27. Tears fall.

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La luce di quella mattina illuminava la stanza con un calore e un colore quasi nuovi. Lasciai solleticare il mio viso da quel caldo sole che aveva dato inizio alla giornata ancora con le palpebre chiuse, godendomi ogni attimo di quel che era successo la notte precedente. Sentivo due tenere braccia stringermi il ventre, un viso poggiato sul mio petto, nello spazio tra il collo e la mia spalla e infine dei lunghi capelli neri che solleticavano la parte superiore del mio corpo. Aprii gli occhi , fissando il soffitto e rendendomi conto solo dopo qualche secondo della bellezza di quella stanza e della persona accanto a me.
Il mio braccio abbracciava teneramente la schiena nuda di Camila, ed è in quel momento che con l'altro braccio strinsi la ragazza dolcemente ,ancora più forte verso di me.
"Buongiorno amore." - sospiro la ragazza ancora con la voce roca dal sonno.
"Non mi hai mai chiamato così.." - dissi sorpresa dalla dolcezza di Camila nei miei confronti.
"Ti ci dovrai abituare.." - rispose alzando teneramente il viso. La sua bellezza era disarmante, nonostante il suo viso neutro è completamente puro , senza alcun filo di trucco. Era perfetta, ancora di più grazie ai raggi del sole che illuminavano la stanza. Il suo viso si avvicinò a me e unì le nostre labbra in un contatto ormai familiare.
"Possibile che sei così bella anche di mattina?" - dissi io sorridendo, mentre la ragazza si riappoggio' sul mio petto.
"Beh, non tutti sono splendidi come me." - rispose la ragazza imitando un tono ironico. Ridemmo entrambe prima di stringerci ancora di più.
"Dovremmo andare al van dalle altre ragazze, più tardi abbiamo un impegno o sbaglio?" - dissi , marcando la mia malinconia nel dover abbandonare quel posto ormai nostro e tornare alla vita di tutti i giorni.
"Finché non ci chiama nessuno possiamo rimanere qui no?" - disse ridacchiando Camila.
Sorrisi a mia volta, ma non feci in tempo a risponderle che il suo telefono suono'.
Dopo due sbuffi la ragazza si allontanò da me mostrando il suo viso completamente privo di vestiti al mio sguardo ancora una volta. I miei occhi erano incantati sul suo aspetto fisico e sula bellezza che manifestava in ogni suo passo. Sembrava una scultura, con quei lunghi capelli neri che sembravano appena fatti e la sua figura che richiamava quella di una dea greca.
La ragazza si sedette sul lato del letto ,prese il telefono e rispose:
"Ehi.. Si, si ok..... Tanto ti racconterà tutto lei.." - continuo' a dire la ragazza prima di voltarsi e osservarmi mordendosi il labbro. Amavo quando faceva così: ".. Mmmmh, ok , si.. D'accordo, ci vediamo da voi tra un po'..... Si, è andato tutto ok... Si , siamo qui... Ok questa domanda è troppo intima, ciao !" Concluse la ragazza al telefono prima di ridacchiare e poggiare il telefono nel suo luogo originario.
"Era dinah ?" - chiesi io in segno di conferma.
"Si, ha detto che tra un'ora e mezza abbiamo appuntamento al van che dobbiamo andare a fare un'intervista prima del concerto di stasera.." - rispose lei voltandosi e avvicinandosi lentamente alla posizione di prima.
"Ah, ho capito.. Beh dovremmo prepararci .." - dissi io alzandomi leggermente. Nonostante ormai avessimo superato un certo livello di intimità ero molto imbarazzata, e continuai a tenere il lenzuolo bianco in modo tale che mi ricoprisse, almeno un minimo, le mie sinuosità. Camila, completamente priva di alcun tipo di vestiario, si avvicinò lentamente. Il suo sguardo si fece improvvisamente più malizioso e lussurioso, e io per un attimo mi sentii intimidita.
"Hai fretta Jauregui?" - aggiunse continuando a appesantire ogni suo respiro, avvicinandosi sempre di più al mio collo e scandendo teneri baci su quella parte.
Non riuscii a trattenere qualche gemito leggero , provocatomi dal contatto con la ragazza e socchiusi gli occhi perdendomi nelle sensazioni che percuotevano il mio corpo.
"Non devi avere fretta.. Abbiamo un'ora e mezza, la macchina sarà qui tra più di un'ora, abbiamo tempo.." - disse lei sussurrando e continuando a riempire il mio petto e il mio collo di teneri contatti con le sue labbra. Perdendomi in tutti quei suoi baci non mi accorsi del fatto che la cubana con l'altra sua mano aveva allontanato il lenzuolo ai piedi del letto. Mi resi conto di tutto quando Camila si sedette sopra di me a cavalcioni e iniziò a baciare il mio ventre , prima di risalire sui miei seni , leccando i lati delle mie sinuosità.
Innarcai la schiena, prima di prendere il viso della ragazza e avvicinarlo alle mie labbra per un appassionato e vivido bacio. La mia lingua venne subito accolta dalla sua bocca e aumentai l'intensità del bacio in un istante , presa dall'eccitazione che è percorreva il mio corpo.
