32.

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La sua mano. La sua mano si mosse. Impercettibilmente, ma si mosse. Dio grazie.
Corsi giù e mi venne anche il fiatone. Non sapevo se piangere o ridere. Essere incredibilmente felice.

"Che è successo?"

"Si è svegliato..." sussurrai. Chiamò delle persone. La tranquillità che prima regnava la villa, si ruppe come un bicchiere di vetro che cade a terra. Tutti che correvano da una stanza all'altra, forse stava cominciando qualcosa di grosso e secondo me non sarebbe finita bene.

Non c'era niente da fare, o almeno io non potevo far nulla.

><

Sentì la sveglia cominciare a suonare. Aprì gli occhi, ero nel mio letto. Chi mi aveva portata a letto?
Faticosamente lasciai il letto e andai in bagno. E beh purtroppo come ogni ragazza quel particolare periodo del mese era arrivato. Normalmente, ossia prima di incontrare i ragazzi lo avrei passato in camera mia a guardare serie tv. Scesi giù, con un aspetto tipo morte. Andai in cucina senza guardare nessun in faccia, vidi Matt in piedi mentre beveva il suo solito caffè.

Lui era lì, vivo e vegeto.

Lo abbracciai come si abbraccia la propria migliore amica l'ultimo giorno di scuola. Non avrei potuto chiedere di meglio.

Mi portò in camera e mi fece sdraiare sul letto.

"Amy..."
"Sei nel tuo periodo?"

Annuì nascondendomi nella incavo del suo collo. Provò a muoversi ma lo bloccai.

"No voglio le coccole amore mio"

"Piccola chiamami sempre così, sempre"

Annuì

"Matt mi sei mancato così tanto..."

"Ora sono qui. Non ci pensare"

il mio miglior incuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora