Se chiudo gli occhi, lo sento ancora. L'odore dell'estate, del profumo dolciastro del sole, di quel calore che ti entra dentro le ossa e riesce a farti sentire migliore. Diversa. Migliore. Sì, ma in fondo, che differenza fa?
Non mi abituavo mai a quanto la grande città potesse risultare differente dalla piccola periferia dalla quale provenivo. Chicago era immensa ; immensa e bellissima. Era strano girare per strada, e ritrovare di giorno in giorno decine, se non centinaia, di volti completamente sconosciuti. Lì dove vivevo io, mi bastava svoltare l'angolo per incontrare conoscenti dei miei genitori, miei conoscenti, improbabili parenti alla lontana, o studenti della mia stessa scuola. Ma passeggiando, le strade profumavano. Oh, cavolo, se profumavano. Avevano l'odore dell'ambizione, del lusso, di quella fame insaziabile che ti fa dire :"ne voglio ancora!". Ed era così. Io, vedevo la possibilità. Peccato, però, che quella possibilità, ancora non vedesse me.
«Scarlett» richiamò la mia attenzione Tracy, schioccando le dita ad un soffio dal mio naso «lo stai ancora fissando?»
Rinvenni a fatica da quella sorta di trance, trasalendo «che?» mormorai «no, n-no. Ovvio».
Lei scosse la testa, divertita «sei una pessima bugiarda, e non mi stancherò mai di dirtelo».
Ma tutto sommato, quella piccola bugia, era più che giustificata vista la situazione. Sì, perché a qualche tavolo di distanza dalla sottoscritta, Brody Palmer sedeva in tutta la sua magnificenza, con tanto di bicipiti in bella mostra per via della t-shirt sbracciata. E quelle braccia...oddio, quelle braccia, con quelle vene pulsanti che attraversavano gli avambracci in modo così terribilmente eccitante. Il ragazzo si voltò, lanciando un'occhiata distratta ai restanti clienti della caffetteria, e poi sbuffò, passandosi una mano tra i capelli ricci ed ingestibili. Ecco, quel gesto, in quell'esatto istante, mi fece rizzare i peli sulle braccia. Trasudavo estrogeni da ogni poro, e il contegno, in sua presenza, poteva anche andare a farsi fottere.
Il rumore della sottile risata di Tracy mi riporto sulla terra «vacci a parlare, andiamo!» m'incitò, sussurrando con particolare foga «lo consideri un Dio, ma dimentichi che si tratta di un comune ragazzo. Un essere umano proprio come te».
Dalle spalle di Tracy, gettai un'altra occhiata sulla sua figura, e dimenticai qualunque cosa avesse detto sino ad allora. Che importava? Brody diventava il centro del mio mondo, del mio campo visivo, dei miei pensieri, e...basta dire questo. E io ero nessuno. Una nessuno che in quel posto immensamente grande, risultava ancora meno di nessuno. Il rumore dell'aprirsi della porta mi distolse dalla mia bavosa contemplazione. Camilla Harvey, tutta in tiro, come suo solito, varcò l'entrata. E indovinate da chi si diresse? Da Brody. La situazione era un tale cliché da commedia americana, che per un momento mi venne da ridere. C'era il figo della situazione, la sfigata dimenticata da Dio, la migliore amica ancora più sfigata che se ne sbatte di essere tale, e la reincarnazione di un'antica dea greca che, come per uno scherzo del destino, capitava proprio nello stesso posto, pronta a calpestare l'autostima con i tacchi, sbriciolarla nel palmo della mano, per poi sputarci sopra. Che schifo di vita. Ovviamente, pochi istanti dopo, la ragazza si accomodò al fianco dell'altro, ma non prima di averlo salutato con un casto bacio sulla guancia molto poco convincente. Camilla era bella, questo è certo ; con i suoi lunghi capelli corvini ad incorniciarle il viso chiaro. Magra, snella, dall'aspetto delicato e provocante al tempo stesso, e un paio di occhi stupendamente verdi. Brody sembrò illuminarsi, ed io mimai un imprecazione con le labbra, per poi spostare lo sguardo altrove.
«Te ne vuoi andare?» mi chiese Tracy, notando quell'ombra maligna attraversare il mio volto «sembra che stai per vomitare».
Feci spallucce, fingendo un'indifferenza che, ahimè, non mi apparteneva affatto «forse è il caso. Tanto devo vedermi con Alex per aiutarla ad imparare il copione».
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Paper Skin
RomanceScarlett Summers è una ragazza di provincia dalle grandi ambizioni e un debole per le metropoli piene di caos, ma anche di possibilità. Ottenuta una borsa di studio per la più prestigiosa università di Chicago, non ci pensa due volte prima di abband...