Il sole era appena apparso sopra il litorale marino, riscaldando la piccola ed immensa Terra. Mi ero svegliata presto quella mattina, e stavo godendo dei primi raggi solari che penetravano dalla finestra e mi rigavano il viso, diffondendo calore per tutto il corpo. Si udivano gli usignoli cantare dai rami degli alberi, e in sottofondo già un leggero brulicare delle automobili si sentiva a malapena. Tutto era sommerso nella pace e nella serenità. Arianna stava ancora dormendo, così mi alzai piano dal letto per non svegliarla, e mi vestii velocemente. Avevo voglia di uscire, di passeggiare e di catturare nella mia mente l'immagine di una Roma appena destata.
Indossai un jeans strappato sulle ginocchia, una maglia di lana azzurro acqua abbastanza semplice, e le mie famose e adorate Adidas bianche, completando il look mattiniero con un sottile filo di trucco. Quando uscii, mi accorsi che l'aria era calda, ma potevo lo stesso avvertire una brezza piacevolmente lieve e impalpabile sulla cute, come se fosse una carezza timida e fugace. Dopo essermi concessa un profondo respiro, decisi di recarmi al parco. Era il posto ideale da frequentare al mattino, perché non c'era mai nessuno, tranne le persone dedite al jogging. Recarmi al parco di prima mattina era il mio modo per isolarmi, per mettere il mondo in modalità silenziosa e per dimenticarmi di ogni tipo di problema, e quel giorno ne avvertivo particolarmente la necessità. Arrivata a destinazione, effettivamente, non c'era anima viva, o almeno credevo, perché, mentre camminavo fra il verde bagnato ancora di rugiada, scorsi Davide dietro un albero. Che ci faceva già sveglio? Cambiai strada, irritata. Non avevo proprio voglia di incontrarlo.SBAM!
« Ahi, ma sta più attento a dove metti i piedi! »
Mi scontrai contro qualcosa, o meglio, contro qualcuno. Entrambi cademmo a terra, come due salami imbottiti, e subito avvertii un dolore non troppo fitto localizzato nell'articolazione del gomito. Le cadute a prima mattina, fidatevi, non fanno per niente bene.
« Ma se avevi la testa fra le nuvole! »
Mi rimproverò una musicale voce maschile. Avrei riconosciuto quella voce tra altre miliardi: era Mirko. Il mio corpo si irrigidì di colpo, e il cuore prese il controllo sulla mia vita, martellando come un folle. Non avevo notato che fosse lui, e supposi che neanche lui si fosse accorto che "la ragazza con la testa fra le nuvole" era la sottoscritta. Sollevammo gli occhi contemporaneamente, e questi si incrociarono, inviandomi scosse lungo la colonna vertebrale.
« Buongiorno »
Mi disse con voce fioca.
« Buongiorno... »
Ripetei con un tono di voce bassissimo, in cui vibrava una nota di esitazione. Mirko si alzò da terra, e mi tese una mano per aiutare anche me a sollevarmi, mentre ero intenta a massaggiarmi il gomito, coinvolto nello scontro furtivo.
« Ti ho fatto male? Fammi vedere »
Mi prese dolcemente il braccio e lo esaminò attentamente. Tenni lo sguardo fisso sui lineamenti assonnati del suo viso, mentre aveva gli occhi occupati a controllare il mio gomito. Sorrisi, perché era così che facevo, quando lui si comportava premurosamente nei miei confronti.
« No, non ti preoccupare. Non è nulla. Ma tu che ci fai qua? A quest'ora per di più »
Mi lasciò il braccio, che ormai stava andando a fuoco per il suo contatto, e un paio di occhi di rame dalle venature morbide di bronzo dorato mi destabilizzarono, posandosi delicatamente su di me, come fossero state delle piume delle più belle colombe.
« Potrei farti la stessa domanda »
Ridemmo in sordina. Sembrava quasi che quello che era accaduto la sera pretendete, non fosse mai successo. Era tutto normale. Il nostro rapporto sembrava non essersi mai incrinato. Miracolo? Non credo, i miracoli non succedono mai nella vita, soprattutto se si tratta della mia. "Così pessimista anche a prima mattina, Je-Je?" Ti sbagli coscienza. Non sono pessimista, sono solamente realista. "A volte prendo realmente in considerazione la possibilità di trasferirmi in qualche altra testa, sai?". E che aspetti a farlo? "Faccio finta di non aver sentito", mi risponde, bruscamente, la personcina nella mia mente.
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Oltre la distanza-Cameron Dallas #Wattys2018
RomanceTalvolta la vita è proprio strana. Nel giro di pochi giorni può ribaltare la nostra esistenza, spedendoci dritti al settimo cielo, o purtroppo negli abissi. In un secondo può diventare perfetta, e in quello successivo può distruggere tutto, diventan...