"Lauren!" - gemette urlando il mio nome quando con la mia mano percorsi tutto il suo petto, solleticando i suoi seni, e scendendo poi alla sua intimità, sfiorandola e solleticandola alternativamente, prima di spostare entrambe le mani sul suo bacino. Sapevo di farla impazzire così, e il metterla alla prova era una cosa che in quei giorni avevo capito mi piaceva molto.
A sua volta la ragazza sposto le sue labbra vicino al mio orecchio prima di mordere il mio lobo, suscitando in me un piccolo grido in bilico tra dolore e piacere.
La ragazza poi blocco i miei polsi con le sue mani sul letto e si avvicinò alle mie labbra poco dopo aver spostato i suoi occhi sulle mie iridi verdi.
Continuando a guardarmi , dopo aver fatto sfiorare dolcemente i nostri nasi , sussurrò : "chi ti potrà mai amare quanto ti amo io?". Sospirai , solleticando le sue labbra ancora una volta e sorrisi, tutto quel l'amore mi colpiva come fosse una pugnalata dal dolore che volevo sentire. Ero felice e emozionata, anche se a volte ero intimidita , perché sentivo gli effetti che aveva Camila su di me, sul mio corpo , provocandomi movimenti spesso incontrollati, e soprattutto nel mio cuore, che sembrava esplodere ogni volta.
"Mi uccidi con queste frasi ..lo sai vero?" A dissi continuando a guardarla penso con uno sguardo che nemmeno la persona più innamorata del mondo poteva adottare.
"Si, lo so, ma infondo è un rischio che vale la pena affrontare no?" - rispose lei sorridendo e baciandomi teneramente ancora una volta.
La ragazza lascio la presa dal miei polsi per spostare le sue mani sul mio viso e rendere il bacio più dolce ancora.
"Dovremmo prepararci, purtroppo.." Sussurrai continuando a baciarla.
"Si dovremmo.." - rispose lei continuando a ricongiungere le nostre labbra in continui baci appassionati.
"Già dovremmo" - bisbigliai io prima di baciarle le labbra e spostarmi poi sul suo collo.
Il suono del telefono di Camila ci interruppe una volta ancora e continuando a mantenere il contatto la ragazza prese il telefono alla sua destra e rispose.
"Si?" - disse continuando a baciarmi.
"Cami, l'intervista è stata anticipata di mezz'ora, quindi sbrigatevi.. Oh aspetta ma cosa sono questi rumori? Sto interrompendo qualcosa ?? Oddio si continuate pure ma sbrigatevi, insomma sapete quanto siano puntuali in questa e radio.." - potevo sentire la voce di Dinah dall'altra parte del telefono che cercava di farfugliare qualcosa mentre continuavo a baciare il corpo di Camila.
"A tra poco .." - rispose la ragazza prima di attaccare e lanciare il telefono alle sue spalle.
"Spero non sia caduto.." Dissi io riprendendo il suo viso tra le mie mani.
"Non mi importa.." - disse lei baciandomi un'altra volta.
Dopo un ultimo contatto, tornammo a guardarci a pochi centimetri di distanza.
"Ci potrà mai essere qualcosa che ci separerà?" - dissi, presa dai miei pensieri e dalle mie paure. Amavo così tanto Camila da aver paura che davvero ci possa essere qualcosa che mi avrebbe fatto allontanare da lei.
La ragazza mi guardò, e i suoi occhi per un attimo si inumidirono, facendo cadere qualche secondo dopo una lacrima sul mio viso. Perché piangeva? Il mio cuore si strinse e la guardai con dolcezza, asciugando con il mio pollice le lacrime dai suoi occhi.
Poco dopo la ragazza si abbassò di qualche centimetro ancora per abbracciarmi e io ricambiai il suo abbraccio. Non sapevo perché stesse piangendo ma sapevo che come me anche lei era piena di paure e dovevo farle capire che avrei fatto qualsiasi cosa per non perderla.
"Promettimi che non ci perderemo, qualsiasi cosa accada.." - disse lei stringendomi ancora più forte.
"Te lo prometto." - dissi io. Rimanemmo così in quel contatto ancora un po', lasciando scorrere il tempo prima di prepararci e giungere al luogo dell'intervista. Anche nella macchina che ci accompagno' non perdemmo mai il contatto tra le nostre mani, che lentamente si toccavano e si intrecciavano , testimoni del nostro grande amore e di quel momento passato che avrebbe scandito per sempre la nostra vita.

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Hi lettori! Scusatemi per il ritardo ma questi mesi saranno ultra pieni e appena potrò aggiornerò. Preparatevi perché purtroppo inizieranno i problemi.. Vi premetto che ci sarà un sequel di Philophobia One, ovvero Philophobia Two. Grazie ancora per tutte quelle visualizzazioni, aspetto come sempre i vostri commenti e le vostre ipotesi su cosa potrebbe succedere. Bacioni❤️


Philophobia; camren - chap. 1 #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora