Mi piace pensare che Lori non darà di matto, ma lo farà. Cosa c'è di male in fondo?
- lo sapevo che finivate insieme voi due. Mi devi raccontare tutto nei minimi dettagli, direi che ti conviene iniziare da ora -
- sbrigati -
- anche Ivan sta aspettando e vuole saperlo prima che parta -
Li scrivo che alle quattro può venire a prendermi e le parlerò di ieri, anche se non so cosa dirle. Non sono sicura di sapere cosa voglia sapere esattamente, cosa spera nella sua piccola mente. Oh, ma chi voglio prendere in giro, anche io spero la stessa cosa.
<< dove pensi di andare senza dirmi come hai concluso la serata eh? E soprattutto la storia di quella maglia >> Cristina irrompe nel mio ufficio senza vergogna e urla sedendosi sulla mia scrivania. Alla faccia della confidenza
<< oh, be..sono andata a casa sua per farmi vedere il suo studio. È bellissimo vedere dove prendono forma le sue idee e poi ha detto che mi insegnerà a suonare al pianoforte una canzone. Poi mi sono addormentata li ed era tardi per andarmene ormai.. >> dico facendo finta di guardare dei fogli. Ho una dote nel fingermi indifferente da far schifo.
<< stai cercando di minimizzare tutto o devi tenere in segreto la relazione per privacy? Perché non è questo che mi aspettavo >> chiede avvicinando il viso al mio. Il bello che è serissima.
<< nessuna relazione. Mi sono davvero addormentata da lui mentre vedevamo un suo concerto >> dico fermandomi a guardarla.
<< oh, ma non è giusto. Vi vedevo così intimi ieri sera >> dice sconsolata mentre si siede sulle mie gambe. Inizia ad accarezzare la felpa con uno strano sorriso sulle labbra.
<< e questa è sua vero? Aaa, dimmi qualcosa >> urla facendomi ridere. Non ho mai parlato apertamente della mia vita sentimentale, se non per dire che mi sono lasciata. Di fatto non ho una vita sentimentale da raccontare.
Beh, tranne che ormai ho conosciuto Marco e i miei pensieri galoppano tra noi.
<< non c'è niente da dire. Ci hai visti come ci comportiamo in pubblico, quando siamo da soli non cambia niente >> scrollo le spalle. La incito ad alzarsi perché non è così comodo come la da a vedere lei. Certo sono io quella schiacciata.
<< come no. Tu ti stavi trattenendo per non baciarlo e lui ti guardava come se esistessi solo tu >> si alza svogliatamente e con un sorriso soddisfatto mi guarda. Scuoto la testa imbarazzata e non posso fare a meno di ridere.
<< Marco è così..un miscuglio fantastico che lo rendono..Marco. Mi piaceva quando lo conoscevo solo in veste di cantante e man mano che lo conosco e ci parlo mi piace ancora di più. Non è che lo volevo baciare ieri >> non so perché dico l'ultima frase, forse per sminuire un po' quello che ho detto prima. Dio, faccio schifo a dire i miei sentimenti.
<< e dillo che ti piace..aaa lo sapevo >> mi fa il solletico, cosa che odio, ma rido perché ha ragione e boh..se lei ha capito che mi piace presumo che anche Marco lo faccia. Devo dire che io non ho visto nessun suo sguardo particolare su di me.
<< ok, basta adesso. Fammi lavorare >> le do un bacio quando mi porge la sua guancia e la spingo per farla camminare. È divertente vederla contenta mentre saltella su quei spiedini che chiama scarpe.
Anche se ci metto un po' ad aprirmi con le persone, ci metto pochissimo ad affezionarmi e lei non fa differenza. Non esiste un tempo per l'amicizia.
Prima di scendere per il pranzo, vado da Kevin per darli il numero. Se penso a quante volte mi sono scordata di prenderlo mi viene da ridere.
<< ehii..dai un bel saluto alla tua acchiappa-numeri preferita >> entro con una giravolta mentre li lancio un areoplanino di carta. Ho una grande fantasia eh?
<< grazie?! >> dice felice anche se l'areoplano li arriva sul mento.
<< e già. Certo adesso che farai? Le scrivi subito? Perché Marco ha detto che era impegnato e forse anche lei lo sarà >> ecco, mi piace sapere della vita sentimentale degli altri. Mi piace aiutarli.
<< le scriverò sta sera, credo. Voglio pensare a cosa dirle. Dici che si ricorda di me? >> chiede trafficando con il telefono.
<< non lo so, ma stai tranquillo che quando li spiegherai chi sei si ricorderà >> lo rassicuro alzandomi dalla sedia.
<< si dai. Vieni con me a mangiare? Conosco un posto bello dove andare, ma hanno delle porzioni enormi e mi serve una mano >> dice e io li porgo la mano accettando.
<< e se è così buono da farmene volere ancora? >> li domando per scherzare.
<< beh, stai certa che non ti aiuterò a finirlo >> dice reggendomi il gioco e anche giubbotto da mettere. È troppo gentile lo so.
<< cosa? >> quasi urlo a vedere Ivan di fronte all'ingresso. È una spia di Lori non c'è dubbio.
<< ehi..eccoti qui. Vengo a mangiare con voi. Quella stronza della mia fidanzata mi ha lasciato solo, ma dico io..le ho chiesto di sposarmi >> farfuglia avvicinandosi a me. Perché stanno fissando tutti me quando è lui quello che non lavora qui.
<< si, forse perché l'hai chiamata Loredana >> dico come se fosse la ragione di tutti i mali.
<< lei lo sa che amo il suo nome e am..>>
<< ami lei, i suoi occhi, le sue labbra, la sua forfora..risparmiami l'elenco >> lo interrompo o sarebbe capace di continuare all'infinito. L'ho aiutato a prendere i fiori e le biglie, mi deve questo favore.
<< ok, andiamo a mangiare? >> chiede Kevin e annuiamo tutti. In effetti ha ragione sul dire che hanno porzioni enormi. È una trattoria credo e vedo gli altri clienti con delle bistecche enormi. Non credo ne vorrò il bis.
Kevin mi spiega la maggior parte dei piatti e alla fine prendiamo degli antipasti che dice basteranno. Ho fede nelle sue supposizioni. Purtroppo dopo che il cameriere se ne va con le nostre ordinazioni, Ivan non perde tempo a chiedere di ieri.
<< quindi hai dormito da Marco? >> chiede anche se sa già la risposta. Annuisco
<< e perché? >> continua serissimo.
<< cosa vuol dire perché? >> è pessimo nel fare domande.
<< intende il cantante con cui esci? >> chiede Kevin confuso
<< si, ma non ci esco insieme. Siamo amici >> dico per la millesima volta. Forse devo scriverlo in fronte così non mi si secca la voce a furia di dirlo.
<< ma per favore. Tempo qualche giorno e Lori mi chiamerà per dire che aveva ragione >> sbuffa e con un sorriso soddisfatto allarga le braccia sulla sedia.
Sono seduta in mezzo a loro due, e mi fissano aspettando una risposta che non so dare in realtà. Non mi sento di replicare, ma neanche ammettere quello che voglio. Il fatto è che Ivan sa ormai tutto su di me, un po' per mio volere e un po' per Lori. Non mi dispiace, lo conosco da una vita, ma Kevin non è Ivan. E poi devo prima capire i miei sentimenti per dirli a qualcuno. Credo di aver anche detto già molto a Cristina, ma sento di potermi fidare.
<< lasciamo stare Marco. Li verrà il singhiozzo a forza di nominarlo >> dico in modo evasivo e prendo il telefono sperando che lasciano perdere veramente.
<< va bene >> dice Ivan stringendomi la mano. So che in parte ha capito e non servono spiegazioni, per questo li voglio bene. Sa come prendermi. Anche Kevin non accenna altro e li sorrido grata.
Mentre cerco di pensare a una copertina ideale per il mio articolo, ascolto i loro discorsi sulla tecnologia passando così il tempo fino alla fine del pranzo. C'è da dire che quando i maschi parlano non li ferma nessuno, altro che noi femmine.
<< devo partire presto >> dice Ivan alzandosi. So che non vuole stare così poco però il lavoro chiama, come sempre del resto. In ogni caso mi dispiace stare poco con lui perché ci si diverte un mondo insieme.
<< ok, andiamo >> dico seguendo il suo gesto. Lo abbraccio dato che lui non accenna a muoversi.
<< è difficile andarsene adesso che Lori sarà la tua sposa eh? >> lo prendo in giro, anche perché non ho mai dubitato della loro relazione, mai una volta.
<< si. E tu, mi aspetto una tua chiamata per dire che Lori aveva ragione >> come non detto. Lo guardo mentre ride e faccio per spingerlo, ma lui mi stringe più forte così lo lascio fare. Gli amici hanno il privilegio di sfotterti senza farti arrabbiare.
<< saluta tutti e dai un bacio a tuo fratello >> li dico dato che suo fratello ha dieci anni e li facevo da babysitter. Nel senso che lui stava con Lori e io pensavo a Michelino per permettere alla coppietta felice di stare insieme. Andavamo al parco, in piscina a casa mia a giocare ai videogiochi. L'ho cresciuto io in pratica. Per lui sono Sonia che sogna e non mi dispiace come soprannome
<< ti nomina sempre. Sonia che sogna >> mi dice dolcemente. Kevin sorride, anche se probabilmente non sta capendo una mazza.
<< la prossima volta portalo >> dico immaginando la sua faccina quando mi nomina.
<< o vieni a trovarci magari >> replica. In fondo ha ragione, devo rivedere i miei genitori e mio fratello, sua moglie Rebecca e Giulia. Si, direi che devo.
<< verrò presto >> dico facendolo sorridere.
Mentre torniamo in ufficio a piedi noto Kevin che mi fissa, ma resta in silenzio e la cosa non mi rassicura.
<< cosa vuoi dirmi? >> li chiedo di getto senza pensare ad eventuali domande che la sua mente possa formulare.
<< no, è che..dici che se chiamo adesso a Marta mi risponde? >> chiede con le mani in tasca e lo sguardo per la strada.
<< non saprei. Forse devi aspettare la sera..almeno fino alle sei. Forse sarà libera. Comunque risponderà visto gli apparirà il numero sconosciuto >> li do qualche pacca alle spalle come rassicurarlo e mi domando perché sono diventata una consigliera in relazioni quando io faccio pena da me.
<< si, hai ragione. Posso farti una domanda? >> chiede senza guardarmi. Di solito quando ti fanno questa domanda non ne esce niente di buono.
<< si >> dico con un po' di titubanza.
<< quando ti ho vista con Marco in gelateria ho capito di non avere alcuna possibilità con te. Eravate talmente presi uno dall'altro..>> dice guardandomi mentre io arrossisco pensando alla mia espressione quella notte.
<< e so che è così. Cosa ti piace di lui? >> chiede con un espressione talmente seria da farmi pensare che non aspettava altro. Ho sempre pensato che fosse una domanda stupida chiedere cosa ti piace in una persona.
<< non c'è un motivo in particolare. Voglio dire, prendi la tua canzone preferita. Ti piace il ritornello, l'inizio o la musica? Secondo me è l'insieme >> sto cercando di fare una metafora, quello che mi riesce almeno. Lo so che nomino la musica ogni volta, ma non posso farne a meno.
<< in realtà non me lo sono mai chiesto, ma suppongo che hai ragione >> chiede confuso lanciandomi uno sguardo veloce.
<< grazie >> dico con sincerità. Mi apre la porta ed entro rassegnandomi alle sue buone maniere.
<< sai perché ti ho chiesto di uscire? >> chiede all'improvviso e io mi guardo intorno per accertarmi che non sia nessuno ad ascoltare.
<< perché? >> in effetti me lo sono chiesta, ma mi sono detta che era più o meno lo stesso motivo per cui ho accettato io.
<< sei molto spensierata e ottimista sulle cose, ma sei molto più matura di come appari. Hai un bel modo di vedere il mondo >> mi dice con un sorriso dolcissimo. Sono così felice di essere venuta qui e aver trovato delle persone fantastiche. Felice di aver trovato degli amici oltre che colleghi. Sono molto ottimista.
<< sono molto ottimista, si >> ammetto felice della sua osservazione. Lo abbraccio per poi baciarlo sulla guancia dato che ci dobbiamo separare.
Come avevo previsto la mia amica è uscita si senno e ha urlato appena ho aperto la portiera. Forse si è data troppo da fare con Ivan ed è ancora frastornata.
<< dillo che hai fatto ginnastica con Marco, dillo >> continua a ripetere mentre io le ripeto di mettere in moto. Non c'è niente da fare, non sembra capire e continua a guardarmi entusiasta.
<< ma che pensieri ti vengono in mente. Non ho fatto sesso con Marco, insomma. Ci ho solo dormito insieme >> dico rossa in viso e con la voce di una papera. Quando sono imbarazzata il mio corpo fa brutti scherzi.
<< ohh, ma perché? Pensavo che era la volta giusta per avvicinarvi >> dice sconsolata, ma non accenna a partire. Tecnicamente eravamo abbastanza vicini direi.
<< e poi dillo che ti piace, che lo vuoi baciare, perché ieri al pub avevi quella espressione mentre lo guardavi. Ammettilo perché è evidente ormai >> dice fiera di se mentre batte le mani come una bambina. Io volto lo sguardo, non sapendo come replicare, ma devo dirle la verità.
<< si che mi piace e anche molto >> dico con un sorriso sfrontato.
<< lo sapevo. Forza, raccontami cosa avete fatto >> dice mettendo finalmente in moto la macchina. Le racconto in breve cosa abbiamo fatto, non mi piace dire tutti i dettagli perché voglio che rimangano una nostra cosa. Lei non fa che ridere e annuire, mi chiede cosa ho nella testa per non averlo baciato.
<< perché devo prima realizzare i miei sentimenti e conoscerlo ancora. E poi dobbiamo volerlo entrambi, semmai lui ricambierà quello che provo io. Se deve succedere >> le spiego il mio punto di vista e la vedo annuire con un espressione dubbiosa. Certo, lei ci ha messo due giorni per baciare Ivan la prima volta. Voglio dire, lo conosceva già, ma al secondo appuntamento si sono lasciati andare. Ha detto che era troppo dolce e non ha resistito.
C'è da dire che io ho abbracciato così tante volte Marco, e ci resterei per sempre attaccata a lui.
Ecco, questo è il momento in cui compare la voce di Lori a dirmi 'avevo ragione'.
<< ehi, ma quindi eri con lui mentre caricava il video su facebook? >> mi chiede, ma io non ci capisco na mazza. Forse sto pensando troppo a Marco.
<< che cosa? >> chiedo con un espressione perplessa.
<< ma si, dove dice della canzone di Giuliano dei Negramaro. L'ho visto sta mattina >> alza una mano in aria prima di darmi un leggero schiaffo sul braccio. L'ho visto mentre trafficava con il cellulare, ma ci è stato a stento due minuti e io ero troppo soggiogata dal concerto.
Mi affretto a prendere il telefono e appena accendo l'internet mi arrivano le notifiche e guardo il video. E quando l'ha filmato se io ero con lui? Che stronzo.
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Se sei come sei (Marco Mengoni)
Fanfiction// Non importa chi fingi di essere, io amerò chi sarai per me \\ - nel senso che sono tua amica solo perché sei famoso? - chiedo delusa dal fatto che pensi questo di me, ma sono pronta a capire fino in fondo questo suo pensiero. - no, questo no...