Capitolo 38 Centinaia di piccoli cocci

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Narra Jessica

Le vacanze natalizie stavano volgendo al termine. L'indomani avrei dovuto prendere l'areo serale che mi avrebbe riportata a Milano. Non a casa, perché, ormai, sentivo che la mia casa fosse qua a Roma. Mirko non era a conoscenza della mia prossima partenza, perché io non avevo ancora raccolto il coraggio necessario per dirglielo. O, forse, ero io a non riuscire a prendere la consapevolezza che il giorno seguente avrebbe rappresentato le ultime ore trascorse qui a Roma, qui con Mirko.

« Allora, hai scelto cosa indossare per stasera? »

Arianna entrò di soppiatto nella stanza, materializzandosi alle mie spalle con un vestito rosso fuoco addosso, che gli lasciava scoperta buona parte delle gambe. Mi voltai verso di lei, guardando la sua figura con addosso quell'abito fantastico con la scollatura a cuore.
Era a tinta unita con delle pieghe fatte per dinamizzare il vestito e degli strass color argento, applicati dal fianco destro fino al bordo del lato sinistro, disegnando una scia luminosa non poco appariscente. Il mio volto si contrasse in un'espressione evidente di apprezzamento, finché il mio sguardo ricadde sui suoi piedi ancora nudi.

« Devi assolutamente dirmi dove si compra un paio di scarpe invisibili. Non le ho mai viste prima »

Dissi sarcastica, ridendo a crepapelle e sottolinenando l'ultima battuta. Arianna alzò gli occhi al cielo e mi assestò un pugno sull'avambraccio, siccome non riuscivo a placare le mie risate.

« Ti dirò dove lo ho comprate solo dopo che tu mi avrai detto dove hai acquistato quell'abito invisibile che indossi. È così sexy che lascia intravedere pure la biancheria intima »

Ribatté sorniona, portandosi le mani sui fianchi e indicando la mia biancheria intima. All'istante, le rivolsi un'occhiataccia scherzosa e, poi, recitando come meglio potevo, mi immersi nei "panni", giusto per restare in tema, di un'altezzosa figlia di papà.

« Mia cara, mi reputi così di basso rango da non potermi permettere abiti fatti su misura e unici al mondo? Questo vestito non lo troverai in nessun luogo, in nessun posto. Il mio ricchissimo padre mi ha voluto regalare questo indumento così prezioso, dopo aver dato avvio a un nuovo business che ci farà incassare introiti mai registrati prima d'ora »

Parlai fieramente con uno strano accento inglese, gesticolando e mostrandole il mio abito con affare superbo. Ma, appena conclusa la sceneggiata, esplodemmo in una lava di risate fragorose, ed io mi catapultai sul letto, affondando tra le coperte calde. Non ero per niente portata alla recitazione, al contrario di Mirko.
Dopo ciò, Arianna si avvicinò all'armadio aperto e iniziò a frugare freneticamente tra gli indumenti, borbottando delle parole quasi incomprensibili fra sé e sé.

« Ma dove diavolo sta? Giuro che l'avevo conservato qua, da qualche parte »

« Cosa stai cercando, Ari? »

Le chiesi incuriosita, sedendomi alla turca sul letto. I miei occhi saettavano dietro le mani di Arianna, impazienti di vedere cosa avrebbero cacciato fuori.

« Eccolo qua! »

Urlò euforica e con voce squillante, tirandomi in piena faccia un vestito azzurro. Caddi all'indietro sul letto.

« Ahi, ma ti pare il modo di trattare la tua adorata cuginetta? »

Arianna ridacchiò, mentre io mi massaggiavo un punto sulla fronte.

Oltre la distanza-Cameron Dallas #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora