capitolo 39

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JULIE’S POV

Aprì gli occhi lentamente. Mi sentivo tranquilla, stavo bene dopo tutta quella morfina che mi avevano inalato. Chiudevo e aprivo di continuazione gli occhi finché la vista non si sfuocò.

 Le pareti della stanza erano di un verde acqua che veniva accentuato dalla luce del giorno, il pavimento era di mattonelle bianche e c’era una piccola scrivania con una statua della Madonna che mi guardava. Era un po’ inquietante.. Provai ad alzarmi ma mi venne una fitta allucinante all’addome. Gemetti dal dolore. La mia vista si spostò lungo le mie braccia e le mie gambe. Era coperti da lividi viola e graffi.  La mia memoria fu invasa da immagini.

Bill, Niall, sangue, cimitero.

Iniziai ad agitarmi. Niall, dov’era Niall?

Bussarono alla porta ed entrarono due signori. Una donna dai capelli neri e dagli occhi blu e un uomo dai capelli castani e dagli occhi color nocciola. Entrambi piangevano e subito la donna corse verso di me e mi strapazzò di baci e abbracci.

-O piccina mia… come stai?-

-Bene… Mollie… mi stai soffocando….-

-Sisi, scusa…-

Si allontanò di poco. Alex le mise un braccio sulle spalle e lei lo guardò, sorridendogli. Erano così teneri. Mi ricordavano tanto io e Niall. Sentivo lo stomaco sommerso dalle farfalle appena pensai al suo nome, al suo sguardo, al suo sorriso. Dio… dovevo vederlo, subito. Mi feci per alzare ma i fili mi bloccarono.

-Ti prego Julie… stai ferma…- mi rimproverò Alex.

-Devo vedere Niall! Subito!-

-Tranquilla Julie… lui sta bene...-

-Davvero?-  mi abbandonai alla morbidezza del cuscino. Mi rilassai tirando un sospiro di sollievo

-Si… fortunatamente non c’era  emorragia o altro. Quel ragazzo è davvero forte… proprio come te-

-Come me?-

-Si tesoro… è finita Julie, Bill non ti tormenterà più…- il suo volto si illuminò di un sorriso a trentadue denti.

Poi ricordai. La mia lotta contro la vita o la morte, il suo respiro lento, il dolore allucinante, l’adrenalina del momento… la sua morte.

Io… io lo avevo ucciso.

Mi guardai le mani. Quelle mani piccole e fragili avevano ucciso un leone, un uomo più alto e più grosso di me… non potevo crederci.

-E…e adesso?-

-Abbiamo già risolto tutto tesoro… tranquilla, è finito…-

Mi abbracciò e lì cominciai a piangere. Quel mostro era andato finalmente all’inferno, quel mostro che mi voleva uccidere… si, era tutto finito.

Le mie nuvole oscure si schiarirono e si aprì un bellissimo cielo azzurro.

Qualcun altro entrò. Un’infermiera dal viso un po’ triste si avvicinò a noi. Mi chiedevo perché fosse così, pensai subito a Niall. O mio dio no, vi prego no.

-La signorina. Set?-

-Si, mi dica-

-Il suo bambino è morto- disse sospirando, quasi con le lacrime agli occhi.

Bambino? Ma… che cavolo stava dicendo?

-Di quale bambino sta parlando?-

-Come? Lei non sapeva di essere incinta?-

Sgranai gli occhi. Io ero… incinta?

-Impossibile…io…-

Ricordai. La sera in spiaggia, Harry. Le mani si misero istintivamente d’avanti alla bocca per lo stupore. Vidi Alex e Mollie guardarmi con confusione e con rimprovero. Una mia mano scivolò lungo il mio petto per poi soffermarsi sullo stomaco. Dentro di me stava nascendo una creatura ed io non ne sapevo niente.

-Da quanto…-

-Una settima circa… mi dispiace tantissimo-

Guardai la mia pancia direttamente piatta. Bill aveva ucciso mio figlio.. mio figlio(?) Mi sentivo confusa, strana, avevo la nausea, ero stupita… Mi misi a piangere mentre il mio corpo era invaso da scosse. Con il polso cercavo di asciugarmi le lacrime che ormai scorrevano numerose.

Il mio bambino.

Pensai a come poteva essere. Se era uno maschietto o una femminuccia , se aveva gli occhi verde smeraldo come quelli di Harry, se aveva i suoi stessi riccioli e il suo bellissimo sorriso… oppure se assomigliava a me. Io questo non lo sapevo e non lo saprò mai… perché ormai l’avevano preso gli angeli, strappandolo via dalle mie braccia.

Mollie mi accarezzò la schiena, nonostante fosse frastornata.

-Il mio bambino, il mio bambino….-

Continuai a ripeterlo. Ero ancora incapace di credere che dentro di me stesse nascendo una piccola e fragile vita.. se solo lo sapevo, potevo salvarlo, potevo proteggerlo… ma non nel mondo come avevo protetto Niall.

Mi sentivo inutile, in colpa, addolorata. Ero tutto tranne che felice.

Quel cielo si ricoprì subito da delle nere nuvole.

Continuavo ad accarezzarmi la pancia che era ricoperta da dei grandi lividi viola.

Ma… come facevo a spiegare questo a Niall? Come potevi dirgli che ero stata incinta?

Non potevo, l’avrei distrutto.

-Tesoro…-

-LASCIATEMI SOLA!-

-Ma…-

-ANDATE VIA!-

Sentì tutti sospirare per  lasciarmi lì, con i miei pensieri.

Mi sdraiai appoggiandomi su di un fianco. I miei occhi completamenti sommerso dalle lacrime guardavano il cielo limpido di Mullingar. Mi chiedevo se adesso quel piccino stesse lì e mi stesse guardando con disgusto o con felicità.  Mi asciugai le lacrime. Poi qualcun altro entrò in stanza.

-HO DETTO CHE NON VOGLIO VEDERE NESSUNO-

-Neanche me?- Mi girai di scatto e vidi gli occhi del mio angelo scrutarmi mentre un sorriso riaffiorava sul suo volto.

-O CRISTO SANTISSIMO!-

Mi tolsi i fili e mi catapultai fra le braccia di Niall. Piansi ancora di più.

Il mio amore, la mia vita…era lì che mi stava abbracciando. Mi sentivo di nuovo protetta, felice… nonostante la brutta notizia che ebbi ricevuto poco fa.

-Scusami amore, scusami angelo- dissi in preda ai singhiozzi.

-Sono qui amore, sono qui per sempre-

Alzai il viso e le labbra di Niall pressarono dolci sulle mie. Mi strinse ancora più forte a se mentre le nostre labbra si divoravano a vicenda. Le mie mani gli presero i capelli e li strinsero forte mentre lui mi cingeva forte la vita. Poi si separò lentamente da me. Mi accarezzò la guancia mentre ancora i nostri sguardi si mantenevano sull’altro.

-Ho saputo…- disse con tutta sincerità.

-Niall…-mi zittì con un bacio.

-Non sono arrabbiato Julie…-

-Io.. non volevo…- abbassai lo guardo.

-Ehi, guardami…-

Il verde dei miei occhi incontrarono l’azzurro dei suoi.

-Io ti amo-

Affondai  la testa nel suo petto, mentre una sua mano mi accarezzava la schiena.

-Ti amo anche io Ni-

Da una parte ero felice perché l’amore della mia vita era salvo e mi amava ancora mentre dall’altra ero triste, perché una parte di me era morta.

Restammo lì, abbracciati, per contemplare il nostro amore e la mia sofferenza.

The Hell.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora