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Helen guardò il telefono: un messaggio da Julio.
<< Oggi usciamo :D alle sedici e trenta al parco della scuola, va bene?>> lesse a voce alta.
Erano passati cinque giorni da quando era andata a scuola per la prima volta, e in quel periodo era entrata in confidenza con Julio, però fino alla fine era convinta che lui non volesse davvero uscire con lei.
Si gettò sul letto " Cosa faccio?" pensò, poi digitò sulla tastiera " okay, ci sarò " e prima che potesse ripensarci lo inviò. Guardò l'orario: erano le tre e mezza e cominciò a prepararsi. Poi si avviò verso il luogo di incontro, con gli auricolari nelle orecchie come sempre. Stava pensando a Emily. Il suo comportamento era davvero enigmatico, quando la incontrava per i corridoi le sorrideva, ma non si fermava mai a parlarle, e lei del resto non la salutava nemmeno, era stata Emily stessa a chiederlo no?
Questo le faceva rabbia, si sentiva presa in giro: se davvero voleva essere sua amica perché non stava con lei? Forse si vergognava? Helen si sentiva solamente usata.
Senza rendersene conto arrivò al parco, dove trovò gli altri. Erano per lo più ragazzi, tutti della stessa età all'incirca. Li raggiunse con passo svelto, stampandosi sul viso il sorriso più allegro di cui era capace. Julio la vide, e un sorriso spontaneo nacque sulle sue labbra << Helen!>> chiamò. Lei li raggiunse << Ciao>> disse cercando di apparire calma e di non soccombere alla sua timidezza. Tutti risposero al suo saluto << Ragazzi lei è Helen, una mia nuova compagna di classe >> la presentò Julio << Helen loro sono i pazzoidi dei miei amici>>
Ad uno ad uno si presentarono stringendole la mano, e lei memorizzò alla svelta tutti i nomi. C'era un ragazzo con i capelli rasati ai lati e un vaporoso ciuffo biondo, il pearcing al labbro e la solita aria da sbruffone, e si chiamava Zack; un'altro ragazzo di nome Charles e lui sembrava un tipo apposto; Amanda, una ragazza dai lunghi capelli biondi ossigenati e la bocca piena di lucidalabbra ( a Helen ricordò la classica ochetta ignorante); un altro ragazzo di nome Oliver dall'aria misteriosa; e una ragazzina, Lucy che sembrava la più piccola, bassa e magrolina ( più bassa di Helen il che è tutto dire visto che lei non era alta) aveva i capelli legati in due codine e sembrava simpatica. Tutto sommato non sembravano male, pensò Helen per rincuorarsi.
<< Andiamo a prendere qualcosa da mangiare?>> propose Zack e tutti annuirono.
Helen si era promessa di cercare di inserirsi nel gruppo e conversare, ma scherzavano tutti così allegramente, e lei si sentì di troppo. L'unico che le rivolgeva parola era ovviamente Julio. Si sedettero in un locale e ordinarono da mangiare; Helen cominciò ad annoiarsi, forse uscire era stata una cattiva idea. Loro possibilmente erano amici da tempo, facevano battute che non capiva e facevano discorsi per lo più stupidi. "Ecco la dimostrazione che non sono fatta per stare con gli altri. Ho lasciato la Casa per crearmi una vita sociale, ma forse sto sbagliando tutto.."
Julio interruppe i suoi pensieri
<< Vado un attimo al bagno raga>> disse. Amanda gli sorrise sbattendo le ciglia piene di mascara e piegò le labbra lucide e rosa in un malizioso sorriso << Vuoi che venga con te?>> chise seria. Ad Helen cadde la mascella per terra, non era abituata a quel genere di cose. Gli altri ridacchiarono.
<< ehm NO.>> rispose il moro, e se ne andò. Helen all'improvviso realizzò di essere sola con degli sconosciuti che la guardavano curiosi; sapeva che non avrebbe retto quegli sguardi e possibilmente le avrebbe preso un attacco di panico, così uscì le cuffiette per ascoltare musica e rilassarsi.
<< Ehi>> disse Zack poggiando i piedi sul tavolino << Guarda che è da maleducati ascoltare la musica quando sei in compagnia>>
<< Infatti>> affermò Amanda << cioè che motivo ha di fare l'asociale>> stette un attimo in silenzio, poi con gli occhi che brillavano dalla cattiveria aggiunse << Comunque è da un po' che volevo dirtelo. Prendilo come consiglio da parte di un'amica, non legare i capelli: si vedono le orecchie a sventola>>
Helen arrossí, lo stomaco le bruciò. Poggiò istintivamente la mano sul suo orecchio, che in realtà era perfettamente normale.
