<< Ehy Julio, qualcosa non va?>> chiese Helen. Non appena aveva visto il ragazzo entrare nella classe si era accorta del suo umore nero. Julio non aveva il solito atteggiamento solare e spavaldo, ma aveva un cipiglio scuro, triste, arrabbiato, frustrato.
Si sedette pesante sulla sedia, coprendosi gli occhi con le mani. No, non poteva dirglielo, le avrebbe causato troppo dolore, e lui voleva solo vederla felice.
Helen gli poggiò la mano sulla spalla << Julio...>> sussurrò, preoccupata.
<< Non né posso più >> affermò il ragazzo, prendendo lo zaino << Non né posso più>>
Lei si sedette accanto al ragazzo << Cosa è successo? Hai voglia di parlarmene?>>
Julio fece silenzio, come spiegare?
<< Nulla, sempre le solite discussioni>> disse tetro.
Helen lo abbracciò << Non pensarci>> disse << Non sprofondare nelle tenebre Julio. Sii felice>>
Lui la strinse a se, affondando il naso nel suo collo, respirando il suo profumo. Dio, quanto l'amava.
Come poteva lasciarla?Helen ci aveva pensato a lungo, ed aveva deciso. Avrebbe aiutato Chester, non importava che questo le facesse male, non poteva lasciarlo a soffrire. Così concentrandosi chiamò << Chester>> e il ragazzo le apparve davanti. Helen come al solito non poté astenersi dal chiedersi quanto fosse bello. Il ragazzo la studiò con lo sguardo << Riesci a richiamare gli spiriti? Chi te lo ha insegnato?>>
<< Beh, veramente nessuno, lo so fare e basta>>
lui piantò i suoi occhi di petrolio su di lei << Capisco>> mormorò in fine.
<< E come mai mi hai chiamato?>>
<< Per aiutarti>>
Lui non rispose, ma sorrise debolmente << Solo perché l'altra volta ti ho aiutata a tornare a casa non vuol dire che tu debba ricambiare il favore>>
<< Non lo faccio per questo>> fece lei
<< Lo faccio perché lo ritengo giusto. Dimmi cosa ti è successo, ed io ti aiuterò ad andare oltre.>>
Lui si sedette sul divano, passando una mano sulla parte rasata dei capelli << Okay, allora siediti qui, ti dirò tutto quello che vuoi sapere>>
Helen si sedette nervosa accanto a lui, quasi timorosa di guardarlo negli occhi << Come sei morto?>> chiese in un sussurro, vergognandosi del suo poco tatto, ma doveva andare dritto al sodo.
Gli occhi di lui divennero malinconici
<<È successo sei anni fa>> iniziò << Avevo sedici anni. Io e mio fratello minore Mike eravamo in moto, in quel dannato giorno di pioggia. Un camion ci venne addosso, così all'improvviso che mi accorsi di quello che era successo solo dopo essere morto. Incidente, lo chiamarono le persone, distruzione lo chiamo io.
Io morii sul colpo, ma mio fratello no. Lui entrò in un coma profondo, ed ancora oggi lo è>>
<< È per questo che non riesci ad attraversare la luce? Sei legato a tuo fratello?>> lo interruppe Helen, lui annuì.
<< Vedi, quando si entra in coma si sta con un piede nella vita e l'altro nella morte. Le condizioni di Mike sono tanto gravi da portarlo ad avere quasi due piedi nella morte, per questo riesco a comunicare con lui>>
<< Davvero?!>> esclamò Helen, stupita.
<< Si, lui mi sente e mi risponde, mi ha chiaramente detto di voler morire. I miei genitori si ostinano a tenerlo in vita, ma lui non si risveglierà mai.>> fece una pausa <<Le persone non riescono a capire che a volte morire può essere la soluzione, non per forza la morte è qualcosa di negativo. È sempre dolorosa, ma in questo caso è addirittura necessaria>> Helen lo ascoltò profondamente colpita da quelle parole << Mike soffre in questa condizione>> continuò Chester <<Soffre perché nonostante possa parlare con me non può raggiungermi. Ed altro canto io non posso andare oltre, non posso lasciarlo qui da solo. Se solo staccassero la spina potremmo oltrepassare la luce insieme>>
Helen si alzò lentamente, mentalmente provata. Quella storia triste le aveva messo i brividi.
Mise le mani in tasca << Questo vuol dire che... Se io staccassi la spina sia tu e sia tuo fratello trovereste la pace?>>
Lui la guardò intensamente << Si >> affermò << Ma non ti voglio chiedere di farlo. È qualcosa di difficile togliere la vita a qualcuno>>
Lei si voltò a guardarlo <<Non gli sto togliendo la vita, gli sto donando una nuova libertà.>> disse << Liberando anche te>>
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La ragazza di polvere
ParanormalHelen, sedici anni, un passato tormentato, ed un'inquietante potere che la porterà verso un tragico finale. tratto: Madame Smith la guardò perplessa > chiese. > Nessuno rispose.