La busta con le patatine e i stuzzichini non è pesante, ma ingombrante se pensate che ci sono cinque pacchi e non mi permettono di chiuderla. A meno che non vogliate mangiare briciole come degli uccelli.
Guardo il soggiorno appena entro, con tutte le cose in disordine. Pensavo avessero sistemato la casa per la serata, invece tocca a me organizzare tutto. Vado in cucina per lasciare le buste, ma trovo tutti i ripiani pieni di panini e tegami d'alluminio. Non so cosa voglia preparare, ma dato l'avocado ripongo la mia speranza nelle patatine. Intendiamoci, Lori cucina benissimo, ma l'avocado non ha un sapore così buono come ti fanno credere. A me non piace.
Sento il getto della doccia che interrompe leggermente il silenzio e poi delle risate. Tante risate. Almeno non fanno altri rumori, penso ricordando la volta in cui è venuto a trovarci.
Chiudo la porta della mia stanza, trovandoci tutti i fiori e le cianfrusaglie di Ivan. La mia stanza non è mai stata così tanto profumata.
Mi lascio cadere sul letto e prendo il telefono iniziando a trafficare su instagram per noia. Ci sono un sacco di video sui trucchi e sui capelli, e anche se non sono brava mi piace guardarli. Poi amo le pagine degli artisti, fanno dei disegni spettacolari. Molti sono disegni di celebrità e provo quel pizzico di invidia per un talento simile. Loro disegnano Beyonce e io a mala pena riesco a fare una stella, storta oltre tutto.
<< ehi Sonia. Sei stanca? >> mi chiede Ivan intento a mettersi una maglia.
<< no, anzi. Sono più che carica >> mi butto addosso a lui che ha fatto l'enorme sbaglio di sedersi vicino.
<< hai finito di spassartela con la mia amica eh? >> chiedo ridendo e lui arrossisce ma non cerca di nascondere il suo sorriso condiscendente, anzi lo accentua ancora di più.
<< sono così emozionato >> dice con la contentezza nella voce. Come se da un momento all'altro potesse saltare come un canguro.
<<aggiustiamo la casa va..>> dico prendendolo per mano.
Mentre Lori cucina le cose sue, noi due aggiustiamo casa e ogni tanto lancio uno sguardo allusivo a Ivan perché si ferma a guardare la sua ragazza con occhi luccicanti. I cartoni animati esagerano sempre mettendo i cuoricini al posto degli occhi, ma se devo descrivere Ivan, userei questa metafora. Mi faccio una doccia veloce per lasciarli altro tempo da soli. Esco fuori con il pigiama e i capelli in un asciugamano perché Ivan mi chiede aiuto.
Dopo una lunga discussione tra noi tre, convinciamo Lori ad andare a prendere il semifreddo che useremo come dolce finale. Non importa che sia novembre, il gelato va sempre bene.
<< dovresti andare tu. Sei il mio ragazzo ed è il mio compleanno >> borbotta mettendosi il capotto. Appena apre la porta il citofono suona ed è lei che si affretta a rispondere. Non capisco chi sia, ma penso Marco data l'ora. Quel ragazzo è così puntuale.
Lori aspetta alla porta con un sorriso a dir poco spaventoso, ma non posso non sorridere dato che sento la voce di Marco che le canta tanti auguri.
Ivan mi da una spinta e inizia ad ammiccare, ma non resiste alla tentazione di avvicinarsi alla porta per poterlo vedere.
<< grazie >> sento dire da Lori quando lo abbraccia. Vedo la testa di Marco oltre il suo collo che mi fa l'occhiolino e io scuoto la testa ridacchiando perché..perché si. Non esiste una ragione a tutto.
<< tu devi essere..Ivan, il suo fidanzato. È un piacere>> mormora socchiudendo gli occhi dato che li mimo il nome con la bocca.
<< si, sono proprio io. Piacere mio >> dice tutto sorridente, forse perché l'ha chiamato 'il suo fidanzato'.
