Capitolo 2 Non urlare mai

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Mirko mi tappò la bocca quasi violentemente, affinché mi zittissi, ed io spalancai gli occhi sorpresa della sua reazione. Cosa aveva contro il mio urlo? A parte che fosse stridulo, il mio comportamento era più che giustificato. Non capita tanto frequentemente di incontrare attori famosi come lui, soprattutto alla sottoscritta, la quale non aveva mai conosciuto di persona divi della televisione, prima di allora. Non che reputassi di fondamentale importanza incontrare personaggi pubblici, ma era più o meno da sempre che desideravo conoscere Mirko. Ed ora che lo avevo di fronte, il mio intero sistema operativo era impazzito, mentre un milioni di luci rosse d'emergenza lampeggiavano senza sosta dentro di me.

« Ssshhhh! »

Esclamò Mirko, ponendo l'indice dell'altra mano davanti alle proprie labbra. Credo di non essermi mai sentita così in imbarazzo come quella volta. Avvertivo le guance andare in fiamme, e le gambe cedere sotto il mio peso. Il respiro mi si mozzò in gola, e per qualche secondo temetti di non poter più respirare. Fu un vortice inspiegabile di emozioni che mi colpì inaspettatamente, e tutto per quel leggero e insignificante contatto fisico: la sua mano sulle mie labbra.
Benché non si trattasse di un tocco così delicato, come invece me l'ero sempre immaginato nei miei sogni migliori, mi fece sentire come se stessi andando a fuoco, e se non fossero sopraggiunti immediatamente i pompieri, avrei incendiato tutto il vicinato.

In fondo, mi aveva solo toccato, eppure nessun ragazzo mi faceva quest'effetto. D'altronde, Mirko non era tutti i ragazzi. Lui era il ragazzo per eccellenza, quello che qualunque ragazza desidererebbe al suo fianco. Era gentile, sexy e incredibilmente bello. Aveva persino recitato con gli attori più illustri e i registi più accreditati, il che significava, di conseguenza, che la sua popolarità avrebbe contagiato chiunque lo avesse frequentato. Poterlo ammirare per la prima volta dal vivo e non dietro uno schermo, non aveva prezzo. Sembrava appena uscito da un Museo d'arte classica, dove l'equilibrio e l'armonia sono i pilastri fondamentali di ogni opera.
Una ciocca di capelli, che gli ricadeva ordinata e morbida sulla fronte aggrottata, richiamava il colore della terra di Siena, mentre i suoi occhi ramati erano venati di sfumature tendenti al bronzo. Era uno spettacolo della natura, un puro estratto di virilità maschile che non si può degnamente contemplare, se non lo si ha di fronte. Fu dopo qualche secondo durato un'eternità che mi  accorsi dell'espressione allarmata che trasmettevano i lineamenti del suo viso, sebbene non avessi idea di cosa avrebbe mai potuto preoccuparsi. Deglutii il groppo in gola che mi si era formato per la vergogna, e spostai lo sguardo dai suoi occhi alla sua bocca ancora socchiusa a becco, con l'indice poggiato davanti.
In quel momento, lo vidi protendersi verso di me e sussurrare qualcosa con un filo di voce. Di lui credevo di sapere tutto di tutto, a partire da quando era nato, a quanti animali avesse mai avuto nella sua vita, ero persino sicura che il vero lui fosse così come appariva nelle interviste, nei film o negli incontri con i fan. Eppure, da lì a qualche giorno, dovetti ricredermi, perché quelle parole bisbigliate appena sarebbero state soltanto l'inizio di una lunga seria.

« Non posso farmi riconoscere... »

Mi sussurrò all'orecchio con voce roca, e il suo respiro caldo sulla pelle fredda mi provocò un'ondata di scariche elettriche che si diffuse incontrastata per tutto il corpo. Rabbrividii visibilmente. Quando, allontanò la mano dalla mia bocca e finalmente potei parlare, se si può definire così quello che feci, firmai definitivamente il contratto che avrebbe stabilito l'irrevocabile entrata in scena di Mirko Parisi nella mia vita.

« P..perché? »

Non riuscivo a tirare fuori le parole. Temevo di dire qualche sciocchezza infantile, e dunque le risposte monosillabiche mi sembrarono la scelta migliore. Almeno mi sarei risparmiata una lunga analisi logica e grammaticale di quello che avrei voluto dirgli.

Oltre la distanza-Cameron Dallas #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora