35.bis

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Ed's POV.
-Ed...-
-Ed...-
-ED! PER L'AMOR DEL CIELO!-
Sento una voce familiare a quella di Ginny che mi parla.
-Ed...-
-Ed...-
Di nuovo.
-Ed!- sussurra la voce, facendomi sobbalzare dal letto.
-stai bene?- chiedo, con aria assonata, i capelli arruffati.
-certo... benissimo! Tuo figlio tira calci e pugni per uscire e io sto benissimo!- starnazzo quasi presa dal panico.
-vedrai che si calma... devi stare tranquilla-
-Ed... forse non hai capito... ma STA PER NASCERE tuo figlio-
In un batter d'occhio mi alzo dal giaciglio, e appena accendo la abajour prendo i primi vestiti che trovo, e li metto. Successivamente prendo i vestiti di Ginny, e li butto in una valigia a caso.
-senti non devo stare dentro una settimana...-
-dove sono i vestitini di Matthew?- chiedo quasi in panico.
-dentro il primo cassetto dell'armadio- -finito qui chiamo Becky okay?-
-cosa?! Vuoi percaso far svegliare il vicinato?-
-no... ma se volessi compagnia... ah devo chiamare mia madre....-
In un secondo momento arriva  Becky, assonata come me, dato che sono le due del mattino.
-Ginny... va tutto bene... riesci a camminare?- chiede la sorella prendendola a braccetto.

Cerco di guidare come un forsennato senza però beccare una multa, e in dieci minuti sono già nel parcheggio del pronto soccorso.
Lascio che Ginny venga presa in carico dai medici, che le fanno prendere qualche farmaco per il dolore.

-dorme?- chiede  Becky, con una faccia turbata.
-si... si è appena addormentata... ma credo che non dormirà molto- sussurro, seduto vicino a lei, mentre le tengo la mano.
-vado a prendere del caffè... ne vuoi?-
-si ti prego ne ho bisogno.... almeno quello...-
-si vede che sei in astinenza di fumo-
-tu dici? Se per caso andassi a fumare e le succedesse qualcosa... non me lo perdonerei mai...-
-Ed... tranquillo... finché dorme non credo che succeda qualcosa...-
-mai dire mai-
-e va bene uomo difficile, vado a prendere del caffè... ah i tuoi genitori sono in sala d'attesa... I medici non li fanno entrare... sai... "Solo il padre"- dice sarcasticamente.
- e tu zietta... come sei passata?-
-ho i miei metodi-
Una volta che Becky si volatizza per prendermi un caffè, mi viene di istinto di toccare la pancia della mia ragazza. Automaticamente sorride.
-ciao- sussurro,  in risposta al suo meraviglioso sorriso.
-ciao- risponde con aria esausta.
-dormito?-
-emh... no... ho troppo male... e le contrazioni aumentano....-
-senti... tra poco sarà tutto finito Ginny... te lo prometto- dico,  per poi baciarla dolcemente.
In quel momento arriva mia cognata  con due bicchieri di caffè.
-Hey mammina come andiamo?- dice ironizzando la situazione.
- ehm.. non bene- dice Ginny sorridendo nervosamente.
-ma guarda che capelli! Insomma Ed... non hai la decenza di tagliarli?-
-vuole assomigliare a Jared Leto- dico sarcasticamente.
-ma finitela- dico alla leggera mentre sorseggio caffè.

-devo andare in bagno...- afferma Ginny.
-non ti puoi alzare- ribatte sua sorella.
-ufff... me la faccio addosso?!- sbotta.
-in questo caso okay... ma muoviti..-
-Becky... quella che sta per avere un figlio qui sono io... dammi i miei tempi-
- e va bene mammina-
-e non chiamarmi così...che  mi viene l'ansia-
Mentre Gaia è in pausa se si può dire, io e Becky scherziamo sulla sua personalità.
Le stringo la mano, quando la vedo addolorata da tutto questo fardello.

-tutto bene Ginny?- le chiedo abbastanza preoccupato.
-Matthew si è appena svegliato... e i suoi calcetti non aiutano... anzi peggiorano la situazione..-
-ho parlato con un medico poco fa... e mi ha riferito che saranno qui a breve... resisti ti prego- sussurro per poi baciarla.
-ti amo...-
-vi amo da impazzire...-
-anche Matt ti ama papino- dice prendendomi in giro.

Un quarto d'ora più tardi si presenta l'ostetrica.
-vedo che qui non manca il supporto- constata allegra vedendo me e Becky.
-no  infatti... e il resto è in saletta - conferma la sorella di Ginny.
L'assistente dell'ostetrica alza Gaia dal letto e la fa accomodare su una sedia a rotelle. Ci siamo.
Sento che sto per svenire.
-Ginevra... ora si deve rilassare- dice un dottore mentre la stende sul lettino della sala parto.
-è la prima volta per entrambi i genitori?-
-si... è il primo...- risponde lei al mio posto, perché la mia mente sta iniziando a prendere il panico.

-Ed... non devi per forza restare....- sussurra Ginny mentre le fanno gli ultimi accertamenti.
-no... ce la posso fare-
-sembri sul punto di morte..-
-BENE!  È in posizione!- Annuncia l'ostetrica molto felice.
-quindi che devo fare?-
-deve spingere... mentre il dottore estrae delicatamente la testa del bambino quando sarà abbastanza fuori-
-emh okay- risponde più tesa di me.
Stringe la mia mano sempre più forte... e mi sembra di svenire da un momento all'altro.
-uno... due.... tre...-
Respiro.
-uno.. due... tre.... quattro... cinque...-
Respiro.

-Ginevra... ora la testa sta uscendo... quindi un bello sprint finale! Dai che ce la può fare!-
Con tutta la forza che le resta cerca di spingere più forte che può, fino a lacrimare dal dolore.
Poi il dolore si spegne all'udito di un pianto secco. Nostro figlio. IL MIO BAMBINO.
TRA UN PO' SVENGO.  Poi, senza pensarci bacio la nuca di Ginny.
-Congratulazioni! Un bel maschietto di tre chili e mezzo!- annuncia l'infermiera, mentre pesa Matthew.
-che nome avete scelto?- chiede un'infermiera mentre compila il braccialetto per il piccolo.
-Matthew.. Matthew William Sheeran- dichiara affermo abbastanza shoccato.
Quando  portano il piccolo, coperto solo da una leggera copertina azzurra, a Ginny, finalmente posso ringraziare il cielo per questa gioia.

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