<< ciao >> dice a me avvicinandosi piano. Marco mi bacia liberamente una guancia e avvolge un braccio attorno alle mie spalle. Ha una camicia bianca e dei pantaloni blu scuro che gli stanno benissimo. La cosa che mi fa sorridere è la giacca sportiva che porta sopra.
<<stai molto..bene. Davvero elegante>> li dico sussurrando e lui ride, scuotendo la testa come se lo trovasse divertentissimo.
<< più elegante ti te? >> scherza riferendosi al mio abbigliamento. Non posso non arrossire per la situazione, ma mi piace questa confidenza che si è creata tra di noi. Cerco di non sorridere troppo, ma vedo i miei amici che ci guardano maliziosamente e scoppio a ridere per l'assurdità della cosa.
<< ehi, Marco. Sai che mi tocca prendere il mio dolce, che ne dici di venire? >> le chiede Lori, ma appena Marco accenna a rispondere lo tiro per il braccio.
<< no, lui..ci serve qui >> dico la prima cosa stupida che mi viene in mente.
<< torno subito >> dice prima di chiudersi la porta dietro.
<< veloce >> Ivan corre nella mia stanza e io guardo Marco confuso.
<< vieni >> li prendo la mano per aiutare quel povero ragazzo con la proposta di matrimonio.
Lo aiutiamo a portare tutti i fiori nel soggiorno e spargiamo le biglie sul pavimento. Non sono molte, ma mi spiega che il loro primo appuntamento è stato in un parco divertimento, anche con quelle vasche piene di palline colorate.
<<eravamosedicenni>>si difende ridendo, ma credo sia comunque una cosa speciale per loro e lo abbraccio per darli un bacio veloce sulla guancia. Guardo Marco che sorride, con una luce strana negli occhi che mi portano a fissarli senza ritegno.
<<credo che tra poco ritornerà >> dice Marco interrompendo il nostro contatto visivo.
<< ha ragione >>dice Ivan frettoloso, e corre in direzione della porta mozzicandosi le unghie.
Io e Marco ci guardiamo simultaneamente e sorridiamo mentre ci stringiamo insieme.
Quando suona il citofono per poco Ivan non stacca il telefono e io scoppio letteralmente a ridere. Le apre la porta, ma scende giù, forse incontrandola a metà strada. So solo che quando tornano insieme lui le copre gli occhi e sta sorridendo così tanto che spero le rimangano ancora attaccate le labbra per baciarlo.
<< mettiti qui >> le dice nervoso, ma anche sicuro di se.
La faccia di Lori quando nota il soggiorno tutto colorato è a dir poco sorpreso. Sta trattenendo le lacrime e già trema.
Marco le prende a passo veloce il semifreddo dalle mani e si ferma al mio fianco. Lori ci guarda con gli occhi spalancati perché sa che noi sappiamo cosa sta succedendo.
<<non inizierò un discorso su quanto tu sia importante per me, su quanto ti amo e tante altre cose smielate che hanno tormentato questa povera ragazza per il corso della nostra relazione..>> Ivan è inginocchiato davanti a lei e mi indica nell'ultima frase facendoci ridere. Lori ha una mano sulla bocca e l'altra stretta tra le mani di Ivan, ormai ha capito tutto, ma si sa che quando avrà quel anello al dito sarà tutto reale.
<<voglio amarti e dimostrartelo ogni giorno se avrò l'onore di passare la mia vita con te. Mi vuoi sposare? >>le chiede tirando fuori l'anello, con un po' di difficoltà, ma sorridiamo tutti. Lori tra le lacrime ride e cade in ginocchio sussurrandoli un 'si' prima di baciarlo. Le parole di Ivan posso sembrare così banali o anche dolci, ma non credo non ci sia un modo giusto o sbagliato per una proposta di matrimonio. Non c'è una modo giusto o sbagliato per amare.
Io e Marco ci guardiamo sorridenti e ci dirigiamo in cucina per mettere il gelato in freezer.
Quando torniamo sono seduti sul divano e Lori sopra le sue ginocchia. Abbracciati come delle piovre, si baciano e si accarezzano. Lei mi salta addosso appena mi avvicino.
<<mi aiuterai vero? Dio, sarai la mia damigella vero? Sii >> l'abbraccio lasciandomi conteggiare dalla sua allegria.
<< congratulazioni >> li dice Marco a tutti e due. Lori e Ivan si abbracciano ancora e non posso non pensare a Luca e a quanto si sarà sentito contento a volersi sposare. Devo assolutamente farli gli auguri.
Lasciamoli soli va. Forse Marco ha avuto la mia stessa idea perché appoggia una mano sulla mia schiena per allontanarci.
<< mi devo asciugare capelli >> dico entrando nella mia stanza. Richiudo la porta e rimango a fissare il bigliettino attaccato sperando che Marco non lo noti. Anche se non ho niente da nascondere. Le due M dietro non so precisamente perché le ho messe, ma se devo ascoltare il cuore il mio pensiero ricade sempre su di lui.
Prendo il phon e inizio a strofinami l'asciugamano per toglierli l'acqua in eccesso.
<< posso? >> chiede Marco mentre prende una foto dal comodino.
Annuisco volendo dirli che può vedere quello che vuole, ma so che chiederà sempre il permesso. So che è sbagliato dire che il mondo sarebbe migliore se fossimo un po' come lui, ognuno è quel che è ed è per questo che il mondo è così speciale, ma Marco ha una un rispetto incredibile.
<<la tua famiglia? >> chiede mentre inizio ad accendere il phon.
<< si >> urlo per farmi sentire e lui sorride.
Si avvicina al mio fianco e mostrandomi la foto li indico mio fratello con mia nipote in braccio.
<< avevi dei capelli lunghissimi >> dice sorpreso spostando lo sguardo dalla foto a me.
<< taglio radicale hai visto? >> rido scuotendo la mia testa. Mancavano dieci centimetri che arrivassero al sedere e all'improvviso ho deciso di cambiare. Si sono tutti sorpresi, ma i capelli andavano in beneficienza per fare delle parrucche e ho usato come scusa quello. Vado fiera di questo, ma l'ho fatto principalmente per lasciarmi Luca alle spalle. So che ho detto mille volte che ormai ho superato tutto, ma comunque l'ho presa male all'inizio.
<< vuoi una mano? >> chiede Marco venendo alle mie spalle.
<< cosa? >> chiedo confusa. Non starà parlando dei capelli?
<< ad asciugare i capelli >> dice scrollando le spalle. Sta arrossendo e il suo scema dato che non rispondo.
<< ok >> dico velocemente e li porgo il phon.
<< nonho mai fatto il parrucchiere e come dici tu, io ho due capelli quindi non gli asciugo mai, ma spero di riuscirci >> dice scherzando e io rido.
Ciocca dopo ciocca mi asciuga i capelli. È così delicato e io canticchio qualche canzone per non concentrarmi sui suoi movimenti. So che non dovrebbe, ma mi innervosisce e allo stesso tempo mi piace da matti il fatto che stia facendo questo. Fortunatamente ho tagliato i capelli o ci avrebbe messo così tanto che Lori si sarebbero già sposata.
<< ecco fatto. Vanno bene? >> chiede mettendosi di fronte a me. Mi guardo allo specchio e scuoto la testa per ammirare il suo lavoro.
<< benissimo >> li do qualche pacca sulle spalle e lui sorride guardandosi intorno.
<< adesso mi devo cambiare quindi dovresti..>> dico perché dovrebbe andare fuori.
<< ma no, anche così vai bene >> scherza e io sorrido.
<<si certo >> dico sarcastica, ma non replica e quindi esce fuori senza che glielo dica io.
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Se sei come sei (Marco Mengoni)
Fanfiction// Non importa chi fingi di essere, io amerò chi sarai per me \\ - nel senso che sono tua amica solo perché sei famoso? - chiedo delusa dal fatto che pensi questo di me, ma sono pronta a capire fino in fondo questo suo pensiero. - no, questo no...