19.

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Non calcolai Matt e lui fece altrettanto, alcune volte mi mandava delle occhiate e mi guardava le braccia. Lui capiva, sempre.
Mi sentivo un peso sullo stomaco senza di lui, ma non gli sarei mai corsa dietro: fottuto orgoglio. Ero anche incazzatissima con lui, aveva tirato un pugno a James, guardai le sue mani. Le nocche della mano destra era piena di lividi e graffi.

"Ragazzi" richiamò la nostra attenzione Luke "Purtroppo esiste la scuola e noi ci dobbiamo andare, per nostra sfortuna cominciamo domani"
"Domani mattina sveglia presto" continuò Ryan

"Tu dormi con me, stanotte" mi sussurrò Logan e io annuì.
Per il resto della giornata io e Matt non parlammo, a dir la verità non successe niente in seguito di cui vale la pena raccontare. Passai la giornata con Logan. Mi trasferì momentaneamente in camera sua, un po' per dar fastidio a Matt, e poi perché Logan me lo aveva praticamente imposto.

><

Sentì un fastidioso motivetto incominciare a suonare, e a rimbombare per tutta la stanza. Aprì gli occhi. Una sveglia gialla a pois blu segnava le 6.45 a.m.

"Fottuta sveglia" non c'erano bottoni per spegnerla, come cazzo andava? A energia solare? "Cazzo spegniti"
"Vaffanculo" dissi alzandomi con l'obbiettivo di buttarla fuori dalla finestra.
Logan incominciò a ridere come un matto "La finezza di prima mattina" disse tra le risate

"Che cazzo di sveglia hai?"

"Heyy non insultare Silvestro!"

"Hai dato un nome a una sveglia?"

"Io do i nomi a tutto"

"Hai seriamente dei problemi" mi alzai e andai in bagno, mi feci una doccia veloce. Uscì dalla camera di Logan cercando di non incontrare Matt in corridoio. Ma, visto che la mia vita mi amava particolarmente, lo incontrai.

Mi prese e mi spinse contro il muro, non mi fece male ma comunque esistono le buone maniere.

"Che ci facevi in camera di Logan?" mi chiese freddo "Fatti i cazzi tuoi" dissi ricambiando la sua moneta.
"Che. Ci. Facevi. In. Camera. Di. Logan?" disse scandendo bene le parole "Non sono cazzi tuoi e ora lasciami preparare" dissi fredda. Mi lasciò e io andai a truccarmi e a mettere le mie fantastiche vans.

"Sei piu carina struccata comunque" mi sussurrò Logan. Erano tutti pronti, così uscimmo di casa.

Raggiungemmo la scuola che era il doppio dell'altra, l'entrata era già piena di studenti. Entrammo e Luke si diresse verso la segreteria per prendere l'orario e i vari permessi.

Io, evidentemente, non potevo permettermi niente in quel momento, non avevo un lavoro e dietro non avevo soldi. Presi in disparte Logan.

"Amy, qualche problema?"

"Si Logan, io non ho un lavoro e non posso..." non mi fece terminare la frase che disse "Fa niente Amy non preoccuparti"

"Giuro che vi restituirò ogni centesimo ma-..."

"Amy tranquilla, va bene"

"Sicuro?"

"Si"

"Grazie Logan"

"Figurati piccola Amy"

"Non sono piccola!"

"Shhh"

Sentivo lo sguardo arrabbiato di Matt bruciare sulla mia pelle, tipo che mi mancava tantissimo, ma dovevo imparare a stare senza lui. Impossibile, mi ricordò la coscienza. Lo so, le risposi. Tornò Luke, poco dopo.

"Allora, siamo insime nella stessa classe che è la 3B"

Andammo in cerca dell'aula, che trovammo subito. Sembrava che i ragazzi ci fossero già stati qua, ma era solo una mia inutile impressione. Ocupammo tutti i posti in fondo: ero tra il muro e Bea. Poco dopo entrò il professore di Chimica.

"Buongiorno ragazzi, alla classe si è aggiunta una nuova studentessa"

E gli altri?

Mi alzai e mi presentai ancora una volta, mi sembrava un secondo-primo giorno di scuola. Mi avevano mentito di nuovo. Erano già studenti di questa scuola.

Cazzo, perchè non potevo avere una vita da adolescente americana normale?

Per tutta la lezione evitai i loro sguardi sfuggenti. Il prof spiegava e io non ascoltavo. Alcune volte riuscivo a chiudermi nel mio piccolo mondo, perdevo la cognizione del tempo e non m'accorgevo di niente di ciò che mi stava intorno. Appena suonò la campanella, corsi letteralmente fuori, dovevo anche vedere il mio nuovo armadietto.

"108...109...ecco 110"

"Mmh...0914..."

Lo aprì e presi storia. La campanella era suonata e i studenti corsero verso le proprie classi, mentre io stavo ancora maneggiando l'armadietto visto che il piccolo lucchetto era rotto, non si chiudeva. Riuscì a sigillarlo ed esultai tra me e me. Il corridoio era deserto, le lezioni erano già iniziate da circa dieci minuti. Stavo andando in classe quando qualcuno mi prese tappandomi la bocca.

Ma non era Matt.

il mio miglior incuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora