"Lauren? Lauren sei qui?" - la voce di Dinah rimbombava nel corridoio delle stanze. " eddai Lauren, ho visto Mendes e la signorina <nonvoglioamarelauren> andare a fare un'intervista per E! Tu dove sei ? dai che devo andare in bagno!"
La ragazza aumentò il passo e vide la porta della stanza dove fino a qualche minuto c'eravamo io e Camila.
"Toc Toc.." - disse picchettando alla porta e allungandosi verso l'interno della stanza.
"Lasciami sola." - dissi continuando a rimanere seduta per terra con le gambe incrociate.
" non dovevi rispondermi cosi...il gioco prevede che tu mi dica <chi sei?>"
"Sono proprio un'idiota." - dissi nuovamente. Il mio sguardo era concentrato a fissare un punto della parete opposta proprio la stessa altezza del mio viso. Nella testa avevo solo pensieri sconnessi e tante condanne per credere ancora che Camila provasse quello che sento anche io.
"Non sei un'idiota, sei solo innamorata" - disse la ragazza abbassandosi anche lei e sedendosi , appoggiandosi alla stessa parete, per terra.
"Eravamo insieme, poi Shawn l'ha chiamata dal corridoio e mi ha lasciato qui. Da sola. Ancora.." - le lacrime iniziarono a rigarmi il volto. " ed io ero venuta solo per lei, avevo scelto lei, ancora una volta, prima di me e della mia felicità. Evidentemente non mi ama. " - dissi cercando di asciugarmi le gocce che mi rigavano il volto.
"Tu sei perfetta e Camila ti ama, io ne sono sicura. purtroppo ci sono cose più grandi di me e te messi insieme, sta a lei decidere se lasciarsi le paure alle spalle o accontentarsi. E come non ti accontenterai tu, così farà lei. Sia in positivo che in negativo.." - disse Dinah aiutandomi ad asciugarmi le lacrime.
"ora però andiamo dillà, c'è Zac Efron con un completo ultra attillato e sicuramente merita la nostra attenzione!" - aggiunse la ragazza alzandosi in piedi e allungando le sue mani verso di me.
"Ma dillà ci saranno sia Camila che Shawn" - dissi intristita io.
"Beh allora li saluteremo con aria da superiori e ce ne andremo al tavolo dei drink." - disse la ragazza prendendo le mie mani e aiutandomi ad alzarmi.
Ormai sconfitta non mi opposi al piano di Dinah e andammo dillà, e dopo aver percorso il corridoio ci accorgemmo di come la coppia Mendes - Cabello era al centro della sala interviste , per effettuarne l'ennesima con questa volta E!.
"Ti prego andiamocene" - dissi bisbigliando all'orecchio della mia amica, la quale fissava tutti i movimenti di Camila.
Shawn e Camila stavano posizionando gli auricolari-microfoni attorno al loro orecchio e dopo aver scambiato qualche parola con l'intervistatrice di E!, uno dei nostri manager si avvicinò all'orecchio di Camila.
"Qui gatta ci cova" - Disse Dinah prelevando un tramezzino dal tavolo lì vicino a noi.
I miei occhi si incantarono sulle mani di Camila, che fino a qualche secondo fa stavano accarezzando il mio viso. Non riuscivo a reggere questa situazione, non ce la facevo , ma più andavo avanti e più mi ci ritrovavo dentro. Sentivo che il mio cuore si ingrandiva sempre di più , ma allo stesso tempo si stava sgretolando, come un puzzle di dimensioni cosmiche dopo un urto atomico. Non sapevo nemmeno quanto grande fosse il sentimento che provassi, ma sapevo che mi stava soffocando, mi uccideva. E nemmeno riuscivo ad oppormi. Tanti erano i fotografi e gli altri intervistatore attorno a loro, ma nonostante questo il mio sguardo riusciva ad arrivare dritto alla cubana, la quale improvvisamente alzò il suo sguardo e catturò i miei occhi nei suoi.
Ci guardammo, per un tempo che non sapevo quanto fosse corto, ma nemmeno quanto fosse lungo. E' come se ci fossimo io e lei. Il suo sguardo era pieno di parole non dette, parole che non sapevo cosa volessero, ma erano qualcosa di importante che la cubana non mi diceva. E nonostante non sapessi se fossero belle o brutte io volevo che me le buttasse addosso perché anche in negativo dovevo dare una svolta a tutto questo. Avevo bisogno di una risposta, e il mio sguardo lo sapeva e glielo diceva, senza aprire bocca.
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Philophobia; camren - chap. 1 #Wattys2016
FanfictionSentii qualche passo susseguirsi e poi di nuovo tornò il silenzio, contornato solo dal vento leggero che pizzicava i lembi di pelle non coperti dal sole. "sei la cosa più bella che mi sia capitata". Al suono di quelle parole i miei occhi, dietro qu...