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Helen aprì lentamente gli occhi, allungò il braccio che parve congelarsi fuori dalle coperte e guardò l'orario: erano le 9:30 del mattino, ma lei decise di restare ancora sotto le calde coperte. Del resto era domenica mattina, faceva freddo e non aveva nulla da fare. Si girò sul fianco destro, chiuse gli occhi e pensò alla sera appena passata: era stato bellissimo passare del tempo con Julio, come sempre del resto. Stava con lui e stava bene, la sua presenza la distraeva dai suoi problemi.
Dopo mezz'ora si alzò, animata dall'unico desiderio di bere una calda tazza di cioccolata. Legò i capelli in uno chignon alto, mise un giacchettino di lana che le stava grandissimo e scese in cucina. Prese la tazza e si sedette sul cornicione della finestra chiusa, strinse tra le mani la tazza calda e cominciò a guardare fuori, vagando con la mente, bevendo un sorso del liquido dolce e caldo tra un pensiero e l'altro.
Amava quel genere di mattinate, quando poteva alzarsi con calma e lasciar navigare la mente.
Tra i vari pensieri le venne in mente quello di Emily
" Devo darmi da fare" si rimproverò " Ho già perso troppo tempo" così dopo aver finito la colazione, si gettò nuovamente sul letto con il computer.
Cominciò a fare varie ricerche, poi trovò quello che desiderava: un articolo di un piccolo giornale locale che parlava di Emily.
Lesse qualche riga che parlava in modo generico dell'accaduto, poi vide delle interviste della madre di Emily e del suo ragazzo.
<<" Era una ragazza meravigliosa, piena di voglia di vivere e di aspettative" dice la madre della giovane " Non si sarebbe mai suicidata" aggiunge.
" Emily era felice ed adorava mettersi in gioco. Aveva tanti amici e tutti le volevano bene: del resto nessuno poteva resistere al suo carattere sincero e solare. Era una ragazza d'oro " a parlare con voce rotta dal pianto è Thomas, 20 anni, compagno della vittima>>
Helen lavorò velocemente con la testa e decise che forse sarebbe stata una buona idea parlare con la madre di Emily, o con il suo ragazzo. Questo Thomas la incuriosiva, e forse lui più di chiunque altro avrebbe potuto dirle se qualcuno avesse litigato con Emily fino a  desiderare di farle del male.
Chissà cosa si prova a separarsi dalla persona amata da un momento all'altro, senza un perché vero e proprio.
" Dev'essere stato orribile per Thomas scoprire che la propria ragazza sia morta in un modo tanto orribile" pensò, alzandosi dal letto e aprendo l'armadio.  Gettò sul letto un maglione nero che arrivava a metà coscia, poi dei collant neri e pesanti e l'indossò.
Dopo si rese conto di non conoscere l'indirizzo del ragazzo di Emily così la chiamò mentalmente. Dopo pochi secondi le apparve davanti la ragazza rossa << Ehi >> salutò questa << Hai bisogno di qualcosa?>>
<<Si >>rispose Helen incrociando le gambe sul letto << Potresti darmi l'indirizzo di Thomas?>>
Emily si oscurò immediatamente in viso << Come lo conosci?>>
<< Ho letto il suo nome in un articolo di giornale che parlava del tuo incidente... Lo hanno intervistato>>
Emily restò impassibile << Capisco>>
L'altra guardò perplessa l'espressione infastidita di Emily << Come mai quella faccia?>>
<< È una vecchia storia ormai, anche se la morte mi ha impedito di renderla passato, visto che sono senza futuro.>> si gettò sul letto.
<<Thomas è un ragazzo meraviglioso.>> cominciò a raccontare << È bellissimo e stimato da tutti. Hai presente il classico ragazzo popolare?>>
Helen annuì
<< Ecco, lui è così. Quando lo conobbi mi colpì la sua profonda tristezza, in quel periodo ero triste anch'io, così pensai che in fondo anche lui fosse come me.>> chiuse gli occhi << Raccontato così di fretta non rende, ma ti giuro che è stata una storia lunga, seria e travagliata>>
<< Racconta>> la invitò con un sussurro Helen.
<< Tutto iniziò in primo liceo. Nuovi ambienti, nuovi amici e tanto da dimostrare. Diciamo che inizialmente trovai difficoltà ad inserirmi, ma piano piano costruii le mie amicizie.
Avevo imparato presto a fregarmi di quello che pensava la gente e decisi di essere solo me stessa, e questo mi faceva risultare antipatica agli occhi degli altri, e solo i miei pochi amici mi conoscevano veramente. Ecco, se noi eravamo il gruppetto degli " strani" c'era anche il gruppetto dei " popolari". Lui era il più amato, il più apprezzato, e a me faceva schifo come lo facevano tutti i suoi stupidi amici. Poi un giorno per caso ci siamo messi a parlare e mi accorsi di quanto fosse triste, diverso da quello che mi aspettavo. Era profondo, e non superficiale come i suoi amici. Fu allora che capii che forse lui la stima delle persone la meritava. Improvvisamente mi innamorai di lui, ed anche lui cominciò a nutrire interesse nei miei confronti>> fece un sorriso amaro << Non li lascio immaginare quello che dissero le persone "Vuole solo trombrarti" e " Sei un passatempo per lui " erano frasi che mi venivano ripetute continuamente, tutti si chiedevano cosa ci vedesse in me e con il tempo cominciai a chiedermelo pure io. Non riuscivo a capire come un ragazzo del calibro di Thomas potesse stare con una come me.>> prese un attimo fiato, Helen restò in silenzio quasi religioso, sempre più curiosa di conoscere questo Thomas << Questo pensiero era bloccato nella mia testa e mi rendeva sempre più debole e insicura di quanto non lo fossi già. Con il tempo questa storia divenne malata: lui era la luce e io il buio, lui era la pace ed io la guerra, io ero la neve e lui il sole. Stavamo su due pianeti completamente diversi e questa nostra diversità mi faceva stare male; avevo il terrore continuo che mi lasciasse e non mi sentivo mai abbastanza. Guardavo con rancore ogni ragazza che si avvicinasse a lui, tagliai i ponti che tanto faticosamente avevo costruito, isolandomi da tutti e ritrovandomi sola, senza nessuno apparte un ragazzo che mi faceva sentire insicura. Non andava per nulla bene. Così decisi di "guarire ", di guardare il mondo con positività, di credere in me stessa; ma per fare questo non potevo stare con lui, così dopo una storia travagliata durata per più di un anno lo lasciai.>>
Emily si mise a sedere << Anche questa volta le persone giudicarono la mia scelta, ma non lui. Lui mi capì e accettò la mia decisione. Ma di certo non è piacevole ricordare quel periodo brutto, il più oscuro della mia vita>>
Helen aveva i brividi. Non avrebbe mai pensato che Emily avesse un passato del genere alle spalle.
<< Certo che morire è stato davvero traumatico per me>> aggiunse Emily << Avevo appena ripreso la vita in mano, stavo per ricominciare ad essere felice ed invece mi hanno uccisa>> una lacrima scese sul suo bel viso, ed Helen le strinse la mano <<Scusa>> disse la rossa asciugando gli occhi con i polsi << Un po' mi rattristo nel parlarne>>
<< È normale>> la consolò Helen << la vita è così in giusta a volte, e le persone così cattive. Se non fosse stato per loro tu non ti saresti fatta complessi, e non avresti sofferto.>>
La ragazza si calmò << Hai ragione su questo Helen, ma la cattiveria fa parte dell'uomo>>
<< Lo so, e questo mi ha fatto riflettere sempre. L'umanità è così malvagia, lo si capisce ogni giorno dalle piccole e grandi cose. E se davvero esiste un Dio mi chiedo dov'è stato mentre soffrivi, mi chiedo dov'era quando ti hanno spinta sotto il treno, mi chiedo dov'era quando quel camion finì addosso a Chester e Mike, dov'era mentre la piccola Elizabeth moriva di notte, e dov'era mentre la gente uccideva lentamente Math. E sai cos'altro mi chiedo?>> Helen sentì gli occhi bruciare << Dov'era Dio quando mia madre si drogava? Dov'era quando facevo la fame? O quando piangevo di nascosto? Dov'è Dio adesso?>>
Helen stava lottando per non far uscire quelle dannate lacrime che le riempivano gli occhi, ma non era semplice. Fece un profondo respiro e chiuse gli occhi, poi Emily l' abbracciò
<< Non lo so Helen. So solo che siamo vittime di tutto questo>>
<<Ma io non mi arrendo.>> affermò Helen alzandosi e finendo di vestirsi << Io non starò in silenzio. A cominciare da te: scoprirò chi ti ha ucciso Emily, lo costringerò a confessare.>>
Emily la guardò con un dolce sorriso ancora bagnato di lacrime << Okay>> disse << Dammi un bigliettino che ti scrivo l'indirizzo>>

La ragazza di polvereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora