6.

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"Matt c'è la moto di Collin..." dissi quasi in un sussurro "Torniamo dopo, su andiamo" disse freddo. Mi prese per il polso e mi fece salire in moto restituendomi il casco.

Non riuscivo a parlare. Si era formato un groppo in gola che mi impediva anche di respirare.

Non mi ero nemmeno accorta che eravamo di nuovo alla sua piccola villetta.

Una volta entrati mi diressi subito in camera ma Matt mi strattonò contro il suo petto mettendomi un braccio dietro la schiena. Aveva uno sguardo spento, perso nel suo mondo. Ero curiosa di sapere come fosse, di conoscerlo un po' di più. 

Prendimi la mano e portami con te, basta che tu sia con me

"Matt, va tutto bene?"

"Come fai?" mi chiese prendendosi da quel attimo di buio, spostando i suoi occhi dritti nei miei.

"A fare cosa?"

Lo chiesi comunque, sebbene sapevo già a cosa si riferisse.

"Come fai a rimanere ancora qui? Non so...t-tu sei una persona instabile, anormale, potenzialmente pericolosa, come fai? Come fai a dire che va tutto bene quando in realtà non va tutto bene? Quando in realtà sei morta dentro..."

Nessuno si aveva mai provato ad aiutarmi, ne in realtà era colpa mia. Respingevo le persone, era quasi un abitudine.

Tranne uno, lui.

Cominciò ad avvicinarsi ed io di conseguenza ad indietreggiare inutilmente visto che ero intrappolata a lui. Eravamo a pochi millimetri di distanza. Sentivo il suo fiato caldo sul mio collo. Appoggiò le sue labbra morbide sulle mie, incominciando a  provocarle ed a mordicchiarle; fin quando, non mi chiese l'accesso che io accettai subito.

Cavolo, con lui stavo davvero bene.

Nel mio stomaco c'era un incontro di MMA, altro che zoo del cazzo.

Ci staccammo per riprendere fiato e in quei pochi secondi di assenza di contatto, ho capito che lui aveva in mano una parte del mio cuore ancora intatto, e non sapevo se quello che sarebbe successo in seguito mi avrebbe rotta.

Nella stanza si sentivano solo i nostri respiri irregolari, poi rincomiciammo a baciarci. La sua mano si infilò sotto la cannotta, e con un solo tocco la mia pelle prendeva fuoco, man mano saliva sempre più, fino ad arrivare al fianco del mio seno. Mugugnò qualcosa, quando si accorse che non avevo il reggiseno. Mi alzò da terra, agganciai le mie gambe intorno ai suoi fianchi e continuando a baciarmi mi portò in camera; mi accasciò sul morbido materasso e si mise a cavalcioni su di me, continuò con la sua dolce tortura di baci. 

Ero in estasi.

Inarcai la schiena, il mio corpo ormai si muoveva da solo. Mi tolse la cannotta. Ero veramente in inbarazzo nessun ragazzo mi aveva guardata in quel modo. Arrossii come un peperone, Matt se ne accorse e continuò a baciarmi.

Dopo un po' ci staccammo per riprendere fiato.

"Matt...io bè ecco...non...io..."

"Shh non fa niente, non ti preoccupare, non ti voglio sforzare"

Si sistemò vicino a me, avevo la schiena sul suo petto e lui mi cingeva il fianco con il suo braccio

"Notte piccola"

"Notte Matt"

Sentì le palpebre farsi più pesanti e mi addormentai.

><

< Avevi promesso che saresti rimasta con me Sasha, alzati! Ti prego! >

Al risveglio sentì suonare quella fottutissima sveglia provai ad alzarmi ma il ragazzo a fianco a me, me lo impedì "Matt dobbiamo alzarci se no faremo tardi..."

Non si mosse, ed io avevo i miei trucchetti.

Incominciai a baciargli il collo.

"Mi sveglierai ogni mattina cosi...?" chiese con voce roca

"Non abituartici"
"Dai su alzati se no facciamo tardi"

Si alzò e scese per fare colazione,  andai in bagno ed appena mi guardai allo specchio quasi urlai

"MATT HOOD VIENI SUBITO QUI"

Comparve preucuppato alla porta del bagno dopo qualche secondo. Ma appena mi vide si tranquilizzò visibilmente, incominciò a ridere come un matto "MI HAI FATTO UN SUCCHIOTTO"

E questo provocò in lui ancora più divertimento "QUANDO ME LO HAI FATTO??!"

"In un momento in cui eri troppo in estasi per accorgertene"

Sbuffai, poi si avvicinò e mi disse all'orecchio "E poi per dimostrare a tutti che sei mia"

Tornò giù. Ci misi anni a trovare una pettinatura decente che coprisse il succhiotto molto evidente. Dopo essermi vestita, scesi trovando
Matt davanti alla porta

Dio Mio, era bellissimo.

"Andiamo?"

"Andiamo"

Dopo il viaggio in macchina con le canzoni che mandavano alla radio
arrivammo a scuola.

il mio miglior incuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora