro e lo bevvi tutto d’un sorso. Adoravo la vodka. Consumammo i nostri drink in fretta prima di andare in pista e ballare come scatenati. Varie volte andavo da Niall per abbracciarlo, ma lui mi scansava sempre, e preferiva strusciarsi su altre ragazze in minigonna.

Alla quarta volta decisi di andarmene perché mi ero stancata del suo atteggiamento. Sembrava mio fratello Ryann un mese fa, quando ancora era un completo stronzo.

Ripresi la scorciatoia per non farmi vedere dai buttafuori. I miei piedi stavano urlando di quanto stavano soffrendo e nonostante la sporcizia che c’era a terra tolsi le scarpe e appoggiai i piedi coperti dai calzini sul pavimento freddo. Il buio era molto intenso e tenebroso che faceva accapponare la pelle e il freddo mi penetrava le ossa. Quando sentì un rumore. Mi girai di scatto e vidi da lontano un luce e due occhi castani che mi guardavano incuriositi. Pensai subito all’uomo con il passamontagna ,quando egli parlò.

-Julie?-

La sua voce era molto familiare e aveva un accento inglese molto particolare. La figura si fece più vicina finché non lo riconobbi all’istante.

-Liam? Che ci fai tu qui?-

-cosa ci fai TU qui?-

-sono venuta con Niall e…mi sono stancata.. voglio andarmene a casa…-

-Niall?-

-il mio..-

“ragazzo” pensai. Ma in qualche modo non riuscì a pronunciare quella parola. Mi rimase in gola.

-..amico- aggiunsi.

Vidi il viso di Liam contrarsi in una specie di smorfia di chi non se la beveva per nulla, ma mi prese ugualmente la mano incrociandola alla sua.

-ti accompagno io…-

-g..grazie-

Subito dopo i miei piedi non toccarono più terra e le mie braccia si strinsero automaticamente sul suo collo ,mentre le scarpe scivolarono sul mio ventre. Ero stanca morta. Appoggiai la testa sul suo petto caldo e chiusi gli occhi lasciando che il buio si impadronisse del mio corpo e delle mia visuale.

LIAM'S POV

La portai a casa, come mi aveva pregato di fare. Durante il tragitto mi voltavo spesso per guardarla.  I suoi ricci rossi le coprivano le lentiggini sulle guance, il suo petto si alzava regolarmente e ogni tanto i suoi occhi si aprivano e quel verde smeraldo mi faceva sussultare il cuore varie volte. Non avevo mai provato niente di così forte per nessuna. Posteggiai difronte casa sua, e mi voltai completamente verso di lei. Aveva un’aria così stanca e delle piccole occhiaie gli circondavano il suo contorno occhi, il che la rendeva ancora più docile. Strofinai gli occhi e scesi dall’auto. La presi nuovamente in braccio e suonai al campanello di casa. Una donna dai capelli neri mi guardava incuriosito.

-Salve… sono Liam, un compagno di classe di sua figlia… era stanca e le ho dato un passaggio..-

Un sorriso le disegnò il volto.

-entra pure, caro-

Il calore di quella casa mi avvolse e un piccolo sorriso comparve sulle mie labbra appena i capelli di Julie mi solleticarono il braccio. La madre mi spinse leggermente in avanti.

-vai sempre dritto.. quella è la stanza di Julie-

Annuì leggermente e mi diressi a passo veloce nella piccola stanza buia. Socchiusi la porta alle mie spalle, mentre con una mano cercavo l’interruttore della luce e, una volta trovato, la stanza si illuminò. Le pareti erano di un verde speranza ed erano ricoperti da poster di Bruno Mars e Demi Lovato…tipico delle ragazzine. Una parete era ricoperta di foto. Appoggiai il corpo di Julie sul suo morbido letto a baldacchino e mi avvicinai sempre di più alla parete.

Ritraevano foto dell’Italia, di lei e di altra persone…ma una attirò completamente la mia attenzione. Una foto piegata in due. La staccai e la esaminai a fondo. C’erano la madre, lei e… un uomo. Un uomo che conoscevo pur troppo fin bene: Alex.

FLASCHBACK

-allora hai capito che devi fare?-

Gli occhi gelidi di quell’uomo mi fecero rabbrividire. Alex mi diede una mazzetta di 10.000 sterline.

-chi dovrei seguire?-

- Julie Set-

Il tizio mi diede una foto che ritraeva una bellissima ragazza dai capelli rossi e ribelli, degli occhi verdi smeraldo di cui si ci poteva perdere facilmente e delle labbra rosee e leggermente sottili. Una meraviglia.

-perché? Perché hai scelto me?-

-perché conosco tuo padre dall’asilo… quindi ragazzo mio fai questo o ridammi i soldi…-

Le sue labbra formarono un sorriso provocatorio a dir poco irritante. Dovetti deglutire varie volte per calmarmi.

-so che tua madre è in ospedale…povera- aggiunse.

-NON SONO AFFARI CHE TI RIGUARDANO PEZZO DI MERDA-

L’uomo scattò in avanti afferrandomi il collo. Non toccavo più terra.

-Stupido ragazzino…-

I miei polmoni non riuscivano a prendere aria e sentì del calore scendermi dal naso. Sangue. L’uomo mi buttò a terra con violenza e solo allora iniziai a desiderare intensamente l’ossigeno.

-fai questo Liam.. o tua madre morirà!-

Alzai lo sguardo. L’uomo ormai sembrava essersi dissolto nel nulla. Mi lasciò lì, in quel vicolo buio e freddo mentre sentivo la morte molto vicina.

FINE FLASHBACK.

Rimisi la foto al suo posto e mi andai a coricare nel letto insieme a Julie. Mi tolsi la maglietta e avvicinai il suo corpo caldo al mio, mentre delle leggere vibrazioni provennero dalla sua tasca. Presi il cellulare e lessi il messaggio.

“dove diavolo sei finita Ju? Domani ne parleremo.. Niall xx”

Quel ragazzo era un fottuto bastardo… lei si meritava di meglio, ma di certo non me. I suoi capelli solleticarono il mio petto mentre il peso della sua testa sprofondava su di esso. Sentì le sue braccia stringermi a se e la cosa mi piacque molto. Chiusi gli occhi finché non mi addormentai.

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