<< M-ma io.. Faccio sempre la treccia, sto più c-comoda>> mormorò con un filo di voce.
Amanda fece un'espressione sconvolta e così finta da risultare comica << Cosa?! Tu vai in giro sempre in queste condizioni? Io ho pensato che, visto i tuoi capelli oleosi, non avessi avuto il tempo di fare lo shampoo e per questo li avessi legati.>>
Helen non rispose, l'unica cosa che riuscì a pensare fu che lo shampoo lo aveva fatto quella mattina. Zack sgignazzava, Lucy intervenne << A me non risulta nulla di quello che hai detto.>> poi si rivolse ad Helen << Non ascoltarla>> le disse << È stupida a volte>>
Amanda la colpì al braccio << Piantala stronza>> e si mise a ridere.
Helen era rimasta interdetta; stavano scherzando? Erano seri? Ridevano di lei?
Guardò Charles ed Oliver, impegnati a guardare qualcosa con il telefono, ma non fece notare il fatto che loro tenessero gli auricolari. Guardò speranzosa la porta del bagno, ma non c'era ombra di Julio e sapeva che avrebbero continuato a prenderla in giro. Julio non lo avrebbe permesso, Julio le voleva bene, forse.
<< Comunque >> cominciò Zack << quanti anni hai?>>
<<Sedici>>
<< E come mai sei nuova al liceo>>
<< Prima d'ora ho studiato dai privati>>
<< Intendi quelli in cui paghi e basta? E ti promuovono senza studiare>>
Helen strinse i pugni. << No. Ti assicuro che io ho studiato.>>
Amanda che intanto aveva preso una gomma da masticare e apriva e chiudeva la bocca con l'eleganza di una pecora la guardò, divertita. Helen prese il bicchiere di succo che aveva ordinato e cominciò a berlo lentamente, cercando di non far tremare la mano. Ad Amanda venne in mente quella che, le parve, una splendida idea, così mentre la povera Helen beveva gridò << BOOOOOM!!!!>> e lei presa alla sprovvista si rovesciò il succo addosso. Tutti scoppiarono a ridere.
<< AHAHAHAHAHAHAH adesso sembra che ti sei pisciata addosso!!>> schiamazzò Zack, attirando l'attenzione di tutte le persone dentro il bar. Helen voleva scomparire, polverizzarsi, piangere; ma non avrebbe fatto nulla di tutto questo, non davanti a loro, così si alzò e se ne andò senza dire una parola.
Qualche minuto dopo Julio uscì dal bagno << Scusate se ho perso tempo, ma ho dovuto espellere cose solide>> disse scherzoso, poi si accorse che un posto era vuoto << Ehi dov'è finita Helen?>>
<< La psicopatica asociale? Se ne andata via di punto in bianco>>
<< Amanda, questa volta hai esagerato>> l'ammoní Lucy.
Julio la guardò in cagnesco << Idiota, cos'hai fatto questa volta?>>
Amanda lo guardò con occhi da cucciolo << Stavo solo scherzando >>
<< Si certo, come no!>> grugní lui, prese la giacca ed uscì a cercarla.

Helen stava seduta nella panchina del parco, da sola, a guardare il crepuscolo. Era troppo indignata, offesa, umiliata. Per quale motivo le persone la trattavano in quel modo? In tutta la sua vita non c'era stato qualcuno che le avesse voluto bene veramente. Nessuno.
Ma proprio mentre pensava quelle cose vide Julio correrle incontro.
<< Julio?!>> esclamò lei, stupita.
<< Helen!>> la chiamò il ragazzo con il fiato corto, e lei con le labbra che tremavano gli corse incontro. Si abbracciarono e lei scoppiò a piangere. Forse per la gioia, forse per la frustrazione, pianse.
<< Lascia perdere qualsiasi cosa ti abbiano detto>> le sussurrò. << Sono stupidi>>
Helen non rispose, ma restò stretta a lui, guardando distrattamente le altalene. Poi una di questa all'improvviso cominciò a muoversi; avanti e indietro.
Avanti e indietro.
Avanti e indietro.
Sempre più forte. Helen volse subito lo sguardo da un'altra parte, convincendosi di non aver visto nulla.
" È solo nella tua testa " si ripeteva, angosciata. Poi per distrarsi alzò lo sguardo incrociando quello di Julio e chiese << Ho le orecchie a sventola?>>
Lui sorrise dolcemente << Assolutamente no>>.

La ragazza di polvereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora