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Helen tremava, sconvolta.
<< C-cosa?>>
<< Sono un fantasma Helen. Avrei dovuto dirtelo vero?>>
No, non era possibile. Non poteva essere reale. Allora non era tutto nella sua testa, sin da bambina le cose che aveva visto erano reali.
<<Quando ci siamo incontrate per la prima volta e tu mi hai risposto sono rimasta basita. Poi però ho ricordato che ci sono umani in grado di vederci>>
<< Quindi, tutte le volte che ho visto delle persone che gli altri non vedevano erano fantasmi?>> chiese Helen, che ancora tremava. Tremava perché la verità stava venendo a galla, e anche perché l'inquietava il fatto di avere un fantasma davanti, seppure era la stessa persona con cui parlava da cinque giorni.
<< Proprio così>>
<< E anche le allucinazioni?>>
Emily aggrottò la fronte << Potrebbe essere, il mondo dei fantasmi è ampio>>
Stettero in silenzio, ad ascoltare l'assurda verità che vibrava nell'aria.
Helen riusciva a vedere i fantasmi.
Per quanto questo fosse assurdo tutto adesso sembrava spiegarsi in modo logico; e forse in cuor suo aveva sempre saputo che quelle cose erano più di una semplice fantasia, ma lo aveva sempre negato, pure ( e soprattutto) a se stessa in virtù del puro raziocinio: lei non credeva ai fantasmi, o meglio credeva solo a ciò che vedeva.
Eppure adesso ne aveva proprio uno davanti.
Assurdamente vero. Però più ci pensava più sembrava normale, in fondo si era sempre sentito parlare di gente che vedeva i fantasmi, e lei era una di loro.
<< Quindi non sono l'unica?>>
<< No. Le persone con questo capacità sono pochissime, ma ci sono. Non avrei mai immaginato di incontrarne una>> spiegò Emily.
La testa di Helen stava scoppiando: così tante cose da capire ed altre da chiedere.
<<Mi stai dicendo che non esistono né inferno né paradiso?>>
<< No, non proprio. C'è l'oltretomba, ma non è come ci insegnano. Quando muoriamo le anime vanno oltre, tutto qui. Però ci sono delle anime che non riescono ad attraversare la luce, perché sono legate fortemente a qualcosa della terra, qualcosa che le spinge a restare, a volte anche contro la loro volontà; e poi ci sono le anime malvagie, condannate a stare qui per l'eternità perché hanno compiuto una brutta vita; è come se il cosiddetto inferno fosse sulla terra stesso. E questi sono gli stessi fantasmi che perseguitano gli umani. Quando si parla di case infestate e di attività paranormali si tratta di loro, per loro è una sorta di passatempo, sono stati malvagi da vivi e continuano ad esserlo anche da morti, e da questi fantasmi ti devi riguardare.>>
<<E tu... Fai parte di quale "categoria"?>> chiese Helen.
Emily divenne triste, e all'improvviso sembrò diventare più amorfa, più pallida. << Della prima; non riesco ad andare oltre.>>
Helen deglutí, più tranquilla.
Tutto sommato per quanto la notizia fosse inquietante e sconvolgente se ne sentiva rassicurata: quando vedeva cose del tipo paranormale si convinceva di immaginarsi tutto, ma questo la faceva sentire sempre un po' " strana"; non che ora non lo fosse, ma almeno era sicura di non essere pazza.
Vedeva i fantasmi e se ne sarebbe fatta una ragione. Solo una cosa non aveva chiara ancora, ma decise di non chiedere spiegazioni perché già smaltire quello che aveva sentito era difficile. Non era mai stata particolarmente religiosa, ma scoprire con esattezza cosa c'è dopo la morte non è roba da nulla, e sapere che le religioni si sbagliano nemmeno.
Fece un respiro profondo: adesso era più serena.
<< Vorrei dire si essere sconvolta, ma non lo sono. O meglio, lo shock iniziale c'è stato eccome, ma solo perché ti sei rivelata all'improvviso come un fulmine a ciel sereno; adesso che ci rifletto mi sembra quasi... Normale>> disse << Forse il mio subconscio lo ha sempre saputo>>
Emily annuí, poi si sedette per terra.
<<Ascolta>> fece << Non ti voglio assolutamente costringere ad essere amica con un fantasma. Capisco benissimo che tu non voglia avere a che fare con me; di positivo c'è solo che adesso sai di avere la Capacità, così potrai riguardarti da possibili pericoli>>
Helen mise le mani all'interno delle tasche della felpa, fissandosi la punta delle converse. Cosa doveva dire? Non lo sapeva.
Non lo sapeva perché nonostante Emily fosse un fantasma lei le avrebbe potuto volere bene. Alzò lo sguardo verso l'altra: stava con le gambe coperte dai collant neri premute contro il petto, racchiuse dalle braccia e dalle mani chiuse in un pugno, il mento nascosto nelle ginocchia e gli occhi vuoti. Erano vuoti i suoi occhi verdi, vuoti come diventerà ogni occhio che vedrà la morte.
Era incredibile come non se ne fosse mai accorta prima. Quegli occhi che sembravano rivolgere sguardi apatici a qualsiasi cosa, occhiate prive di qualsiasi calore umano. I suoi occhi erano morti proprio come lei.
Ma forse la frase " gli occhi sono lo specchio dell'anima" è sbagliata, gli occhi di Emily erano vuoti, ma lei no. Nonostante fosse un fantasma stava provando sentimenti; Helen riusciva a vederli passare per il suo viso, prepotenti e devastanti, malinconici e tristi.
Emily era solo un fantasma, ma il suo cuore pulsava come quello di un qualsiasi essere vivente.
<< Ma che stai dicendo>> disse Helen avvicinandosi a lei << Ti ho già detto che gli amici li scelgo da sola. Se ti voglio come amica non importa che tu sia un fantasma, un demone o un unicorno, tu lo sarai; sempre che tu lo voglia. L'amore è qualcosa di essenziale, se togli questo cosa resta all'uomo? Solo la malvagitá. L'amore ci tiene gentili, ci tiene forti. È questa la forza dell'amore Emily: l'amore va oltre, oltre i pensieri, oltre il genere, oltre gli stereotipi, oltre la cattiveria, oltre la corruzione, oltre qualsiasi tipo di barriera, ed anche oltre la morte.>> fece un altro passo e poi si inginocchiò di fronte a lei << Perciò Emily: vuoi essere mia amica?>>
Lei scoppiò a piangere, un pianto da cui trapelava dolore puro, un pianto di cui i singhiozzi sembravano raccontare tutte le sue sofferenze in una straziante melodia.
Si avvicinò ad Helen, mettendosi anche lei in ginocchio, si asciugò le lacrime e poi con il sorriso più felice che avesse mai fatto da anni e gli occhi che ancora scintillavano disse.
<< Si lo voglio, Helen>>
E si abbracciarono.

La ragazza di polvereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora