capitolo 23

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JULIE’S POV

L’infermiera mi guardò dritta negli occhi, ma non riuscivo a capirla. Le sue iridi nere non trasmettevano nessuna emozione. Ne gioia ne dolore. Erano nere come la pece . Ero aggrappata sul filo della speranza, un filo sottile e infinito. Il silenzio calò in sala.

-Allora?-

Poi un timido sorriso apparve sul suo volto.

-Il signor Horan è salvo. Adesso dorme. Fra due giorni potrà uscire.-

Scoppiai in lacrime e abbracciai forte l’infermiera. Alzai gli occhi al cielo e ringraziai il Signore per ciò. Niall era salvo. Era vivo. Il peggio era passato.

-Grazie, grazie, grazie-

Le gambe non ressero a lungo e caddi a terra dall’emozione. Voltai lo sguardo verso di Liam e gli sorrisi.

-JULIE!-

Ryann stava correndo verso di me, con aria preoccupata. Appena mi raggiunse mi aiutò a ristabilizzare il mio corpo.

-Cosa è successo? Niall come sta?-

-Niall è vivo, sta bene per ora… -

Gli occhi lucidi di Ryann mi fecero capire che anche lui teneva a Niall. Le sue braccia muscolose mi avvolsero a se ed io ricambiai l’abbraccio. Guardai dietro di lui. Liam se ne era andato.

-Se vuole può anche entrare in stanza.. il paziente può ricevere visite oggi-  disse l’infermiera. Distolsi l’abbraccio e mi avvicinai alla porta.

-Posso?-

-Certo-

Entrai. La luce nella stanza era molto luminosa, le pareti bianche erano ricoperti da varie decorazioni floreali e il profumo di vaniglia e menta dominava la stanza. Vidi il letto immacolato dove il mio ragazzo era disteso. Mi avvicinai lentamente quando le mie iridi verdi incontrarono le sue. Erano ritornate di un colore chiaro e vivace, le pupille erano diventate di nuovo normali. Il sorriso che amavo tanto spuntò fra i suoi angoli della bocca.

-Niall-

Mi avvicinai a lui con gli occhi completamenti sommersi dalle lacrime e ci scambiammo un tenero abbraccio.

-Sono qui Julie, sto bene amore mio, io non ti lascio-

-Ero così tanto in pensiero per te-

-Shhh! Sono qui amore, sono qui-

Le sue mani calde presero il mio volto che lo avvicinarono al suo dove le nostre labbra si congiunsero. Gli arruffai i capelli e cercai di mantenere anche un contatto fisico, ma appena sfiorai il suo bacino la sua gola emise un gemito di dolore.

-Perdonami amore- dissi.

Mi lasciò un altro piccolo bacio a stampo, poi mi fece spazio dall’altra parte del lettino ed il mio corpo calò sotto le soffici lenzuola accanto al suo. La mi testa si appoggiò automaticamente sul suo petto e il suo braccio mi strinse forte al suo corpo.

-Io non ti abbandonerò mai Julie, sarei uno stronzo a farlo-

-Neanche io lo farò, lo prometto-

Le sue docili labbra baciarono la mia fronte, poi si addormentò. Qualcuno entrò nella stanza. Ryann ci guardava intenerito e se ne andò, lasciandomi sola con il mio amato.

Sentire il suo leggero russare, il battito del suo cuore, il suo respiro sulla mia pelle mi fece addormentare felice, pensando che tutto fosse finito anche se non era così.

**

Erano passati due giorni. Finalmente Niall era stato rimesso. Eravamo al parco e stavamo festeggiando con un succo di frutto e degli ottimi cup cakes. Il suo bacino era ancora avvolto da una spessa fasciatura e a volte il dolore si faceva sentire. In quei due giorni passavo tutto il mio tempo con lui, dal mattino alla sera. Non l’avevo lasciato neanche per un secondo. Avevo paura di riperderlo.

La leggera brezza fece scompigliare i miei capelli ribelli che finivano sempre davanti alla mia visuale. Presi la mia chitarra e iniziai a suonare una delle sue canzoni preferite: “As long as you love me”. Niall amava Justin Bieber e mi aveva trasmesso la sua passione. Era un grande quel ragazzino. Lo stimavo molto e la sua voce era a dir poco bellissima.

