35.

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Restai in cucina tanto non sarei riuscita a dormire, mi apparivano due occhi color ghiaccio e due verdi che mi stavano facendo lentamente impazzire.

Erano le 4.00 del mattino. E mi sentivo uno schifo.

Non capivo quale zio farebbe una cosa del genere alla sua nipotina. E non capivo perché uccidere suo fratello e le persone più care che gli erano appresse. Era una cosa disumana.
Speravo che Collin stesse bene, sebbene mi avesse rovinato, in ogni caso mio fratello.

Adesso andrò via, ma sappi che, sempre e per sempre starò con te, andrò via ma ti vorrò sempre bene e che quando ti chiuderai la porta e nessuno sarà con te, io ti abbraccerò

Finì la mia camomilla e salì su, Matt ancora dormiva. Era tenerissimo.
Entrai nella doccia e lasciai che il getto mi lavasse. Uscì, asciugai i capelli e mi vestì. Scesi giù dove trovai James e Ryan. Già in piedi? Credevo che James fosse un dormiglione.

"Buongiorno, già pronta?"

Annuì.

"Va tutto bene?"

"Ovvio"

"Sicura?"

"Certo"

Poco dopo scesero tutti gli altri, così uscimmo.

><

Lezioni noiose e tempo lento, la tortura di ogni adolescente. Appena arrivammo a casa ci buttammo letteralmente sul divano. Lo avrei fatto anche io se solo Matt non mi avesse chiamato. "Amy" mi portò in cucina  "Mi ha chiamato Mark"

Tutto normale. "Quindi?"

"Beh devo partire per qualche giorno"

Cosa? E dove poi? Cosa avrebbe dovuto fare? Con chi sarebbe stato? E il viaggio? I soldi? Lo avrei, sinceramente, investito di domande. Ma di certo non volevo essere la ragazza impicciona, anche se la mia coscienza era già partita a fare seghe mentali manco fossi a Hollywood.

"Quando parti?"

"Stanotte"

"Perché?"

"Hanno bisogno di me per una cosa"

"Starai via per molto?"

"Solo per qualche giorno"
"Va bene?"

"Matt guarda che non hai bisogno del mio permesso eh"
"Comunque, va bene"

><

Ero a letto, Matt ormai era partito.
Chiusi gli occhi.

Di scatto li apro e sono in una stanza con le pareti bianche sporche di sangue. E fa pure freddo. Sono legata alla parete con delle catene sporche e logorate e non riesco a muovermi. Non c'è nessuno apparte uno schermo davanti a me dove incomincia a partire un video, la scena ripresa dalle telecamere sui semafori: la sera del incidente. È il momento in cui la macchina ci viene addosso.

Apro la bocca, ma non esce nessun suono. Vorrei urlare ma non ho voce. Mi metto a piangere. Solo calde lacrime scendono dai miei occhi, non singhiozzo neanche. È possibile?

Sono sola, non c'è nessuno.

Sento un colpo di pistola, mi giro e
sono in un'altra stanza quasi uguale alla prima, però con al centro Bea legata ad una sedia. C'è un uomo davanti a lei che le punta la pistola alla sua testa. Nessuno dei due mi guarda, per loro non ci sono. Adesso però la voce ce l'ho, ma sarebbe comunque inutile. Grido comunque, ma mi ignora e spara.

"AMY" sentì qualcuno scuotermi, ero ancora in quella stanza bianca, mi agitai. Non potevo più farcela. Impossibile, quello era solo uno stupido incubo. Anche se si sarebbe potuto interpretare in diversi modi.
"Siamo noi, Amy!" la voce di Logan.

Vidi Ryan e Logan seduti sul letto, mentre Luke e James agitati, si passavano freneticamente la mano nei capelli. Ma non c'era Bea.

Era solo un incubo, giusto?

"Dov'è?"

"Matt è partito, lo sai"

"No no, non lui. Intendo Bea, dov'è?"

"È in camera, dorme" mi rispose Logan

I ragazzi mi guardavano straniti.
Corsi giù dal letto e andai in camera sua e di Logan, già dormivano insieme. Entrai nella stanza, e saltai sul letto con non estrema grazia.

"Che cazz-?!" si svegliò di colpo "Amy! Ma che fai?! Sono le 3 del mattino!"

L'abbracciai più forte che potei.

Era solo un brutto incubo.

il mio miglior incuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora