capitolo 25

1.2K 65 17
                                    

NIALL’S POV

Julie era diventata così importante per me. I suoi occhi, le sue labbra, il suo dolce profumo di albicocca, il suo corpo incredibilmente sexy. Lei era perfetta. Solo che non se ne rendeva conto.

Eravamo a casa mia, sdraiati sul mio morbido letto. Ormai era giorno e presto si sarebbe svegliata. Mi voltai verso di lei. Era bellissima quando dormiva. Le sue labbra erano semi aperte dove usciva il suo respiro caldo e lento. Il mio volto si avvicinò al suo dove le mie labbra lasciarono un lento e dolce bacio sulle sue. Non volevo svegliarla. Mi alzai lentamente dal letto. Ero a torso nudo, ad eccezione del bacino che era ancora avvolto da una solida e spessa fasciatura, e in boxer. Uscì di casa così. Erano le sei, sapevo che la vicina dormiva, così andai nel suo giardino e presi 3 rose rosse. Rientrai in casa e andai velocemente in camera. Sparsi alcuni petali di rose nella stanza e anche un po’ sul letto a forma di cuore con dentro una scritta “Ti amo”. Presi un fogliettino di carta e scrissi una veloce letterina. “Al tuo risveglio sarò in cucina a prepararti la colazione, ti aspetto mia piccola Julie. Ti amo ,Niall xx”. La posai sul mio cuscino accanto ad una rosa intera. Guardai un’ultima volta la bellissima ragazza che dormiva sul mio letto. Era appoggiata su di un fianco, i capelli sparsi sul cuscino e una gamba veniva scoperta dalle soffici lenzuola bianche.

Una creatura meravigliosa.

Andai in cucina e mi misi ai fornelli. Anche se ero una schiappa a cucinare, provai comunque. Presi 2 uova e 2 pancette. Ricordai mamma quando cucinava. Lei era davvero brava. Ruppi le uova e le versai in una padella e accesi il fuoco. Presi un'altra padella e poggiai le due fette di pancetta. Emanavano un buonissimo profumo. Mi chiedevo se a Julie piacevano. Delle braccia mi avvolsero da dietro e un piccolo volto si appoggiò sulla mia schiena nuda.

-Buongiorno amore mio-

-Buongiorno Julie-

Mi voltai verso di lei. Le sue iridi verdi assonnate incontrarono le mie. Le sue piccole mani tenevano la lettera che le avevo scritto e la rosa.

-Non dovevi! La rosa, la lettera… così mi vizi!-

-Sei la mia ragazza… è giusto che ti vizio! -

Le sue labbra formarono un dolce e bellissimo sorriso. Un sorriso che amavo tanto. Si alzò in punta di piedi e le mie mani le cinsero automaticamente la vita, aiutandola ad alzarsi. Le nostre labbra si sfiorarono e così la presi in braccio. Le sue gambe mi avvolse il bacino e un piccolo gemito di dolore uscì dalle mie corde vocali. La posai sul bordo del tavolo e le separai le gambe, dove mi intrufolai.

-Scusami angelo-

-Tranquilla… è passato-

Le accarezzai la guancia dove lei si ci poggiò e per un attimo restammo così, a guardarci negli occhi, finché l’odore di bruciato invase l’aria.

Andai di corsa lì. Le uova erano carbonizzate.  Spensi velocemente i fornelli e mi misi le mani fra i capelli, scuotendoli leggermente.

-Mi dispiace tanto Julie, non sono bravo a niente-

Julie mi raggiunse, toccandomi il naso con l’indice e facendo la linguaccia.

- Bugia! Così ti crescerà il naso-

-Hai voglia di giocare?-

Mi guardò confusa. Senza che se l’aspettasse, la presi per il bacino e la portai in salotto mentre i suoi pugni si ribellavano alla mia presa.

-Niall! Fammi scendere!-

-Sicura di voler scendere?? Non ti aspetterà una bella sorpresa!-

La poggiai delicatamente a terra, dove le mie ginocchia erano poggiate vicino ai suoi fianchi, in tal modo da non darle fuga. Iniziai a farle il solletico e la sua risata mi contagiò.

The Hell.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora