37. Passion of love.

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Sapete quando il calore del sole sembra aver il potere di cambiare anche i colori del cielo ? Come se quei raggi potessero penetrare nel grigio delle nuvole e far qualcosa che nemmeno una gomma da cancellare potrebbe fare: renderle invisibili e lentamente farle scorrere via, lasciando spazio al cielo blu e alle sue infinite sfumature. Quel giorno la luce era così brillante, e i miei occhi si perdevano in quel panorama che la finestra contornava, come un quadro di immensa bellezza ed anche eccessiva meraviglia. Respiravo lentamente, come se anche l'ossigeno nei miei polmoni doveva essere assaporato ancora con più attenzione e cura. Il mio petto saliva e scendeva e con sé anche le lenzuola azzurre del mio letto che ricoprivano il mio corpo. E mentre continuavo ad ammirare l'immenso panorama di quel mattino,sentivo delle braccia stringere il mio corpo, con una dolcezza quasi inafferrabile e incalcolabile. Mi sentivo protetta, mi sentivo amata, mi sentivo a casa e non perché effettivamente lo ero. Mi sentivo a casa perché quella sera avevo capito quanto l'amore sia vivo nel mio cuore e fu in quell'istante che la mia mente si gettò nuovamente nel ricordo di una delle notti più belle della mia vita.

Sentivo le sue mani perdersi nei miei capelli quando ancora stavamo percorrendo il corridoio del mio salotto. Non c'eravamo mai staccate da quel contatto, da quando l'alcool mi aveva fatto prendere la decisione più giusta della mia intera vita: non potevo perderla, non potevo farlo e per fortuna me ne sono accorta prima che fosse troppo tardi. Camila era andata via di casa sua quella sera, lasciando un biglietto al volo nel salotto di casa sua per avvisare i suoi genitori , casomai si fossero svegliati nel cuore della notte. In tutto quel buio del salotto mi fermai un attimo, mentre le nostre labbra erano ancora in pieno contatto e mi staccai, scrutando con attenzione le due iridi marroni davanti a me.

"Ehi" - sussurrai, sorridendole dolcemente.

"Ciao" - rispose lei sorridendomi ancora più maliziosamente.

" E quindi.." - bisbigliai riavvicinandomi lentamente. La ragazza iniziò inconsapevolmente ad indietreggiare, prima che il muro dietro di lei planò il suo movimento. Con il mio naso le solleticai il collo prima di odorare la stessa zona ed avvicinarmi al suo orecchio:

"Mi era mancato il tuo profumo" - dissi prima di spostare le mie labbra sul suo collo per lasciarle piccoli baci attorno tutta la lunghezza che portava al suo petto. Camila era lì inerme, quasi ogni mio movimento la prendesse alla sprovvista e con quei leggeri contatti dei piccoli gemiti fuoriuscivano dalla bocca della cubana. Con le mani avvicinai ancora di più i nostri fianchi, ed un altro sussulto, questa volta più rumoroso, fuoriuscì da lei.

"Mi era mancato anche il tuo sapore" - sussurrai avvicinandomi al suo viso e solleticando lentamente il suo labbro inferiore con due dita. con lo sguardo osservai con attenzione il movimento che le mie dita facevano sul labbro, notando come ogni parte del suo corpo era perfetta, inclusa la sua bocca. Diamine quanto l'amavo. La ragazza di fronte a me spostò il suo sguardo anche lei sul movimento delle mie mani prima di rialzare gli occhi in mia direzione ed unire le nostre labbra in un vivido e appassionato bacio. Con forza la ragazza, mentre le nostre bocche si rincorrevano in un bacio pieno di voglia e di amore, si staccò dal muro per invertire i ruoli: questa volta ero io che indietreggiavo e lei che guidava i nostri movimenti. Mi sentivo quasi senza fiato, come se sapevo che ciò che stava avvenendo era un veleno e un antidoto per il corpo e tutto il mio cuore. Con le sue labbra che si facevano sempre più veloci sulle mie , le sue mani si avvicinarono ai miei fianchi fino a scendere leggermente verso i miei glutei.

"ehi, che fai?" - dissi io sorridendo nel bacio , tenendo il suo viso nelle mie mani. Dandomi solo un secondo per respirare, la ragazza mi ricacciò immediatamente. La sua lingua si immerse subito nella mia bocca, non appena gli diedi il permesso per accedere, e dopo qualche istante le nostre labbra si staccarono. I nostri respiri erano affannati e la ragazza di fronte a me non scostava lo sguardo dalle mie labbra.

Philophobia; camren - chap. 1 #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora