2.37 del mattino: Max non smette di piangere.
È così frustrante, soprattutto di notte. Una delle cose che odio maggiormente è sentire un rumore continuo durante la notte. Ma comunque si sapeva che sarebbe andata a finire così e quindi decido di alzarmi per andare a farmi due passi fuori. Si, in piena notte...è una cosa che mi tranquillizza.
Ho iniziato a fare questa cosa già da quando avevo 15 anni e, anche se è pericoloso perché comunque si sa che di notte per strada girano persone non molto affidabili, io lo trovo comunque rilassante. L'idea di camminare per strada senza la preoccupazione che qualcuno possa giudicarti per come magari sei conciata in quel giorno, l'idea di stare in mezzo a solo edifici o alberi e non in mezzo a tanta gente e quindi l'idea dell'assoluto silenzio mi fanno tranquillizzare quando sono agitata.
Mi metto il cappotto e vado verso la finestra, fregandomene del fatto che sono in pigiama. D'altronde chi mi vede?
Salto e atterro. Meno male che la mia casa non è tanto alta.
Mi guardo intorno prima di cominciare a camminare, tenendo le mani nelle tasche del cappotto e guardando la luce dei lampioni.
Potrei seguire la fila di lampioni che sta al mio lato destro per un po' e poi cambiare direzione quando mi annoio. Vediamo dove mi portano i lampioni.
Ogni tanto, durante il tragitto, vedo delle case con delle luci accese all'interno in una oppure in più camere.
Vedo le persone o non vedo assolutamente niente, dipende, e so di non essere l'unica sveglia alle 3 meno dieci del mattino.
Ad un certo punto mi fermo, notando che sono in un quartiere conosciuto e notando una persona seduta sotto un albero in una delle proprietà.
Quell'albero, questo quartiere, quella persona...li ho già visti.
Mi avvicino cautamente per riuscire a vedere meglio e vedo la testa della persona alzarsi e guardare verso di me.
Cameron.
Grazie lampioni per queste coincidenze che potrebbero anche mancare ogni tanto.
Sbuffo, indietreggiando e sperando che non mi abbia visto, anche se credo sia difficile.-Audrey?- appunto.
Mi fermo, rimanendo ferma e mostrandogli comunque le spalle.
Sento i suoi passi farsi sempre più vicini e poi le sue mani appoggiarsi sulle mie spalle.-Che ci fai qui?- sussurra mentre accarezza le mie spalle.
-Io...non riuscivo a dormire e ho deciso di fare due passi ma non fraintendere, non sono venuta qui apposta, mi hanno guidato i lampioni- dico girandomi verso di lui e indietreggiando di qualche passo.
-Ti hanno guidato i lampioni? Seriamente?- ridacchia.
-Si!- incrocio le braccia al petto, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi che nel buio sembrano ancora più scuri.
-Farò finta di crederci allora- fa spallucce e mi mordo l'interno guancia. Dovrei semplicemente salutarlo e tornare a casa, ma mi sembra impossibile. Sono come congelata.
-Vuoi entrare?- ovvio che no.
-Si. Cioè, no, devo and...-
-La prima risposta è quella che conta. Forza, mica ti mangio. Mi conosci come le tue tasche- appunto.
-No, davvero. Devo andare- faccio per girarmi, ma la sua mano mi blocca prendendomi per il polso.
-Allora perché hai risposto si?-
-Perché ho...freddo. Il mio cervello non ragiona-
-Un motivo in più per entrare- ridacchia. Brava Audrey, complimenti. Hai vinto il premio per "miss intelligenza dell'anno".
Cameron mi tira verso di lui, costringendomi ad avvicinarmi.-Hai le mani ghiacciate- sussurra.
-E anche le guance- continua, dopo avermi accarezzato una guancia con la mano stranamente troppo calda per il fresco che sta facendo.
Tolgo le mani dalle sue, sbuffando ancora prima di andare verso l'ingresso di casa sua.
Il ragazzo apre la porta ed io entro, andando verso il divano e sedendomi sul bracciolo, quasi come se fossi in casa mia.-Vuoi qualcosa da bere? Posso farti un tè- c'è tensione e ce ne siamo accorti entrambi. Ma io più di lui.
Scuoto il capo negativamente, ringraziandolo per poi abbassare lo sguardo sulle mie dita.
L'unico motivo per cui non sono andata via da lui è perché sarebbe comunque riuscito a "riacciuffarmi" e sarebbe stato inutile scappare.-In qualche modo devi riscaldarti- mi alza la testa prendendomi per il mento e mi costringe a guardarlo negli occhi. Non mi ero nemmeno accorta di averlo davanti.
Non lo so, è così strano. Provo sensazioni che sembrano nuove...oppure è solo perché non le provo da tanto. Si, perché sono le stesse emozioni che ho provato la prima volta che sono stata sola con lui in un momento, diciamo, romantico.-Sto bene così-
-Non è vero- le sue mani finiscono sulle mie guance, per poi scendere e mettersi sui miei fianchi.
Socchiudo gli occhi per un momento per poi riaprirli e mettere le mie mani sulle sue per cercare di toglierle.
Le sue mani continuano il loro percorso, scendendo lentamente e appoggiando le mani sulla mia pancia.
È alquanto piacevole, non posso mentire.-Cameron...-
-Shhh- la sua testa si appoggia nell'incavo del mio collo e le sue labbra iniziano a muoversi.
Ancora le sue mani scendono, fermandosi questa volta sulle mie cosce.
Appoggio le mani sulle sue spalle, chiudendo gli occhi mentre non so cosa diavolo sta facendo al mio collo.-Okay...credo che possa bastare- tossicchio, ma lui sembra non avermi sentito.
-Cameron...ti prego-
-So che ti piace. Perché non smetti di protestare e basta?- sussurra.
-Non va bene così- velocemente le sue mani tornano sui miei fianchi, le sue labbra si staccano dal mio collo e con una mossa veloce mi fa distendere sul divano, mettendosi su di me.
-Lo so anch'io che non va bene, ma ho bisogno di te-
-No, Cameron. Togli...- prima che possa finire di parlare, le sue labbra si appoggiano sulle mie e in momento mi ritrovo immersa di nuovo nei cuscini.
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Capitolo too hot, hot damn (?)
No comunque, so che mi amate per questo capitolo stupendo 😏❤️
Anyway, come credo già sappiate, il prossimo capitolo è l'ultimo di "My best mistake", infatti dalla fine di dicembre inizierà il prossimo ed ultimo sequel, "Something big".
Come sempre, non dimenticate di votare e commentare se il capitolo vi è piaciuto :)
Alla prossima ❤️
-Grè
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𝐌𝐘 𝐁𝐄𝐒𝐓 𝐌𝐈𝐒𝐓𝐀𝐊𝐄 ⋆ Cameron Dallas [2]
FanfictionSEQUEL DI "TROUBLEMAKER" La vita di Audrey é cambiata da quando ha incontrato Cameron. Sono davvero tante le cose che hanno passato insieme e che continueranno a passare. Riusciranno ad arrivare fino alla fine?