22. parte 2*

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È uno dei posti che preferisco. La tranquillità, la pace, quando entri nella biblioteca della casa, sembra quasi una quarta parete, isolata dal mondo, quando la solchi.
La mia scrivania, dentro l'enorme stanza, è piena di fogli scarabocchiati e di appunti, su dei postit sparsi quá e là. I miei libri di testo, sono tutti ammassati su una poltrona, dove il gatto di Ed, ogni tanto ci fa penichella.
Senza troppi indugi, mi avvicino allo scaffale riservato ai dizionari di lingua straniera, e prendo il dizionario di inglese.
Pesco dalla poltrona il libro di letteratura inglese, e comincio a studiare, nel silenzio.
*Punto di vista di Ed Sheeran*
Quando parcheggio l'auto nella corte di casa, noto che quasi tutte luci sono spente, tranne i led che illuminano il giardino di notte. Mi chiedo se Ginny stia dormendo... o magari stia curiosando in alcune stanze mai perlustrate, o semplicemente stia studiando letteratura straniera. Non ne ho idea. Quella ragazza è un libro ricco di pagine da sfogliare. E a me piace leggerla.
Le luci del soggiorno, sono tutte spente... Apparte un piccolo led, proveniente dal corridoio. Tutto tace. Silenzio. Poggio il portafogli e le chiavi della macchina sul tavolino di vetro al centro del soggiorno, e mi avvio verso la camera da letto in silenzio, cercando di fare meno rumore possibile, dato che sono le cinque di mattina, e detesto rientrare a quest'ora perché sono una persona abbastanza rumorosa, e quindi per me è impossibile muovermi senza produrre qualche strano suono.
Poggio la chitarra in corridoio, e poi molto cautamente mi avvio verso la camera.
Apro la porta e di lei nessuna traccia. Vedo un postit arancione su cui scritto "se mi cerchi sono in biblioteca, tranquillo riposati.... Ti amo. -Ginny."
Io ovviamente, parto in direzione della biblioteca. Sarà felice di vedermi... almeno spero... non ci godiamo mai un momento libero insieme... mai un minuto... per i miei impegni, con la casa discografica, o lei e i suoi impegni.... l'università.
Da quando ha perso il bambino, si è iscritta alla facoltà di lingue e letteratura straniere, e sta ottenendo degli ottimi risultati. Credo che i suoi genitori siano fiera di lei. Anch'io sono fiera di lei. Della mia piccolina.
Quando entro in biblioteca, noto l'enorme disordine in una scrivania, dove si possono notare fogli volanti, tazze di caffè, e qualche libro caduto ai piedi del mobile. Infine noto Ginevra, dormiente, la testa china al libro di Shakespeare. I suoi capelli, sono raccolti in una crocchia, ormai sciolta.
-ciao dormigliona- sussurro, mentro la prendo tra le mie braccia.
-salve... un caffè e una brioche, grazie- dice ancora con gli occhi chiusi.
-per tua sfortuna non ho portato niente... ma in compenso possiamo stare insieme un po' oggi- dico baciandole i capelli. Gelsomino. Il mio odore preferito. E le sta anche bene quell'adore.
Una volta nella nostra stanza, l'adagio dolcemente sul letto, e la copro con una coperta di plaid.
-ti amo- sussurro,baciandole le guance. Finalmente apre gli occhi. E sorride.
-ti amo anch'io- dice, baciandomi lentamente.
-ora dormi- sussurro dolcemente contro la sua bocca.

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