Helen camminava a passo svelto con l testa bassa, stringendosi nella sua sciarpa.
Voleva arrivare subito a casa di Thomas e cercare di scoprire qualcosa riguardo Emily, anche se ancora non sapeva né in che modo, né come presentarsi. Arrivò davanti un portone marrone e lucido che corrispondeva all'indirizzo, esitò prima di bussare, ma poi suonò il campanello. Nessuno rispose, ma proprio quando stava per andarsene si voltò e vide un ragazzo avvolto in un cappotto nero che si avvicinava parlando con delle ragazzine, che potevano avere qualche anno in meno di Helen.
" Che sia lui Thomas?" si chiese, osservando il ragazzo, che sorrideva amabilmente alle ragazze.
<< Spero di esservi stato di aiuto>> stava dicendo, mentre quelle annuivano continuando a sorridere.
<< Si, tantissimo>> esclamò una.
<<Grazie!>>disse l'altra, e insieme se ne andarono con aria emozionata.
Il ragazzo si girò ridendo e scuotendo la testa, poi uscì delle chiavi dalla tasca e si avvicinò al portone.
Helen lo scrutò attentamente: aveva i capelli corti e ondulati, il viso angelico, quasi troppo perfetto se non fosse stato per le sopracciglia folte che davano il giusto equilibrio; era alto e trasmetteva sicurezza.
Di certo corrispondeva alla descrizione di Emily: un bel ragazzo che piace a tutti, un ragazzo a cui non si può resistere e che già a prima vista sta simpatico. Se davvero era profondo e sensibile come aveva detto Emily, Helen capiva perché l'amica si fosse innamorata perdutamente di lui.
Il ragazzo si accorse di Helen che lo fissava, lui sorrise << Ti posso aiutare?>> chiese con garbo.
Helen si riprese dai suoi pensieri, arrossí << S-si, scusa>> " che figuraccia" << Tu sei Thomas?>>
Lui la guardò stupito << Si sono io. Come mi conosci?>>
Helen sorrise << Ecco, io sono un'amica di Emily>>
Il ragazzo la guardò intensamente, mentre gli angoli delle labbra cadevano verso il basso, tutta la gioia che lo avvolgeva sino ad un secondo prima era scomparsa.
<<Emily è morta più di un anno fa, lo sai vero?>>
Anche Helen si fece seria improvvisamente << Si. Sono qui proprio per questo>> fece, mentre dal cielo cominciavano a scendere candidi fiocchi di neve.
<< Come posso esserti di aiuto precisamente?>>
<< Vorrei solo scambiare due parole con te>> rispose Helen restando sul vago.
Il ragazzo annuì, sospirando << Bene, in questo caso non c'è motivo di restare qui fuori a congelare. Su entra dentro>> disse accostandosi al portone.
<< Okay..>> disse Helen, che dapprima aveva pensato di rifiutare ma che adesso sentiva le dita delle mani troppo fredde ed intorpidite.
Lui aprì la porta ed entrò, scrollandosi la neve di dosso; poi fece spazio ad Helen che entrò ringraziando.
<< Vieni, accomodati in salotto. >> disse conducendola lungo il corridoio.
Le indicò un divano che stava vicino un caminetto, lui si sedette di fronte a lei su uno sgabello.
<<Scusa, non potevo lasciare una bella ragazza sotto la neve. Spero che non ti dia fastidio>>disse passandosi una mano tra i capelli.
<< No, anzi sei stato molto gentile>> rispose Helen, leggermente in imbarazzo.
Lui si fregò le mani << Bene, tu mi conosci, ma io no...>>
<< Sono Helen>> si presentò quella, interrompendolo.
<< Piacere. Non mi ricordo che Emily mi abbia parlato mai di te>> esordì << Senza offesa>> si affrettò ad aggiungere.
<< È normale>> lo rassicurò Helen << Ci conoscevamo tramite social network>>
Lui annuì << Capisco>> guardò distrattamente le fiamme che ardevano nel camino, poi tornò a concentrarsi su Helen << E come mai sei qui oggi>>
<< Ecco, la sua morte mi ha sconvolto>>
<< Si è stato devastante per tutti>> aggiunse lui, con tono grave. Helen osservò la sua espressione seria e triste, e le si strinse il cuore.
<< Mi dispiace farti tornare alla mente ricordi spiacevoli...>> disse con un fil di voce. Lui la interruppe con la mano
<<No tranquilla. C'ho messo tanto, ma ormai ho superato il lutto>> Thomas riprese a guardare il camino << Emily era una ragazza meravigliosa, ma sono sempre i migliori ad andarsene. Aveva diciassette anni quando l'ho conosciuta, ma ragionava come se ne avesse venti>> fece una breve risata << Dio, che testa che aveva. Non stava mai con i piedi per terra>> il ragazzo si era ormai perso nei ricordi << era bellissima e triste, ed io mi sentivo in dovere di proteggerla da tutto e da tutti. Ma scusa, mi sto lasciando trasportare. Dimmi, cosa vuoi sapere di preciso? >>
Helen che stava ascoltando con un sorriso, commossa, scosse la testa << Tranquillo. Prima racconta, mi piace ricordarmi di lei in questo modo>>
Lui sorrise << Già, ho sofferto tantissimo quando è morta. Mi sono sentito svuotato.
Emily era ancora così giovane, ed è morta per uno stupido incidente>>
<< Io..>> si azzardò Helen << credo che non si sia trattato di un incidente. Le circostanze sono troppo confuse, ed Emily era sempre così attenta... Credo che...>>
<< Sia stata uccisa?>> concluse il ragazzo.
Helen restò ferma << Sì. >>affermò dopo.
Thomas fece un profondo respiro << In realtà neanch'io credo si tratti di un incidente>>
<< Davvero?!>>
<< Si >> sussurrò lui. Chiuse gli occhi << Emily era una ragazza dolcissima, ma era sempre triste. Lo possono confermare tutti. Era, oserei dire, depressa, specialmente in quel periodo. Io cercai in tutti i modi di farla stare bene, ma nulla da fare, era sempre triste e sola. Io credo che si sia suicidata, anzi ne sono sicuro>>
<< Eh?!>> esclamò Helen, sconvolta.
Le tornarono in mente le parole di Emily " Avevo appena ripreso in mano la mia vita, e mi hanno uccisa".
Qualcosa non quadrava.
<< Ma è impossibile! Lei stava imparando ad essere felice e ci stava riuscendo, non si sarebbe mai tolta la vita.>>
<< Questo è quello che credi tu. Io ne sono sicuro, perché...>> fece una pausa << Perché me lo ha detto lei, proprio qualche giorno prima. Pensavo di essere riuscito a farla ragionare, ed invece...>>
<< Ma questo non è vero! Lei ti aveva appena lasciato e voleva vivere la sua vita serenamente>>
<< Cosa puoi saperne tu?>> Thomas stava alzando leggermente il tono di voce. << Io la conoscevo più di chiunque altro, perché l'amavo>> disse riacquistando la calma << Già l'amavo>>
Helen aggrottò le sopracciglia. La versione di Thomas era incoerente alla versione di Emily.
<< Quindi, secondo te, lei si è suicidata?>>
Lui annuì << Ne sono certo>>
<< Ma allora perché nelle interviste dici il contrario?>>
<< Perché dicendo la verità avrei solo causato un altro dolore alla famiglia, capisci?>>
Helen non disse nulla, strinse le labbra e lo guardò intensamente, come se provasse a leggergli nell'anima. Stava mentendo. Emily non voleva morire e per di piú era sicura di essere stata spinta.
<< Ascolta, io voglio la verità>>
Lui serrò le labbra e strinse i pugni.
<< Stai forse insinuando che ti stia mentendo?>>
<< So solo che Emily non voleva morire, ne sono certa>>
<< Ti sbagli>>
<< No, lei è stata uccisa!>>
<< Non è vero! >> ruggì lui <<Lei si è suicidata! Mi ha lasciato, ha troncato i rapporti con tutti!>>
<< Quindi ammetti di essere stato lasciato! E sai perché?>>
Lui non disse nulla
<< Perché si sentiva soffocata dal vostro rapporto>>
Lui ghignò << Pfff, che sciocchezza. Io la trattavo benissimo.>>
<< Non lo metto in dubbio. Era un problema che andava oltre le tue capacità, per questo lei ti ha lasciato>>
<< È stata egoista in questo. Non ha mai pensato che questo avrebbe fatto soffrire anche me>>
Le orecchie di Helen bruciarono << Beh, forse per una volta ha dovuto mettete se stessa prima degli altri. Era necessario per la sua salute, ha rinunciato al tuo amore per la sua vita>> fece <<Emily non è stata egoista, ha solo deciso di uscire fuori dal buco nero in cui era stata risucchiata. Per questo stesso motivo non si sarebbe mai uccisa>>
Thomas aveva ascoltato con le labbra piegate in una smorfia disgustata, quasi sconvolta, come se avesse mangiato qualcosa di molto amaro.
