<< Marco? >> lo chiamo ma non risponde così decido di farmi un bagno. È strano che non ci sia ed è ancora più strano che non mi abbia detto che usciva. Lo fa sempre anche perché poi io sto quasi tutto il giorno al lavoro. Passo per lo studio magari è dentro e non mi ha sentito, invece è chiusa a chiave come sempre.
Marco sta lavorando al nuovo album e li ho fatto promettere di non svelarmi niente, anche se sono più che tentata si sapere qualcosina, ok, più di qualcosa, tutto in effetti.
Devo dire che è molto bravo nel mantenere le promesse e non cede a nessuna delle mie suppliche, anche se insisto a dire che voglio infrangere la promessa. A volte minaccio di lasciarlo, beh l'ho fatto solo una volta perché sono finita per ridere e lui non ci ha creduto per niente. Non ci crede nessuno.
Poi mette sempre quella specie di semaforo e la sua memoria non è tanto da pesciolino rosso quando si tratta di tenermi all'oscuro della sua musica.
<< Presa >> sussurra la sua voce alle mie spalle per cui urlo così tanto che Orietta Berti sfigurerebbe a confronto
<< tu sei scemo completamente. Vuoi farmi morire? >> vorrei tanto girarmi per prenderlo a schiaffi e lo farei se non fosse per le sue braccia che mi tengono ferma
<< completamente pazzo di te >> risponde divertito e mi lascia un bacio sulla testa prima di coprirmi gli occhi con una sciarpa.
<< Marcoo >> lo richiamo stanca. L'unica cosa che voglio fare e rilassarmi con una doccia bella calda e mangiare. Sto morendo per quel fantastico ciclo che colpisce noi donne ogni santo mese.
<< devi solo stare zitta e seguirmi ok? >> dice serio così faccio come vuole e mi lascio togliere il cappotto con la borsa.
Non so dove voglia portarmi, non mi impegno neanche per capirlo dalla strada, ma lo sento fermarsi e una chiave che gira mi fa sorridere.
<< guarda che ho capito >> mormoro contenta ed entusiasta. Vuole infrangere la promessa.
<< non credo proprio >> la sua serietà mi lascia sempre più perplessa.
Quando mi fa sedere inizio a muovere la gambe in attesa di una canzone, di una nota o almeno di una sola nota.
<< non mi togli la sciarpa? >> chiedo, ma in effetti so che mi farà aspettare
<< sei sempre impaziente. Te la tolgo solo se prometti ti tenere gli occhi chiusi >> dice e sento le sue mani che mi sciolgono la sciarpa, non aspetta neanche una risposta anche perché sa che lo accontenterei comunque.
La voglia di aprire gli occhi è molta, ma per fortuna sono anche abbastanza stanca da volerli tenere chiusi per almeno un giorno intero.
<< Che stai facendo? >> lo sento muoversi in continuazione e posso sentire che digita qualcosa al computer.
<< Niente di strano >>
<< questa frase l'hai già usata e alla fine si è rivelata una cosa strana >>
<< uhm, certo >> si siede accanto a me, ma senza toccarmi il che mi sorprende.
Sento una musica in sottofondo, molto lieve per cui non riesco a decifrarla.
<< è una nuova canzone? >>
<< shh >>.
Ok, sto zitta. Marco e le sue sorprese.
<< mi sono sempre concentrato sulle cose brutte che mi accadevano, a tutta la tristezza, a tutte le lacrime amare e quei vuoti che non sapevo riempire. Non so quante volte ho pensato di non riuscire a risalire. Quante volte mi sono guardato indietro per poi ridere delle mie debolezze. E tu, quante volte ti sei chiesta se stavi facendo la cosa giusta? Quante volte sei rimasta sveglia la notte a preoccuparti di pensieri stupidi? Quante volte hai ascoltato una canzone? Quante volte hai letto quel libro? Quante volte ancora vuoi mangiare cioccolato? Non ci pensi mai, non vorresti mai contarle. Non si contano le volte che ci siamo baciati, non si contano le volte che ci siamo amati, tutte le mattine a svegliarci abbracciati. Non conterò mai. Non conterò quante volte mi meraviglio di stare con te. Non conterò le volte che rovinerai una canzone per portami la colazione al letto. Non conterò il tempo che impieghi per farti una doccia. Non conterò i calci che ricevo la notte. Non ho contato i soprannomi che mi hai dato, quelli che ti ho dato e neanche conterò le volte in cui ti chiamerò mia moglie perché io sarò tuo marito e io sarò felicissimo quando mi chiamerai così >>.
La voce è sua, ma è registrata.
Moglie.
Una canzone parte leggera e la riconosco subito perché non scorderò mia la malinconia con cui l'ho ascoltata per la prima volta, a Londra, in loop mentre tornavo a casa dal lavoro.
<< vuoi sposarmi Sonia? >>
Marito.
Non sono la tipica ragazza che sogna il matrimonio. Non avevo questa idea da favola Disney che girava nei miei pensieri da bambina. Non ho mai immaginato il mio abito da sposa. Non mi sono neanche chiesta chi sarebbe stato il mio futuro marito in effetti. Pensavo che adesso che viviamo insieme non avessi bisogno di altro, o per lo meno di un matrimonio.
Sua moglie.
Sarò sua moglie.
<< non conterò i silenzi, ma in questo caso mi preoccupa un po' >> lo sento parlare di nuovo e io continuo a tenere gli occhi chiusi come se potessi svegliarmi. Gli apro trovandolo in ginocchio davanti a me, con una scatolina in mano e quello che sembra l'anello più incantevole che abbia mai visto.
Non vado matta per i gioielli, non amo portali agli eventi e tanto meno nei giorni normali, ma questo è davvero perfetto.
Muovo la testa per annuire in attesa che le parole lascino la mia bocca
<< penso che suoni molto bene >> rispondo ormai come una fontana. Marco sorride veramente adesso e io non mi preoccupo più di niente buttandomi adosso a lui per abbracciarlo. Evidentemente non era pronto perché ci ritroviamo stesi sul pavimento con lui che ride leggermente
<< questo è un si? >>
<< si >>
<< si >> ripete
<< non pensavo che volessi un matrimonio >> mormoro alzando il viso per guardarlo
<< perché non dovrei volerlo? Penso sia abbastanza importante >>
<< lo è, ma io non ci ho pensato a dire il vero. È come se lo fossimo dopo tutto >>
<< beh, io ci ho pensato e molto a dire il vero. E poi non vedo l'ora di vederti con il vestito da sposa mentre attraversi la chiesa per raggiungermi >>
<< ti amo >> rispondo perché sarebbe stupido sprecare inutili parole
<< posso metterti l'anello adesso? >> mi alzo da lui anche se rimango seduta per terra e allungo la mano per accettare questo gesto. Lo fisso mentre con delicatezza me lo infila.
<< hai azzeccato la misura >> mormoro
<< ti piace? Sono andato in panico quando ho visto tutti quelli anelli, ma questo è stato il primo che mi ha colpito veramente. So che non ami particolarmente i gioielli e ho ritenuto che non volevi niente di troppo vistoso, ma se non ti piace puoi dirmelo >>
<< ti amo >> ripeto guardando i suoi occhi che si muovono compulsivi sul mio viso per capire la mia reazione
<< l'hai già detto >> avvolge le braccia alla mia vita invitandomi ad avvicinarmi ed è proprio quello che ho intenzione di fare
<< non devi contare >> replico divertita per la sua titubanza. Avvolgo le braccia al suo collo e ricambio il suo sorriso
<< giusto >> concorda prima di lasciarmi un soffice bacio
<< e comunque non ci metto assai a lavarmi >>
<< solo un po' >> ribatte baciandomi ancora
<< e tu ami quando ti porto la colazione al letto >>
<< tanto quanto tu ami farlo >> sta volta fa durare il bacio più a lungo
<< rendo le canzoni alternative >>
<< stai zitta >> rido prima che le sue labbra mi zittiscano del tutto. E non importa se siamo sul pavimento, la mia pancia non smette di rompere e il computer fa ripartire di nuovo la stessa canzone, ma il mio suono preferito è sempre la voce di Marco ed è vero che non smetterò mai di ascoltarlo.
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Se sei come sei (Marco Mengoni)
Fanfic// Non importa chi fingi di essere, io amerò chi sarai per me \\ - nel senso che sono tua amica solo perché sei famoso? - chiedo delusa dal fatto che pensi questo di me, ma sono pronta a capire fino in fondo questo suo pensiero. - no, questo no...