3. Fuori

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Mi sono cambiata cinque volte questa mattina e ancora non sono sicura mentre guido la mia 500. Mettete caso che incontro di nuovo Marco, devo essere ben vestita. In ogni caso ieri é stato il mio giorno fortunato e non c'è ne saranno altri.
Kevin ha deciso di portarmi in un ristorante e non so se esserne contenta a o meno. La verità è che non ho mai avuto un appuntamento, neanche con Luca. Forse quel coglione portava a lei fiori e cioccolatini per invitarla fuori. A dire la verità non voglio i fiori perché tanto appassiscono, ma i cioccolatini sono ben graditi. Chi non vuole un po' di cioccolata? Solo chi è allergico.
<< io e Lori andiamo a fare festa in un locale, volete venire? >> chiedo alle ragazze a pranzo. Oggi restiamo in ufficio a mangiare il pranzo che ci siamo fatte prendere dai maschi. Fuori piove e in ufficio si sta una favola quindi di uscire non se ne parla proprio.
<< certo >> esultano tutte. Ricordo ancora   come sono finita in questo posto. Volevo lavorare, come tutti in fondo, ho fatto una lista delle riviste e ho chiamato. Anche se la Stop é stata la mia terza chiamata, Vincenzo é l'unico che mi ha fissato un appuntamento il giorno dopo e ho lasciato perdere gli altri.
<< dove? >> chiede Silvia.
<< Revelt >> dico sicura. Ricordo il nome perché è vicino al mio palazzo e ci passo ogni giorno.
Siccome Lori passa tutto il giorno a casa, perché devono ristrutturare il ristorante, quando torno sta cucinando. Sono quasi le cinque, per sfortuna non mi ha chiesto di fare la spesa, ma dopotutto Marco non va tutti i giorni no?
<< che cucini? >> chiedo sentendo un profumo dolce di cannella. Chiudo la porta e seguo la mia pancia che urla 'assaggiamo', qualunque cosa ci sia da mangiare.
<< sto facendo l'apple pie >> risponde contenta. Io da rito, vale a dire che provo qualsiasi cosa prima che vada in forno, prendo un cubetto di mela a la mangio. Adoro la cannella e le mele, se quella che ha mangiato Eva era buona come questa non le do colpa se l'ha fatto.
<< sai che oggi si festeggia >> salto da un piede all'altro contenta per una sciocchezza, ma se qualcosa ti fa sorridere non credo ci sia niente di male.
<< sii >> urla fintamente, senza cercare di nascondere almeno un po' l'irritazione.
Io mi preparo in un baleno, sono una scheggia a vestirmi e adesso che ho tagliato i capelli non ho bisogno di stare ore con in phon in mano. I capelli? Mi sono detta che se dovevo trovare un lavoro e lasciarmi alle spalle la vita a Dairago, il nuovo look doveva essere un'altra spinta. Poi sono così comodi e mi sento leggerissima. Ado ogni modo, dove eravamo?
Ah, giusto. A me che sgranocchio patatine sul divano, aspettando la mia amica che si fa la doccia. 
Sono truccata più o meno come vado in ufficio visto che non amo esagerare, giusto un po' di glitter per far capire che sto andando a divertirmi.
Suonano alla porta, ma so che si tratta di Cristina e le altre, quindi non mi sorprendo quando le trovo alla porta urlanti. Loro amano farsi vedere, anche se Cristina è fidanzata, le piace agghindarsi a mo di bambola e attirare l'attenzione. Però sta bene, e con la sua intelligenza, sputtana mille ragazzi che cercano di abbordarla. Il suo ragazzo, o meglio dire futuro marito, é un avvocato abbastanza confermato, non è mai geloso e va molto fiero della sua fidanzata.
Silvia non è proprio la persona che mi sta più simpatica, ma é abbastanza divertente da volerla nel gruppo. Beatrice è quella più timida e passa tutto il tempo a scrivere articoli sull'alimentazione. Fa ricerche su ogni alimento e credo sappia più cose su una zucca che un ragazzo, ma alla fine non sono tanto diverse le sue cose.
Il locale in se per se non è male, ci sono tanti posta a sedere e ci tante bevande analcoliche. Cioè, io bevo il vino, mi piace, ma è l'unica bevanda alcolica che bevo. Ne ho provate di cose, ma preferisco il thè o un succo di frutta piuttosto.
Non succede niente di esaltante, lady gaga non fa irruzione nel locale, ma ci divertiamo, balliamo e cadiamo. Si, Silvia è caduta mentre cercava di sedersi su uno sgabello. Non é stata neanche colpa sua, perché un certo Raffaele le ha tolto la sedia. Non so chi sia questo e da quanto si conoscano, ma sono andato via insieme, quindi é tutto apposto.
Alla fine quello che conta è passare la serata con gli amici e divertirsi, non c'è bisogno di ubriacarsi e fare di tutto.
Il locale è una scusa per uscire e fare qualcosa di diverso.



Se sei come sei (Marco Mengoni)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora