CAPITOLO VENTISETTE

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POV DORIAN JAMES

Mi sveglio ed ho tra le braccia Rebecca. Lei dorme ancora, tranquilla, ignara di cosa sto provando per lei in questo momento. Soprattutto qualcosa che sta più in basso. 

Le scosto una ciocca di capelli dal viso. Ha la bocca aperta, da cui escono alcuni suoni gutturali che trovo deliziosi. Niente a che fare con le principesse che si risvegliano con i capelli perfetti al mattino e il trucco non colato. 

Rebecca non è una principessa. Non lo è mai stata. 

Si muove leggermente nel sonno, facendomi impazzire quando posa il viso nell'incavo del mio collo. Sono affascinato, maledettamente incantato. 

Mi vergogno. Quasi. 

Le bacio la tempia e lei si sveglia d'improvviso. 

"Cosa? Dorian?" mormora sbattendo le palpebre velocemente. "Che ore sono?"

Controllo l'orologio. "Sono le sette, dovremmo prepararci per la scuola". 

Scuote la testa. "Non mi va. Facciamo qualcosa insieme". 

Rido. "Cos'è quest'improvvisa dolcezza e disponibilità? Non capisco, non mi odiavi?"

"La tua testa è bacata, sei stupido lo so, soprattutto ora perché dovresti ricordarti quello che ti ho detto ieri sera prima di addormentarci". Si siede sul bordo del letto. "Dio, puzzo troppo. Devo farmi una doccia" dice passandosi il naso sulla maglietta. "Ci vediamo tra poco". 

Chiudo gli occhi e mi butto sul letto ridendo come un matto. Ma cosa mi sta succedendo?

Mi vesto lentamente, passando in rassegna delle mie sensazioni. 

Ho bisogno di mangiare qualcosa, perché se non mi distraggo rischio di inseguire Rebecca e dirle che potremmo scappare insieme. Scendo al piano di sotto saltellando e incrocio mia madre in cucina, nell'impresa di fare dei toast. 

"Buon giorno" dico un po' troppo allegro. 

Me ne pento subito. 

Lei mi guarda attentamente, poi emette un sospiro strozzato. "Mio Dio!" esclama facendo cadere il pane a terra. 

Le lancio un'occhiata interrogativa mentre prendo la birra dal frigo. "Cosa c'è? La bevo ogni mattina". 

Mamma sorride euforica, iniziando a saltellare per la cucina come una pazza. "Tu sei innamorato!"

Per poco la birra mi va di traverso. "Cosa?"

Posa il pane sul tavolo. "Tu sei innamorato. Chi è la fortunata? Come mai così all'improvviso? Sei ingiusto, me l'hai tenuto nascosto". 

La freno prima che inizi ad esagerare. "Non sono innamorato, mamma". 

Ride appoggiandosi al bancone."Rebecca... è Rebecca non è vero?"

Ma cosa hanno le donne? Dei radar? Eh mi piace Rebecca, quindi? Certo, è strano perché ci odiavamo fino ad una settimana fa, ma ora... i cambiamenti arrivano. 

"Sì, mi piace Rebecca, ma ti prego, non iniziare a fantasticare su quanti figli avremo, dove ci sposeremo e tutte quelle cose da donna romantica, okay?"

Annuisce con euforia. "Certo tesoro. Che bello! Lei è fantastica". Si ferma e un sorriso serio le solca il viso. "Non la ferire, non le fare del male, non..."

"Tutti 'non' quando è successo da poco. Lo sai che Rebecca è forte".

Proprio in quel momento entra Rebecca vestita con jeans e maglietta nera, gli stivali alti dello stesso colore della maglietta e una giacca di pelle che la rende infinitamente sexy. Mamma la guarda adorante, mettendo contemporaneamente il pane nella macchinetta. 

"Buon giorno signora". 

Mamma sospira. "Ciao Becca". 

Rebecca avverte subito che c'è qualcosa di strano e mi guarda perplessa. Io scuoto la testa, facendo segno di evitare mia madre, quindi mi viene dietro, fregandomi la birra e bevendo un sorso. "C'è un buon odore di toast, signora. Cosa ha messo dentro?"

"Del bacon e del cheddar" risponde quasi estasiata, poi guarda me. "Accompagna tu Rebecca stamattina, sarebbe molto bello da parte tua". 

M risveglio. "Se a Rebecca va". 

Rebecca annuisce. "Sì, cioè... okay" dice sorridendomi. 

Ora sono io che mi sciolgo. 

Mangiamo in silenzio, ma mia madre continua a guardarci alternativamente, sorridendo come un ebete e facendomi fare una bruttissima figura. 

"Okay, adesso noi andiamo" dico prendendo la mano di Rebecca e trascinandola fuori. 

In garage chiudo la porta e lei mi afferra le spalle spingendomi contro il muro ed imprigionandomi. "Ho voglia di baciarti" sussurra sulle mie labbra, per poi unirle alle mie. 

Il bacio è lento e sensuale ed io non impiego molto ad approfondirlo. Le prendo le gambe, ribaltando la situazione e schiacciandola al muro, infilandole una mano sotto la maglietta e carezzandole il ventre piatto. La sua pelle è liscissima, mi piace e vorrei baciarle i centimetri che ora sto esplorando. 

Fremo di desiderio e lei lo avverte perché ridacchia soddisfatta, intensificando il bacio. 

"Non vorrei farlo qui, Dorian" mi dice fermandosi. "Non voglio qui". 

Annuisco e mi stacco da lei perché se sono ancora addossato al suo corpo, rischio di strapparle i vestiti di dosso. "Andiamo a scuola". 

Sorride e scende un po' stordita. Vado alla moto, montando sulla sella e invitandola a salire. 

"Dorian, io mi fido di te, okay? Adesso che tutto è cambiato, non roviniamo niente. Cerchiamo di mantenere le distanze, così che nessuno possa farci domande. Almeno a scuola, ti prego. Non voglio che lo sappia qualcuno". 

"Cosa dovrebbero venire a sapere?" domando eccitato. 

Lei arrossisce di colpo. "Che io e te ci stiamo innamorando". 


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Scusate il ritardo, ma ho avuto moltissimo da fare con gli altri libri 

che metterò su Amazon. 

Vi chiedo di avere pazienza!

Non mi sono scordata di voi, ma se non avrò buoni risultati di lettura su Wattpad

la storia di Rebecca e Dorian potrebbe rimanere in sospeso per un po'. 

Mi dispiace, non posso farci niente. 

Comunque spero che questo capitolo vi piaccia e che la storia stia assumendo

una piega che vi interessa. 

Un bacio e grazie a tutti!!




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