-Questa la dedico a te angelo-

Iniziai a cantare, cosa che tre mesi fa non avrei mai fatto. Avevo il terrore di esibirmi in pubblico e soprattutto davanti a Niall. Ma adesso non mi importava più di nulla.  Volvevo godermi ogni istante con lui.

Il mio sguardo fisso su quello di Niall intensificavano il testo della canzone. Per un attimo ricordai quando Niall mi aveva dedicato “Wonderwall” , facendomi sentire speciale, una creatura unica. Mi ripersi nei suoi occhi e per un’infinità di tempo esistevamo solo noi due. Niente alberi, nessun fiore o frutto. Solo noi due. Delle innocenti lacrime  mi bagnarono le guance appena terminai di cantare.

-Ti amo Julie-

Anche i suoi occhi stavano lacrimando. Le sue guance erano rosse, il sorriso mostrava i suoi denti storti che lo rendevano perfetto. Posai la chitarra frettolosamente poi ,a gattoni, raggiunsi Niall e lo baciai. Mi sedetti sulle sue cosce e gli diedi dei piccoli baci frenetici lungo il suo collo appena le sue braccia mi strinsero di più a se. Si distese nel verde prato ricoperto da margherite mentre le sue mani mi cingevano con forza le cosce. Le nostre labbra si muovevano contemporaneamente, formando un’ottima armonia fra di loro. Niall esitante si sbottonò la camicia, ma lo fermai subito dopo.

-Non qui…-

-Andiamo a casa-

Mi alzai e presi la chitarra prima che Niall mi prendesse per il polso e mi trascinasse verso la macchina.

Durante il tragitto dominò il silenzio. Parcheggiò e subito ci precipitammo in casa. Chiusi la porta alle mie spalle e il corpo caldo di Niall premette sul mio. I nostri baci frenetici aumentavano la passione e l’elettricità che emanavano i nostri corpi. Continuai a sbottonare la camicia di Niall e gliela tolsi subito dopo, gettandola a terra. La fasciatura era di un bianco candido e avvolgeva fortemente il bacino del biondo. I nostri fiati corti si infrangevano appena le nostre labbra entravano in contatto. La mia maglietta venne tolta dalle mani grandi e calde di Niall, che subito dopo afferrarono i miei polsi, trascinandomi in camera da letto. Mi fece sdraiare sul morbido materasso, sotto di lui mentre alcuni gemiti si facevano spazio fra le mie corde vocali, aumentando l’eccitazione del ragazzo. Sganciai il reggiseno che impediva il contatto fisico dei nostri petti. Le labbra del biondo lasciarono strisce di saliva lungo lo spazio fra i due seni fino ad arrivare all’ombelico. Chiusi gli occhi appena il bottone del mio pantalone fu sbottonato e il tessuto tirato giù lungo i fianchi e le gambe. Tolsi i pantaloncini a Niall. Entrambi rimanemmo con un solo tessuto addosso. Aprì gli occhi e l’azzurro dei suoi occhi riempì la mia visuale. Gli accarezzai la guancia.

-Ti amo come non mai Julie, ti desidero troppo-

-Ho paura Niall…-

Ricordavo perfettamente la sensazione dolorosa, ma non era quello che mi fermava. Avevo paura di fargli male, di sfiorargli la ferita. Non potevo.

-Tu non mi desideri…-

-Certo che ti desidero angelo… ho paura di farti male-

Le sue labbra baciarono le mie, per rassicurarmi. Le sue mani presero le mie facendomi distendere le braccia verso i bordi del letto. Il suo petto spingeva contro il mio facendomi gemere, ma appena il mio bacino si alzò di poco, Niall gemette dal dolore.

-Scusa, scusa, scusa-

-Forse hai ragione tu…-

Le sue labbra baciarono le mie prima che si alzasse completamente dal letto. Mi sedetti sul bordo del materasso e Niall mi infilò una sua canottiera bianca. Si morse il labbro prima di mettere una ciocca ribelle dietro il mio orecchio sinistro.

-Hai fame?-

-Un po’-

-Bene… perché ti porto fuori a cena-

The Hell.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora