il mio miglior incubo

18.

Sentivo qualcuno chiamarmi ma la voce sembrava lontana, tipo in un sogno. Stavo bene nel letto, tra le braccia di James, aspetta...James?
Mi alzai di scatto. Non ci volevo credere. Aveva quel fottuto sorriso stampato in faccia, e in più non aveva la maglia, nonostante fosse tremendamente bello: non lo avrei mai ammesso.
Logan e James stavano ridendo come due coglioni. "Sempre il solito..." provocò solo altre risate "Ah siete insopportabili..." dissi mettendo su il muso

"Cos'è questo muso....?" disse Logan facendomi un puffetto sul naso.
Restammo a ridere così per un po', finché non scendemmo giù a fare colazione.
Appena vidi il cibo mi venne la nausea: non avevo mai avuto un buon rapporto con esso e soprattutto con il mio corpo. Corsi in bagno, chiudendo la porta dietro di me.

Fallo ancora piccola Amy, non l'hai vista la ragazza di ieri sera? Era più magra di te, no?

Indice e medio in gola.

Presi un rasoio, con un colpo secco roppi la lama. Incominciai a incidere tagli sui miei avambracci: non riuscivo a fermarmi, non potevo. Era come se fossi in trans.

Incidente. Collin. Matt. Discoteca. Bacio.

Un circolo vizioso che nella mia testa continuava a ripetersi.

Incidente. Collin. Matt. Discoteca. Bacio.

Parole che continuavano a ripetersi.

La testa mi stava scoppiando, avrei voluto urlare. Così, lo feci.

Mi sentivo vuota, mi sentivo un errore, mi sentivo come se non fossi all'altezza di Matt, mi sentivo come se non fossi all'altezza di quella vita. E forse lo ero.

Avevo causato fin troppo dolore.

I miei singhiozzi si fecero sempre più forti, non riuscivo a smettere.

Incominciarono a bussare alla porta. Continuavano a chiamarmi: ma io non ce la facevo più. Mi chiedevano se stessi bene, se tutto fosse ok. Poi incominciarono a urlare, e a chiedermi di aprire. Ma non mi muovevo, non ne avevo le forze.

Basta davvero. Non ce la facevo più. Quella volta, invece, tracciai un taglio in verticale.

Fino a quando Logan non sfondò la porta, e venne verso di me.

"Amy ma che hai fatto...?"

Prese velocemente delle bende e mi fasciò i polsi con altrettanta velocità.

"Logan smettila..."

"Cazzo Amy!"

Cercava di fermare l'emorragia, e non so perché ma incominciai a ridere. Sembravo una pazza, avevo pianto troppo e l'unica cosa che rimaneva da fare, era ridere. E così feci.

Mi buttai letteralmente su di lui e piansi sulla sua spalla. Mi stringeva forte ed io facevo lo stesso. Mi prese in braccio e mi portò in camera sua. Guardò i miei polsi in parte bendati.

"Non devi farlo mai più, capito?"

"Logan smettila, non puoi continuare a salvarmi!"

"Non dire cazzate piccola, sarò sempre qui per te" mi sorrise, giuro che se avrei potuto gli avrei sorriso anch'io. Ma annuì soltanto.

Andò in bagno e prese la cassetta del pronto soccorso e incominciò a fasciarmi i polsi meglio.

Lo ringraziai.

"Per cosa?"

"Per esserci"

"Non mi devi ringraziare, grazie per esserci ancora, grazie a te di permettermi di aiutarti" rispose lui. Mi abbracciò. Era il mio migliore amico. Il mio fratello maggiore "Ma ora devi mangiare qualcosa" disse severo

"No"

"Amy non fare la testarda"

"Non ho fame"

"Non dire cazzate"
"Amy, tu mangi. Ora"

"Logan sai che non posso"

"Perché?"

Avrei davvero voluto rispondere, ma era difficile.

"Amy io ti voglio bene, non sei più sola" sussurrò sistemandomi una ciocca di capelli "Ora andiamo"

Non mi lasciò ribattere che mi accompagnò in cucina.

E c'era James con una confezione di piselli congelati sulla faccia. Era stato Matt, ne ero sicura. Perché non poteva farsi i cazzi suoi? Insomma, aveva la troietta del locale, no?

"È stato Matt, vero?" gli chiesi togliendo la confezione dalle mani. Aveva un occhio completamente nero. Annuì. Era colpa mia, non dovevo baciarlo. "Tieni" Logan gli passò una busta con del ghiaccio vero, e incominciò a prepararmi qualcosa.

Non avevo fame. Cazzo, perché doveva essere così fottutamente difficile? Perché doveva essere così maledettamente complicato, eh?