capitolo 27

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Mi svegliai lentamente. La vista era ancora sfuocata. Ero sdraiata su un divano e accanto a me sedeva un ragazzo biondo, Niall. L'azzurro dei suoi occhi pian piano diventava sempre più visibile finché la mia vista fu schiarita completamente. Era preoccupato, aveva gli occhi lucidi.

-Julie...-

La mia memoria proiettò delle nitidi immagini che riprendeva due ragazzi biondi nudi che si baciavano affettuosamente. Angela e Niall. Ricordai alla perfezione ciò che era successo e mi venne una fitta al cuore. Mi alzai di scatto dal divano e per un attimo persi l'equilibrio. Dannato ferro! Mi ero dimenticata di assumere una boccetta di questo rinforzante.

-Non dire niente Niall.. hai già detto tutto-

Le sue mani afferrarono i miei polsi e i nostri volti erano completamente vicini: solo un filo d'aria sfiorava le nostre labbra.

-Julie io ti amo... è successo tanto tempo fa. Ero ubriaco. Non sapevo quello che avevo fatto finché non mi ero svegliato nel suo letto! Ti giuro che non l'avrei mai fatto Julie, ti amo ,ti amo da matti!-

Le sue labbra lasciarono un bacio sincero sulle mie. Era diverso da tutti gli altri. Quel bacio era INTENSO E REALE. Le mie labbra ricambiarono subito. Lo perdonavo. Il perdono è molto più importante dell'amore. Le nostre labbra si separarono, i nostri respiri affannosi si infrangevano nel viso dell'altro e i nostri occhi si guardavano colmi d'amore.

-Ti amo anche io angelo-

Avevo fiducia in lui. La relazione si basa principalmente sulla fiducia. Non potevamo rompere per quello, anche perché era successo molto tempo prima. Gli credevo. Le sue mani lasciarono i miei polsi e il mio sguardo si rivolse su di essi. Delle piccole cicatrici orizzontali bianche si potevano intravedere sul polso. Le labbra del biondo si posarono caute e dolci sui tagli.

-Tu sei MIA. Ti proteggerò, sempre e per sempre.-

**

Ero ritornata a casa. Mi sentivo "strana". Avevo confessato il mio passato a Niall... eppure non sapevo niente di lui. La curiosità mi divorava la mente. Chi era veramente il mio ragazzo?

Mi sdraiai sul mio letto dopo aver cenato insieme ai miei cari. Guardai la mia stanza con occhi diversi. Erano felici, quasi dimenticavano che un uomo, una terribile bestia, la stava cercando. Eppure non mi importava. Sarei morta felice.

Il mio telefono squillò e risposi alla chiamata.

-Pronto?-

Nessuno rispose. Si sentiva una risata. Era fredda, crudele. Un sospiro.

-Ti sono mancato?-

Mi si gelò il cuore. Mi alzai di scatto dal letto. La paura che una volta mi aveva lasciata si rimpossessò di me. Era Alex. Mio padre. Come aveva fatto ad avere il mio numero?

"Liam" quella vocina sussurrò nella mia mente. Certo. Era stato lui.

-Cosa vuoi da me ancora?-

-Ti voglio morta...ecco cosa voglio-

-Perché? Cosa ho fatto papà?-

-Io non sono tuo padre Julie. Mollie ha mentito.-

-D..di cosa parli?-

-Non sei figlia mia Julie. -

No. Non poteva essere. Io... ERO sua figlia. Era normale che io fossi sua figlia. Lui c'era sempre stato. Nelle foto, nei miei ricordi c'era solo lui.

- Chiedi alla mamma... lei saprà dirti tutto-

-PERCHE' MI DICI QUESTO ALEX? PERCHE'? Pronto?-

Aveva riattaccato. Buttai il telefonino sul letto. Qualcuno bussò alla porta.

-Posso entrare?- la voce di mia madre era limpida e felice.

-Certo, entra!-

La porta si aprì e quella giovane donna dagli occhi chiari entrò in camera, sedendosi accanto a me.

-Come stai tesoro?-

-Alex è mio padre?-

I suoi occhi si spalancarono e intravidi alcune gocce di sudore scendere lungo la sua fronte. Non rispose.

-Mamma...rispondimi...-

-Tesoro io...posso spiegarti...-

Avevo capito tutto. Alex aveva ragione. Delle lacrime rigarono il mio volto. Mi alzai dal letto e presi la borsa mettendo i primi abiti che trovai in stanza. Sentivo il cuore andare in frantumi. Dovevo essere forte, ma non ci riuscivo. Per sino la mia stessa madre, la mia vita, la donna che mi aveva concepito m aveva mentito sull'identità dell'uomo che aveva contribuito alla mia nascita. Non potevo crederci. Ero confusa, la vista era offuscata dalle lacrime. Sentivo la presenza di mia madre dietro di me.

-Dove vai?-

-Da Niall... non voglio abitare nello stesso tetto di una bugiarda...-

-Tesoro...-

-NON CHIAMARMI TESORO!-

La spinsi violentemente sopra il letto e uscì dalla camera in preda alla furia. Iniziai a correre quando l'oscurità stava travolgendo il mio piccolo corpo. Corsi, corsi ancora. Non volevo smettere. Stavo scappando. Stavo scappando dalla realtà. Non accettavo il fatto che mia madre mi aveva mentito inutilmente. Mi sentivo straziata, senza forze. Le gambe erano molli e per poco non stavo per inciampare. Svoltai un angolo e riconobbi da lontano l'abitazione di Niall. Andai verso lì e bussai forte alla porta. Niall aprì e subito mi gettai fra le sue braccia protettive mentre le mie gambe cedevano.

-Alex non è mio padre, Alex non è mio padre. -

Mi prese in braccio e mi portò in soggiorno, chiudendo dietro di se la porta. Mi fece sdraiare sul divano e corse verso la cucina. Portò un bicchiere e me lo porse.

-Bevi amore, ti sentirai meglio-

Bevvi l'acqua zuccherata tutta d'un sorso. Ne avevo bisogno. Si sdraiò vicino a me e mi strinse forte a se.

-Ci sono qui io amore, tranquilla... vuoi parlarne?-

-Stammi vicino, ho bisogno di te-

-Sono qui Julie-

Mi baciò la fronte e appoggiai la testa sul suo petto. Sentivo il battito forte e veloce del cuore di Niall.

I miei pensieri vagarono un po' dappertutto. Sul passato soprattutto. Non ricordavo nessun viso, nessuno in particolare che mi somigliasse. NESSUNO.

#SPAZIO AUTRICE

Soooorpresa!!:DD

Contente? Io si, molto!

Non potevo lasciarvi così, quindi ho deciso di scrivere questo capitolo solo per VOI. Le mie bellissime fan! Vi adoro, siete dolcissime e grazie di sostenera il libro! Vi ringraziano soprattutto Julie e Niall :3

Voglio tanti mi piace e commenti eh u.u <3

VI AMO BELLISSIME, A PRESTO! <3

The Hell.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora