Il tempo era uno schifo. Il cielo era coperta e una lenta pioggia picchiava su di me. Entrai dal cancello principale e mi fermai in un punto sedendomi su una panchina, vicino alle fontane. Eppure quella zona era così tanto familiare, ci ero già stata. Infatti in quella panchina avevamo inciso i nostri nomi.
“NIALL&JULIE”
Aprì la bocca mentre delle lacrime iniziavano a scendere. Con l’indice accarezzai quei due nomi che un tempo credevo indissolubili. Iniziai ad avere delle leggere scosse mentre mi portavo le ginocchia al petto. Abbassai il capo, per coprirmi. Non volevo che qualcuno mi vedesse così. Distruttibile. Come lo ero sempre stata. Sin da piccola, non ero mai stata forte abbastanza da affrontare la realtà, preferivo rinchiudermi nel mondo dei sogni, un mondo tanto bello che nessuno poteva attaccare. Me l’aveva detto Alex.
“Quando sei triste, piccola mia, costruisciti un mondo tutto per te. Lì sarai al sicuro e sarai felice più di quanto credi”
Aveva ragione.
Un tocco caldo sulla mia spalla mi fece sussultare di poco. Alzai la testa e incrociai gli occhi di Niall. Era seduto accanto a me e mi guardava triste, serio.
Si tolse la felpa che indossava e mi coprì le spalle, avvicinandomi al suo petto caldo. Nessuna parola, nessun rumore. Il silenzio e l’intensità di quel momento parlavano da soli.
Mi strinse forte a se mentre le sue labbra pressavano confortevoli sulla mia fronte. Mi accoccolai a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla. Quel calore mi mancava ormai da giorni. Una sua mano mi accarezzava lenta la guancia mentre mi stringeva forte a lui.
Volevo stare lì, con lui, per sempre.
Dimenticarsi di tutto pur di amare la persona che si vuole è un gesto coraggioso, impavido.
Alzai la testa incrociando nuovamente lo sguardo di Niall. Era strano come una persona potesse assomigliare tanto ad un angelo… beh, lui lo era. Era il mio angelo custode.
-Grazie..- dissi con un filo di voce. La sua mano si spostò dalla mia guancia alla sua tasca, dove prese un piccolo aggeggino con delle cuffie arrotolante intorno. Mi mise una cuffia all’orecchio e l’altra se la mise lui. Scelse una canzone della sua playlist del MP3 ,per poi farla partire. La sua mano ritorno sulla mia guancia e ricominciò ad accarezzarla lievemente. Prima che potessi girare la testa mi diede un lieve e lento bacio sulle labbra.
Quel dolce suono di piano forte, la voce di Michael Buble'… conoscevo quella canzone. Era “Lost”.
Mi commossi. Le parole di quel testo erano così rassicuranti e belle… erano uniche. Il pollice di Niall asciugò le mie lacrime e presi la sua mano, intrecciandola alla mia.
**
Restammo lì, accoccolati, per non so quante ore. Nessuno dei due aveva parlato, forse perché non volevamo spezzare questo nostro legame.
E’ strano come una persona possa diventare così importante per te da non poterne fare a meno. E’ come un vizio, non puoi abbandonarlo, ti perseguiterà a vita.
Forse l’amore era questo. Un sentimento profondo che collega due persone a stare accanto, a non separarsi nonostante gli errori commessi.
Io provavo questo. Ogni volta che Niall mi era vicino avevo voglia di baciarlo, di stare con lui, di guardarlo e perdermi nel suo sguardo. Le farfalle nello stomaco, il cuore che batte veloce come se entrasse il tilt, le guance rosse per l’emozione, i sorrisi dolci. Era tutto come nel mio universo immaginario, come nel mio sogno… e forse Niall era il mio universo.
-Julie…-
-Dimmi…-
Alzai la testa. Eravamo vicini, entrambi con gli occhi lucidi. Mi prese la mano, incrociandola alla mia mentre con l’altra mi afferrava il dietro del mio collo. Poggiò la sua fronte sulla mia mentre i nostri nasi si sfioravano ripetutamente.
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The Hell.
FanfictionJulie Set è una ragazza sedicenne come tutte le altre. Si è da poco trasferita a Mullingar con sua madre Mollie per lasciare il suo terribile passato alle spalle: la madre è stata violentata da Alex, il padre biologico di Julie. Presto la madre si r...