<< Stai sbagliando tutto Helen cara.
Emily, si è uccisa perché non voleva vivere, altrimenti perché mai avrebbe lasciato un come me, cioè guardami>>
Helen si alzò lentamente, ormai sicura di aver capito tutto << Sei troppo sicuro di te Thomas. È vero sei un bel ragazzo, ma è stata proprio questa tua popolarità a sotterrare Emily nell'insicurezza.>>
<< Come ti permetti, io amavo Emily! E lei mi ha lasciato!>> abbaiò il ragazzo, con un folle luccichio negli occhi. Helen avanzò lentamente
<< Lo so bene. E dimmi, non è che per caso il dolore di essere stato abbandonato proprio dalla ragazza che hai amato ti abbia portato a compiere un gesto estremo, come ad esempio... Ucciderla?>>
Lui si alzò rovesciando lo sgabello per terra << TI SBAGLI!>> l'interruppe troppo velocemente << STA' ZITTA STUPIDA RAGAZZA>>
<< SEI STATO TU! AMMETTILO! ACCECATO DALLA RABBIA HAI UCCISO LA STESSA RAGAZZA CHE PER MANO TUA AVEVA SOFFERTO PER TANTO TEMPO!>>
<< SMETTILA DI DIRE CAZZATEEE!!!>> tuonò come una furia Thomas, prendendo lo sgabello e lanciandolo contro il muro. Restarono in silenzio, l'unico rumore udibile era il respiro affannato di lui.
Helen aveva il cuore accelerato dalla paura; si fece coraggio << Emily...>> disse con voce tremante << voleva solo essere felice>> Thomas si avvicinò al camino, Helen continuò <<Ma per farlo, doveva allontanarsi da te>>
<<Io l'amavo...>> disse lui sussurrando << L'amavo come mai avevo amato nessuna, e lei mi ha lasciato>>
<<Lo ha fatto perché...>>
<<LO SO. Ma ti sembra che mi piaccia essere così? Sempre al centro dell'attenzione? Se fossi stato diverso io e lei avremmo potuto vivere come una normale coppia>> le lacrime avevano cominciato a scendere sul giovane volto di lui.
A Helen seccò la gola, dunque anche lui soffriva davvero, Emily era forse stata la prima ad accorgersi della tristezza del ragazzo.
<<L'amavo, e quando mi ha lasciato mi è sembrato di morire. Lei sapeva tutto di me, avevamo passato un anno insieme... >>
<< Anche lei ti amava tantissimo>> affermò Helen con voce calda << Stanne sicuro>>
Thomas aveva preso a singhiozzare << Non so cosa mi ha preso...>> ormai piangeva a dirotto << Non so perché, ma io... Io.. >> pianse << IO L'HO UCCISA>> giù lacrime.
Helen trattenne il fiato: l'aveva confessato. Emily apparve accanto a lei come fumo << Thomas...>> la sua voce era carica di delusione << Dunque sei stato tu ad uccidermi>>
Helen si avvicinò al ragazzo che si era accasciato sul pavimento << mi dispiace, me ne sono pentito subito dopo, ma non ho avuto il coraggio di costituirmi>>
Helen si inginocchiò accanto a lui << Fallo adesso allora. È giusto così Thomas, e tu lo sai.>>
Il ragazzo annuì, ancora piangeva.
<< Io non dirò nulla okay? Devi essere tu a farlo>> fece Helen, prese la sua borsa e si avvicinò alla porta << Addio>> disse, poi rivolse il suo sguardo ad Emily che stava vicino la poltrona, con la mano sulla bocca per coprire i singhiozzi << Noi ci vediamo a casa mia Emily, voglio darti l'ultimo saluto come si deve>> disse in un triste sussurro, e se ne andò.

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La ragazza di polvere
ÜbernatürlichesHelen, sedici anni, un passato tormentato, ed un'inquietante potere che la porterà verso un tragico finale. tratto: Madame Smith la guardò perplessa > chiese. > Nessuno rispose.