Il buio ormai travolgeva tutto il mio corpo. La pelle sudata, la sensazione di freddo che congela l’animo, il respiro affannoso. I miei occhi sguizzarono da una parte all’altra per trovare un interruttore. Camminai alla cieca, fidandomi dei miei sensi. Le mie gambe tremavano. Ma poi riuscì a distinguere una luce. Una luce fioca ma visibile. Fino ad un momento fa il mio udito era tappato, ma poi un urlo mi paralizzò. Riuscì a riconoscerlo. Fra le mie braccia tenevo un morbido peluche. Un coniglietto rosa. Sbattei contro una parete che si aprì. Mamma era a terra. Stava inalando l’ultimo respiro. Una figura nera si stava allontanando. Uscii da una porta. Una frusta ricoperta da schizzi di un liquido rosso era posta accanto al corpo inerme di mia madre.
-mamma?-
La mia voce era stridula e scossa da singhiozzi. Ma era dolce, infantile. Lo specchio del forno rifletteva una bambina di almeno 7 anni. Poi l’agitazione e la scoperta si impossessarono del mio piccolo corpicino. Ero io. Quella bambina in pigiama, che teneva stretto a se un coniglietto rosa, ero io.
Stavo rivivendo la notte in cui mio padre mi aveva lasciata.
Le mie piccole mani presero furtivamente il telefono, posta sopra un comodino. Fortunatamente riuscì a prenderlo e composi velocemente il numero dell’ospedale.
Poi, ad un tratto tutto si dissolse nel nulla. Mia madre, la cucina, il coniglietto, la frusta… non esistevano più.
Aprì gli occhi. La mia vista era completamente annebbiata dalle lacrime. Intorno a me c’era una figura che non riconobbi subito. La luce calda del sole mi riscaldava la pelle sudata.
-Ju… stai bene?-
Una voce roca ruppe quel silenzio. Un silenzio che per me durò molto. Pian, piano la figura diventò sempre più chiara e riconoscibile. Harry era seduto accanto a me. Il suo tocco caldo mi fece sobbalzare, e per un momento caddi nel vuoto. Sentì il mio cuore aumentare la velocità dei battiti per poi normalizzarsi subito.
-Harry..-
Un suo pollice mi asciugò una lacrime che era scesa, rigandomi leggermente il volto.
-vado a prenderti un po’ d’acqua..-
Harry uscì silenziosamente dalla stanza. Le pareti celestine e l’odore forte di vaniglia mi ricordarono una stanza di ospedale…infatti, ero proprio lì.
Harry tornò subito dopo con una bottiglia d’acqua e me la porse gentilmente. Notai subito un livido viola sul polso destro.
-Harry…ma cosa..?-
-è stato Zayn.. un amico di Niall… ma è tutto OK-
Delicatamente afferrai il suo polso. Le mie dite disegnarono il cerchio dove il livido appariva. Alcune immagini si fecero spazio nella mia memoria. Niall, papà, Liam. Sentì Harry gemere dal dolore e così lasciai la presa.
-cos’è successo ieri?-
Harry si avvicinò di più a me. Mi fece alzare la testa e sistemò il cuscino. Il suo dolce profumo invase il mio senso olfattivo e quei suoi occhi mi rapirono per un istante. Le sue labbra formarono un docile sorriso.
-Tranquilla Julie…riposati adesso…ne riparleremo un altro giorno…-
-NO. VOGLIO SAPERE. ADESSO-
-non è un argomento che ti farà bene… prima devi riprenderti..-
-STO BENE HAZZA.-
Speravo che le mie suppliche lo facessero parlare una volta per tutte, ma la mia memoria lo precedette. “Liam lavora per tuo padre”. Quella frase detta da Niall mi rimbombò nella mente.
Le mie mani si paralizzarono appena mi coprì la bocca. I miei occhi si gonfiarono nuovamente di lacrime. La paura invase nuovamente il mio corpo. Scossi la testa. Lui era qui. Mio padre era tornato per darmi la caccia. Per seguirmi. Per farmi soffrire. Di nuovo.
-Ju…andrà tutto bene…- le parole del ragazzo riccio davanti a me mi diedero un briciolo di speranza che poi fu sostituito dalla solitudine e dal timore. Non potevo contare su nessuno. Dovevo fare qualcosa. Denunciarlo? Ma non avevo abbastanza prove. Ogni volta che lo vedevo, si dissolveva un attimo dopo nel nulla. Dovevo aspettare. Ancora.
Annuì leggermente.
-Liam…è qui fuori…vuole vederti…-
Quando pronunciò il suo nome, il mio cuore perse dei battiti. Lui mi aveva tradito. La persona che amavo si era presa gioco di me, sin dall’inizio. Quei baci, quegli abbracci… erano solo una scena per farmi cascare nel suo trabocchetto malefico. E c’era riuscito. In pieno. Mi alzai dal lettino. Presi un bel respiro e feci cenno ad Harry di chiamarlo. Presto l’avrei rivisto.
Un miscuglio di emozioni mi frullarono in testa. Un rumore. Una figura alta e muscolosa entrò in stanza. I suoi occhi castani mi colpirono subito. Erano lucidi. Le sue braccia mi strinsero a se. L’unico rumore che riuscivo a sentire erano i battiti veloci del suo cuore. Quel cuore che una volta credevo colmo d’amore e da sentimenti sinceri… ma adesso è tutto diverso. Mi staccai da lui.
-perché Liam, perché mi hai fatto questo?-
-Julie… posso spiegarti tutto…-
- HAI INFRANTO IL MIO CUORE. TI SEMBRA POCO? PENSI CHE CI SIANO SPIEGAZIONI PER QUESTO? ALMENO DIMMI LA VERITA’…-
Ormai era il mio cuore a parlare, non la mia testa.
-Sono stato costretto Julie! Ho bisogno di soldi per..-
- MI FAI SCHIFO!-
- MIA MADRE STA MORENDO!-
Entrambi i nostri volti erano rigati da numerose lacrime che non smettevano di scendere. Quell’affermazione mi diede un brivido lungo la schiena. O mio dio.
-Liam…cosa…-
-Si. Mia madre sta male…è tanto. Io… non sapevo cosa fare.. ero disperato. Dovevo solo seguirti… intrufolarmi nella tua vita… ma…-
Una breve pausa. Un'altra lacrima gli rigò il volto. Silenziosa scese lungo la guancia per poi cadere sul pavimento. I miei occhi si concentrarono sui suoi.
-ma non potevo mai immaginare che mi sarei innamorato di te.-
Le sue parole erano sincere. Si avvicinò a passo lento. Indietreggiai di poco finché la mia schiena toccò la fredda parete. I nostri volti erano vicini. I nostri respiri affannosi. Si udivano i nostri cuori battere veloci all’unisono.
-Julie… ti amo.-
Le sue labbra si poggiarono delicatamente sulle mie e si separarono un attimo dopo. La mia testa era andata in palla… stavo seguendo il mio cuore. Solo quello.
-ti amo anche io Liam-
Il suo pollice mi accarezzò la guancia prima di avvicinarsi nuovamente a me.
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The Hell.
FanfictionJulie Set è una ragazza sedicenne come tutte le altre. Si è da poco trasferita a Mullingar con sua madre Mollie per lasciare il suo terribile passato alle spalle: la madre è stata violentata da Alex, il padre biologico di Julie. Presto la madre si r...