Era passato qualche giorno dall'ultima, terribile, allucinazione. Da quel giorno il tempo passato a casa era stato un susseguirsi di scricchiolii sinistri, ombre, sussurri confusi, respiri dietro il collo.
Ed Helen non poteva più sopportarlo.
Ormai passava la maggior parte del tempo fuori casa, l'aria che si respirava lì era diventata davvero insopportabile, sembrava di stare in una di quelle case dell'orrore.
Non riusciva a spiegarselo, era come se chiunque ci fosse dietro quelle angoscianti visioni, in quel periodo si stesse divertendo a tormentarla. Ormai erano sempre più frequenti e sempre più terribili, ed Helen ogni volta ne scampava solo per un pelo: un secondo prima di collassare riprendeva il controllo.
Era sabato pomeriggio, e stava aspettando che Julio arrivasse al luogo dell'appuntamento; era in anticipo di circa tre quarti d'ora, ma aspettare da sola era pur sempre meglio di stare a casa.
Sospirò. Non aveva la minima idea di cosa fare per aiutare Emily; in effetti era da tanto tempo che non vedeva la ragazza rossa, magari avrebbe potuto darle qualche consiglio; così la chiamò.
Emily le apparve davanti, con il solito sorriso piccolo e amichevole.
<< Ehy Helen, come va?>>
<< Non bene>> disse lei tetra, rovesciando la testa all'indietro.
<< Allucinazioni. Terribili, angoscianti.>> continuò, guardando il cielo plumbeo.<< Chi potrebbe mai volere questo da me?>>
<< Non c'è mai un perché dietro questo tipo di attività paranormali. Lo fanno per puro, sadico, divertimento.>>
<< Ma vuol dire che sarò condannata a passare la vita così?>>
<<Non ne ho idea Helen. Il mondo degli spiriti e molto vasto e pieno di sfaccettature... È impossibile conoscere tutti i tipi di fantasmi>> rispose Emily sedendosi accanto a lei.
<< Quindi in generale ci sono fantasmi buoni, ovvero gli spiriti di coloro legati agli umani, e i fantasmi cattivi ovvero le anime dei peccatori. E questi prendono gusto nel perseguitare gli umani. Se si muore a causa loro ci si polverizza, scomparendo dalla memoria di tutti. Poi ci sono vari casi specifici, giusto?>>
<< Si>> confermò l'altra << Ad esempio ci sono fantasmi non corporei, altri che risultano solidi al tatto>>
<<Quindi tu fai parte di questa seconda categoria?>>
<<Esatto>>
<< Beh si, in effetti volevo chiederlo da tempo. >> rifletté Helen sistemando la treccia che, quel giorno, aveva fatto a spina di pesce. << Ma allora come hai fatto ad attraversarmi? Come fai ad apparire dal nulla?>>
<< È come se mi scomponessi per poi ricompormi>> spiegò la rossa.
<< Ah capisco>> Era così affascinante il mondo dei morti, sicuramente molto più di quanto lo sia quello dei vivi. Helen non disse nulla nonostante avesse così tante domande da fare, ma aveva bisogno di fare ordine in mente. Dopo qualche minuto di silenzio chiese << Emily, tu hai mai conosciuto un fantasma malvagio?>>
<< Si..>>
<< Davvero? Racconta>>
<< Non c'è molto da raccontare, l'ho visto di sfuggita. Era come tutti gli altri fantasmi, non c'è alcuna differenza fisica. Ho capito cos'era in realtà quando l'ho fissato negli occhi>>
Helen rabbrividí.
Non gli facevano paura i fantasmi, buoni o cattivi che fossero, ma quello che riuscivano a fare. " E se morissi? E se Julio si dimenticasse di me?"
Proprio in quel momento vide il ragazzo andare verso di lei con passo slanciato.
<< Sta arrivando il tuo amico. Sarà meglio che vi lasci soli>> disse ammiccando Emily, e sparì. Helen osservò il ragazzo che si avvicinava a lei: indossava una felpa aperta grigio fumo, sotto teneva una maglietta nera; indossava anche jeans larghi e sbiaditi e delle converse nere e sporche. La salutò con la mano << Helen >> esclamò << Aspetti da tanto?>>
<<No >> disse lei sorridendo << Solo da qualche minuto>>
<< Ho una sorpresa per te>> fece Julio.
<< Cosa?>>
<< Ti andrebbe una passeggiata sul lungo mare?>>
<< Certo!>> esclamò lei. La prese per mano e la condusse in un parcheggio
<<Oggi ho il motore>>trillò lui << ed in più..>> aprì lo zaino <<Marshmellow!!>>
<< Noooo, non ci credo!>> disse Helen con gli occhi che brillavano << Mi stai dicendo che andremo ad arrostire marshmellow sulla spiaggia?>>
Lui annuì con vigore << Mh Mh>>
<< No basta, Ti adoro. Su cosa aspetti! Andiamo!>>Disse lei prendendo il casco dalle mani del ragazzo. Lui rise, poi insieme partirono.
Il cuore di Helen non smetteva di battere mentre si stringeva alla sua schiena; il sole stava già tramontando e nel cielo si intravedevano le stelle.
Si fermarono nel parcheggio, poi scesero una scala che portava alla spiaggia. Questa era deserta, buia, spettacolare. Il rumore delle onde era quasi assordante, e il vento sbatteva i loro capelli in faccia come se fossero fruste. "Meno male che li ho legati " pensò lei.
Poi si girò a guardare Julio e lo trovò che lottava con il cappuccio della felpa << Che palleeee>> esclamò, cercando di genere il cappuccio che il vento tirava giù.
Helen rise, e lui pensò che la risata di lei fosse splendida, come pioggerella fresca che cade sui vetri.
Cercarono legna per accendere il fuoco, poi presero un tronco grosso che usarono a mo' di panca, e con dei rametti infilzarono i marshmellow.
Helen cominciò ad arrostirli, girando il legnetto tra le mani, gli occhi persi tra le fiamme del fuoco.
Lui la guardò: le fiamme creavano ombre sul suo viso, e queste rendevano perfettamente giustizia all'aria di mistero e malinconia che sempre la circondava. Era così bella: con gli occhi azzurri come il cielo, che sembravano racchiudere tutto il suo triste passato. Julio osservò ogni piccolo particolare di lei: il modo in cui portava una ciocca dietro l'orecchio, il mento poggiato sulla mano. Voleva imprimere tutto nella sua mente, ma non come un pittore che dipinge sulla tela con i suoi pennelli, ma come un assassino con un coltello, e l'avrebbe incisa nel suo cuore.
<< Ehi, a cosa pensi?>> chiese.
Lei si ridestò <<A tutto e a niente>> rispose, prendendo un pezzo di marshmellow.
<< Mi piacerebbe entrare nella tua testolina, e capire cosa pensi tutto il tempo!>> esclamò lui con tono scherzoso, colpendola piano con il pugno. Lei rise << È meglio di no >> affermò, mentre le immagini di tutto quello che aveva vissuto scorrevano nella sua mente << Impazziresti>>
E Julio non poteva capire quanto fosse vero.

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La ragazza di polvere
ParanormalHelen, sedici anni, un passato tormentato, ed un'inquietante potere che la porterà verso un tragico finale. tratto: Madame Smith la guardò perplessa > chiese. > Nessuno rispose.